Ho iniziato qualche anno fa a fare lunghi cammini e da lì si è aperta una porta che non ho ancora chiuso. Camminare è viandanza, è pellegrinaggio, è una forma rinnovata di turismo, un turismo lento. Le terre e le regioni attraversate ti entrano dentro. Sarà che è dai piedi che penetra l’energia vitale, ci insegna il taoismo, e proprio da lì sono entrate dentro di me culture, sapori, immagini, luoghi e gente. Dal Carso alla Ciociaria, da Santiago a Matera e alla via Francigena. Il pan tomate, il polpo alla gallega, il pivo (birra), il frico e le erbette. Le doline, le gravine, i chiostri, i viadotti (moltissimi in Spagna). Del cammino è stato detto molto, non si contano le metafore, ma è vero: è un po’ come la vita. Tu segui una traccia, il gps o la guida, ma poi ci sono gli imprevisti, le casualità. A volte brutti, e ti rammarichi. Avresti potuto fare e organizzare meglio, scegliere con cura soste e compagni. Di compagni di viaggio se ne fanno tanti, di amici alcuni. Con loro, oltre al cammino, condividi un sentire comune della vita che ti fa stare bene e in cui ti ritrovi.
In cammino in Finlandia
Per questa estate 2023 ho programmato, con la mia buona amica e compagna di avventure Roberta, un cammino in Finlandia organizzato dalla Compagnia dei Cammini. Questo viaggio era tra le mete sognate da tempo e così ho iniziato a camminare con la mente ben prima che sulle mie gambe, alla ricerca di natura e di giorni infiniti. Sono partita nel mese di giugno, sulla soglia del solstizio di estate, quando la luce del giorno invade la notte, e ho camminato con la guida Daniele e un gruppo di 15 valorosi per una settimana per oltre 150 km nella regione centrale dei mille laghi.
La Finlandia ha un paesaggio fatto di boschi
La Finlandia è un lungo paese stretto tra la Svezia, a cui si ispira, e la Russia, che teme. Conta 5 milioni di abitanti in un immenso territorio. Il paesaggio è piatto, con boschi di betulle e abeti, caratterizzato dalla taiga: il terreno è morbido come una nuvola, fatto di muschio e acqua. I mosquitos colpiscono anche qui. Di betulle, albero simbolo, ne ho viste così tante per giorni e giorni, alte e ondose, e ho incominciato ad apprezzarne la bellezza, il significato. La notte di San Giovanni, il 24 giugno, è il midsummer, la festa più attesa dell’anno dai finlandesi che partono per una vera e propria vacanza. Quella notte ogni famiglia mette due betulle davanti alla porta, un rito propiziatorio. E, come ci ricorda Mario Rigoni Stern nel suo Arboreto salvatico, «le popolazioni del Nord amano questo albero più di ogni altro. Lo divinizzano: è la scala per il cielo».
La Spa è un ritrovo sociale
I finlandesi sono un popolo fiero, schivo, molto onesto, accogliente, con una caustica ironia. Abbiamo riso ai piedi degli alberi, noi stanchi morti, leggendo Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna. «I nemici più pericolosi dei Finlandesi sono la malinconia, la tristezza, l’apatia»: inizia così questo famoso e spassosissimo romanzo. Tanti i momenti condivisi con con la mia amica Roberta, compagna di viaggi, e l’artista finlandese Marjaleena Pohjola-Valkola (nella foto sopra con l’autrice al centro).
La sauna è l’inaspettato del mio viaggio. Non è una Spa, come noi la intendiamo. Viene fatta rigorosamente nudi e ha tre scopi principali: pulirsi, depurarsi, scaldarsi, poi prevenire le malattie d’inverno e ritrovarsi tra donne (gli uomini tra loro) e chiacchierare. È un ritrovo sociale, una piazza di legno dove ci si scambiano confidenze, consigli e molte risate. I finlandesi alternano la sauna, rigorosamente scaldata a legna (e non elettrica), con un tuffo nel lago freddissimo. Ogni famiglia possiede un piccolo cottage nella natura, il mokki, e a fianco una casetta in legno, la sauna, per un irrinunciabile rituale famigliare e tra amici. Una volta terminata ti aspetta sempre una birra fredda.
Un’esperienza che regala benessere
Viaggiare nei paesi scandinavi è molto costoso per noi, ma grazie alla ospitalità degli abitanti dei territori attraversati abbiamo percorso un cammino dal budget contenuto. Siamo stati accolti nelle case, nelle scuole, nei centri delle comunità. Le famiglie hanno cucinato per noi ottime zuppe di salmone, spezzatini di cervo, purè di patate sempre accompagnati dalla marmellata di ribes e frutti di bosco. Il pane è scuro, di segale. Mi ha insegnato molto questo cammino. Innanzitutto molti dei componenti del gruppo sono persone che si occupano di persone: alcuni medici, un’ostetrica, un’infermiera, un’insegnante. Intrigante capire il legame tra la ricerca della natura e la cura dell’uomo. Chi cura ha bisogno di essere curato e nella natura si trovano le risorse e le risposte per l’uomo malato. In una settimana, dormendo nel sacco a pelo per terra (in una unica stanza e un unico bagno) non abbiamo mai avuto un momento di discussione, di difficoltà o di insofferenza. Molte risate e una divisione netta: i russatori e i non. Una prova sociale e umana su cui ancora mi interrogo a settimane di distanza.
I momenti difficili del cammino in Finlandia
Camminare è attivare energie dormienti, abbandonare la routine, stare sempre all’aria aperta (per me abituata all’ufficio, alla macchina, alla casa, al treno). Il mio corpo poco allenato ha avuto bisogno di giorni per riattivarsi e adattarsi ad uno sforzo eccezionale: 30 km al giorno con zaino in spalla. Ho avuto una forte crisi il terzo giorno; mi mancavano il caffè, le mie abitudini e la mente ha iniziato a divagare: ero incerta se fuggire, spingermi ancora più a Nord oppure tornare a Helsinki dove attendere il volo di ritorno. Ho aspettato la fine della crisi e ho deciso di continuare. La pazienza e superare le prove è ciò che mi insegna il cammino. L’ultimo giorno ho affrontato una tappa di 30 lunghissimi km; nel tratto finale, quello in cui di solito si avverte la stanchezza, le gambe si fanno dure e si chiede al compagno: «Ma quando arriviamo?», ho sentito un cambiamento. I passi sono diventati leggeri, così come il mio spirito. Percepivo allegria e leggerezza, lo zaino non pesava più, non pensavo all’arrivo, ma solo che avevo camminato e faticato così tanto per arrivare a sentire quel breve momento in cui corpo e spirito provano la stessa meravigliosa sensazione di felicità. La stanchezza non esisteva più, aveva trovato posto una nuova fantastica energia creatrice. L’energia del cammino.
Da sapere
Questo cammino è stato fatto con la Compagnia dei cammini (cammini.eu).