La Giordania in pochi giorni

È sempre sorprendente vedere come bastino poche ore, circa quattro nel caso della Giordania, per cambiare lo sfondo della propria vita. E ritrovarsi ad aspettare l’alba nel deserto, a galleggiare nel Mar Morto, a percorrere un’antica via romana nella golden hour, quando il sole tramonta e tutto diventa dorato.

Giordania: cosa non devi perderti in

Questo è un Paese che ha la misura giusta per essere afferrato anche in pochi giorni (ma una settimana è l’ideale), un Paese piccolo che conserva monumenti spettacolari come Petra e il deserto Wadi Rum, nome che da solo evoca il fascino dei tempi di Lawrence d’Arabia. E, percorrendolo, la guida a un certo punto vi dirà che siete vicini alla Siria (a nord), che dal Monte Nebo si vede bene la Palestina e che andando verso sud l’Arabia Saudita non è poi così lontana. Prese le misure, ecco quello che non mi perderei.

Giordania, da non perdere Petra: nel cuore delle montagne di Shara

Non si può non iniziare da Petra, la città costruita nel cuore delle montagne di Shara e che venne scoperta solo agli inizi dell’Ottocento da uno svizzero che imparò l’arabo e alla fine si conquistò la fiducia dei beduini. Fino ad allora nessun europeo aveva visto la capitale del regno dei Nabatei, ottimi commercianti di incenso, spezie e seta, che prosperò dal III a.C. fino al 106 d.C . Una storia fin dall’inizio da romanzo, e non è l’unica. Marguerite van Geldermalsen, una neozelandese arrivata qui con un’amica nel 1978, fu così attratta dal luogo e dall’ospitalità che decise di non lasciarlo più dopo aver incontrato Mohammad Abdallah Othman: lo sposò, ebbero tre figli e visse con lui nella grotta su una collina scavata duemila anni fa. Una storia d’avventura in stile anni Settanta, raccontata nel libro Married to a bedouin (Virago), e beduini sono le guide e i commercianti che si vedono qui.

Petra la città rosa

Fino a pochi anni fa si entrava nella “città rosa” solo a piedi percorrendo il Siq, la stretta gola lunga più di 1 km, e sbucando alla fine nella piazza del Tesoro, tappa del primo selfie che immortala la tomba diventata un’icona. Ora ci sono anche le automobiline elettriche, ma poi si va solo a piedi. Si vedono eleganti giapponesi affrontare in tarda età con spirito eroico la salita al Monastero (900 gradini) e chi preferisce, dopo aver percorso il fondovalle pianeggiante, godersi lo spettacolo seduto al Basin Restaurant, dotato di wifi. Petra accoglie tutti (50.000 gli ingressi al giorno), pigri e fan delle arrampicate. È immensa, ma arrivando presto al mattino, e se si è abituati a camminare, si riesce a salire all’Altare del Sacrificio, subito all’ingresso, poi alle Tombe Reali e infine al Monastero. Troppo stanchi? Ancora un piccolo sforzo per raggiungere il vicino Mövenpick Hotel su Tourist Street: entrate, andate diritti e vi ritroverete in un patio da mille e una notte con marmi, fontana zampillante, aria fresca, poltrone e divani traboccanti di cuscini. Non preoccupatevi di dover ordinare subito qualcosa, l’atmosfera è così rilassata che può succedere che nessuno si avvicini per tutto il tempo che deciderete di riposarvi.

Jerash Giordania
Jerash è uno die siti romani più interessanti del Medio Oriente

Resti romani in Giordania: Gadara e Jerash

Petra è a sud e di solito viene proposta in combinazione con una notte da trascorrere nel deserto, il Wadi Rum. Un classico ma, prima di godersi lo spettacolo di dune rosse e rocce che svettano verso il cielo azzurro, vale la pena puntare a nord per visitare Gadara e Jerash, facilmente raggiungibili da Amman, la capitale. Nella prima, le rovine romane appaiono all’improvviso dall’alto di una collina posta al centro del sito, un colpo d’occhio sul decumano e l’arteria principale che attraversa il sito, con le altissime colonne. Più in basso ci sono le terme, il teatro, le botteghe ma si fatica a scendere perché da qui si vedono le alture del Golan, i Territori Palestinesi, le vette del Libano.

