Inaugurato a marzo nei Paesi Bassi il tunnel più lungo d’Europa per testare la tecnologia Hyperloop: si trova in un centro ferroviario in disuso vicino a Veendam e misura 420 metri e costituirà il terreno di prova per una tecnologia che potrebbe segnare una svolta in Europa nella mobilità di persone e merci.
In che cosa consiste Hyperloop
La tecnologia in questione prevede l’utilizzo di capsule che, fluttuando su campi magnetici all’interno di tubi a bassa pressione, raggiungono velocità di circa 700 chilometri orari. La cosa interessante è che il breve tunnel realizzato dal Centro Europeo Hyperloop è il primo ad avere testato uno scambio sui binari, un passo importante per la realizzazione di vere e proprie reti di collegamento lunghe migliaia di chilometri entro il 2050.
“Da Amsterdam a Barcellona in due ore”
“Se guardiamo a come si sono sviluppate le reti delle autostrade osserviamo che sono cresciute in modo esponenziale solo quando le tecnologie erano pronte”, ha detto Sascha Lamme, direttore del Centro Hyperloop. “Abbiamo ora realizzato qualcosa che è molto scalabile, che può procedere molto velocemente. Adesso – ha aggiunto Lamme – sarebbe realmente possibile entrare in una stazione ad Amsterdam e viaggiare verso una città come Barcellona in un paio di ore. Proprio come si fa con un aereo ma senza tu le noie dell’aereo”.
Da un’idea di Elon Musk
L’idea originaria di Hyperloop, presentata per la prima volta nel 2013 da Elon Musk, era quella di sfruttare le potenzialità della levitazione magnetica e i vantaggi di tubi a vuoto in cui far scorrere le capsule. Il tutto utilizzando solo energia ricavata da moduli fotovoltaici. Secondo il visionario magnate, Hyperloop avrebbe potuto coprire la distanza di 645 km tra Los Angeles e San Francisco in soli 30 minuti.
Anche Richard Branson, con Virgin Hyperloop, provò a seguire l’idea ma dopo i primi test con due passeggeri nel 2020 chiuse il progetto.
Un viaggio a mille chilometri all’ora
Alla base di Hyperloop c’è l’idea di far viaggiare treni all’interno di tunnel a vuoto così da eliminare la resistenza dell’aria e poter viaggiare a quasi 1000 chilometri orari senza trovare resistenza. Una tecnologia che continua a essere sviluppata in Cina e in Europa, proprio dal Centro Europeo Hyperloop che confida – nonostante le tante difficoltà – di lanciare i primi collegamenti di pochi chilometri, ad esempio tra città e aeroporti, entro il 2030.
Le critiche a Hyperloop
Non tutti, però, condividono lo stesso ottimismo riguardo al futuro dell’Hyperloop. “È l’ennesimo caso di politici che rincorrono una novità scintillante, trascurando gli investimenti fondamentali nelle infrastrutture”, ha commentato Robert Noland, professore alla Bloustein School of Planning and Public Policy della Rutgers University, in una dichiarazione via e-mail all’Associated Press. “Senza contare i costi di costruzione che sono eccessivi”, ha concluso.
Di contro Lamme ha suggerito che i critici dovrebbero esaminare personalmente la situazione: “Abbiamo realizzato il Centro Europeo per l’Hyperloop e, basandoci su ciò che abbiamo creato, crediamo di poter competere con i treni ad alta velocità“, ha affermato. “Ciò senza considerare ulteriori riduzioni di costo che potremmo implementare nel corso del prossimo decennio”.