Il trail verso il sud della Giordania

Da Gadara parte il Jordan Trail, che attraversa tutta la Giordania. Ahmad Alomari ha partecipato alla realizzazione di questo percorso lungo 600 km e guida i turisti spiegando che lui viveva qui, nel villaggio che loro stanno visitando: è cresciuto fra le rovine romane abitate fino al 1987 (jordantrail.org)! A Jerash, infine, bisognerebbe dedicare tempo, almeno mezza giornata. Questo sito romano, fra i più interessanti del Medio Oriente, è in simbiosi con la città: oltrepassate l’Arco di Trionfo, eretto per celebrare l’arrivo dell’imperatore Adriano, salite verso il tempio di Artemide, di una bellezza che incanta, e intanto, girando lo sguardo, vedrete scorrere la città moderna sul versante opposto, con le case costruite una accanto all’altra. Jerash è quella che nelle foto viene sempre immortalata per la Piazza Ovale, immensa, con 56 colonne e in terra lastre di pietra che riflettono la luce raddoppiandola al tramonto.

Salt Gordania
Salt trasmette l’immagine di una Giordania (ancora) non turistica.

Il fascino discreto di Salt

Non ci sono solo i monumenti, quando si visita un Paese. C’è anche la normalità di una giornata giordana in una cittadina come Salt con le sue tradizionali case ottomane color giallo uovo. Cos’ha di particolare? Proclamata Patrimonio Unesco nel 2021 come esempio di convivenza religiosa è rimasta se stessa, senza più i fasti di chi è stata la prima capitale del Paese ma con un passo (si dice che ogni città ne abbia uno) a misura d’uomo. Sull’Hammam Street, la via principale che porta alla Grande Moschea, si affacciano il panificio, i venditori con i catini traboccanti di verdure, un tripudio di colori e profumi che spingono a entrare. Sarebbe bello andare a casa di qualcuno e sedersi a tavola, viene da pensare. Qui, come in altri posti, lo si può fare. Bisogna prendere Khader Street che sale in alto e si arriva da Fatima (Fatima Al Zou’bi House) famosa per la sua makluba, un piatto a base di riso, carne e verdure, chiuso da un coperchio e che viene rovesciato pochi istanti prima davanti ai commensali. La makluba esce intatta sprigionando il suo profumo. Anche lontani da casa ci si può sentire a casa.

Con chi partire per la Giordania

Royal Jordanian ha da poco inaugurato una nuova rotta che collega direttamente l’aeroporto di Milano Malpensa con quello di Amman. Tre i voli alla settimana (sabato, domenica e mercoledì, www.rj.com).

Dove dormire

A Petra il Marriott Petra Hotel è una sistemazione comoda con vista sulle montagne e in pochi minuti si scende per andare a vedere il sito. Elegante e confortevole anche il Marriott di Amman, a pochi chilometri dal centro. Uber funziona benissimo e il costo delle corse è a portata di tutte le tasche (marriot.com).

Dove mangiare

Ad Amman ​Tawaheen Al-Hawa è un ristorante frequentato dai locali con una grande sala e tavoli rotondi con un grande vassoio al centro su cui troveranno posto una miriade di specialità.A Gadara ​si va da Galsoum Kitchen e si gusta in casa, oltre all’hummus, il mjadarah a base di lenticchie e il shush bavak, pasta ripiena di carne di agnello accompagnata da salsa di yogurt (barakadestinations.com).

Cosa comprare

A Salt, l’Al-Khader Center in Khader Street propone i manufatti di 100 donne produttrici che espongono qui in due negozi.

Se amate anelli, orecchini e collane, il posto giusto ad Amman è il negozio di Lama Hourani (qui sotto), jewel designer (lamahourani.com).