A Malta ci si sente a casa
Quello che mi colpisce, arrivata a Malta per la prima volta, è sentire il dialetto maltese, un mix incredibile frutto della storia di un’isola legata ai Cavalieri di Malta provenienti da diversi Paesi europei. Il legame con l’Italia è fortissimo: sono due Paesi vicini e d’estate le agenzie organizzano vacanze in barca per portare i turisti sulle coste siciliane. Non so se la conoscenza della lingua proseguirà con le prossime generazioni, ma intanto le persone che incontrerò l’italiano lo capiscono, alcune lo parlano e un altro tratto che potremmo dire comune è l’accoglienza che riservano a chi arriva qui.
Malta: la Valletta, il punto di partenza
All’inizio non è facile orientarsi. Malta è grande, anzi è composta da quelle che chiamano le Tre città (Senglea, Vittoriosa e Cospicua) non distanti una dall’altra, per questo a seconda di dove ci si trova i punti di vista possono essere tanti e diversi. Io le ho ammirate dai Giardini Barrakka della Valletta. La città antica è Patrimonio Unesco e consiglio di andarci presto la mattina e di tornarci la sera. Il motivo è che da qui iniziano il tour molti turisti, ma arrivando presto si avrà tutto il tempo di vedere senza la folla City Gate, il progetto con cui Renzo Piano ha ripensato l’accesso al centro storico, riqualificando un’area importante per la città. Il complesso è costituito dagli edifici del nuovo Parlamento e dal recupero delle rovine della vicina Opera House distrutta dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. La sera, invece, si può cenare in uno dei ristoranti fra le strette vie lastricate piene di locali, con le lucine accese che creano atmosfera e gli scorci in basso del mare e del porto.
La Valletta è in alto e qui troverete un mix di monumenti ed edifici unici che si mescolano a negozi di souvenir e altri ancora non stravolti dal turismo. La città vecchia si sta rifacendo il look, alcune facciate sono ridipinte altre sono delabrè. È bella così, si percepisce ancora autenticità nonostante nei mesi estivi da qui passi il mondo. E una volta sul posto tre cose colpiscono subito. La prima è il colore della pietra, il giallo particolare della pietra maltese, che ricorre anche nelle chiese e nei monumenti che si ritrovano negli altri paesi dell’isola. La seconda sono i caratteristici balconi, verde il colore ufficiale, altri ridipinti di azzurrro, rosso e in altri colori accesi. Rendono questo luogo unico. Colorati, in legno, aperti o verandati, caratterizzano anche i villaggi più storici dell’isola e sono apparsi a La Valletta durante la metà del XVIII secolo diventando popolari e di moda. E poi ci sono i monumenti che permettono di capire la storia dell’isola.
Il tesoro da vedere nella Concattedrale
Di chiese a Malta ce ne sono tantissime. Una spicca su tutte per quello che si può vedere al suo interno. È la Concattedrale della Valletta, di cui vi conviene prenotare l’ingresso prima di partire. Vista di fronte, è sobria ed essenziale. Se si raggiunge l’entrata aperta al pubblico nella parte posteriore, si vedrà una lunga fila. Il motivo? La Cattedrale è spettacolare e ci si rende conto appena entrati: un tripudio di stucchi e oro in stile barocco, che non lascia un solo centimetro scoperto: cappelle, pareti e volte sono decorate e affrescate dal maltese Mattia Preti. Ma qui si viene anche perché c’è la cappella dell’Oratorio che custodisce due opere del Caravaggio, scappato da Roma a Malta dove rimase per un anno. Si tratta della Decollazione di San Giovanni e San Gerolamo Scrivente, con i punti luce che risaltano nella penombra. È una sosta suggestiva quella che si fa qui, in una chiesa dove le diverse compagnie dei Cavalieri di Malta cercavano di dare sfoggio della loro ricchezza. Ed è proprio qui alla Valletta che si capisce l’importanza dei Cavalieri di San Giovanni, il cui ordine fu fondato nel 1050. Solo loro ad averla costruita e ad avere eretto le fortificazioni.
Le esperienze da fare a Malta
L’uscita in mare Se si viene qui dalla primavera in poi, bisogna assolutamente provare l’emozione di uscire dal porto, navigare lungo la costa e fare un bagno in acque turchesi. Io l’ho fatto a Ta Kalanka Sea Cave, raggiunta a bordo di un catamarano della compagnia Sun Cat Malta Charters (suncatmalta.com), una giornata intera al mare dal mattino, con spuntino dopo il primo bagno e pranzo a bordo, tutto ottimo: hummus, insalata e pesce spada cucinato al momento alla griglia.
La degustazione in campagna A Dingli, nella boutique winery di Markus Divinus si va per una degustazione e per ascoltare Markus, appassionato del suo lavoro. Dice che ha cominciato in un garage, si considera ancora tale, un appassionato di vini della prima ora, ma non è così. Ha messo in piedi un posto delizioso all’aperto fra gli ulivi, creando l’atmosfera giusta per degustare i suoi vini. Che abbina a ua cucina di alta qualità e sicuramente, su richiesta, vi farà vedere la cantina. Vi innamorerete di questo posto, che dal mare vi porta in campagna in poco tempo, passando dalla città al silenzio. Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese i vitigni coltivati più due locali, Girgentina e Ġellewża. Seguitelo su Facebook (@Markusdivinuswine) e Ig (@markusdivinus).
Dove dormire e dove mangiare a Malta
AC Hotel by Marriott St. Julian’s Il quartiere di Saint Julian’s è famoso per la movida, ma l’hotel AC Hotel by Marriott St. Julian’s, appena aperto, ha una posizione defilata e tranquilla. Nello stesso tempo basta scendere verso la spiaggia nella St. George’s Bay ed ecco bar, locali e il centro commerciale Bay Street. C’è anche la fermata del bus che porta in centro, mentre con il bel tempo ci si gode la piscina riscaldata sul rooftoop e, arrivando la sera, quella interna. Qui, fa notare Matthew Agius, manager dell’hotel, c’è anche una comoda fitting room che gli ospiti possono usare fino all’ultimo prima della partenza. Il design degli ambienti e delle camere è stato curato dall’associazione italiana di architettura e design Fabris & Partners e, dettaglio importante, a ogni piano c’è un distributore d’acqua per gli ospiti, in modo da evitare l’uso di bottiglie ed evitare sprechi. Nel bar e bistro con vista ci si trova anche per un aperitivo. E a questo proposito, chi ama il gin non può non provare un Vovis gin, distillato in Olanda (a Malta è vietato distillare alcolici) ma creato da due appassionati imprenditori maltesi che su Facebook vi insegnano anche come preparare un gin and tonic a regola d’arte (vovisgin.com). Infine, per gli sportivi c’è anche una palestra con attrezzature Matrix all’avanguardia e alla reception si parla italiano (https://www.marriott.com/).
Gracy’s Arts and Supper Club Nel cuore della Valletta, in un palazzo restaurato un tempo in uso ai Cavalieri di Malta, a pianterreno c’è il ristorante, con comodi tavoli e cucina a vista in quello che è un patio molto suggestivo. Nel menu, molti piatti di carne. Siamo nel cuore della Valletta e il locale è anche un club (https://gracysmalta.com/).
Terrone La location di questo ristorante è davvero suggestiva, è un posto dove si va per mangiare all’aperto, a due passi dall’acqua, pochi tavoli in un angolo di Birgu che non dimenticherete, raccolto, intimo, il posto perfetto per gustare in santa pace un menu a base di pesce. Si è all’interno di un castello fortificato, usato un tempo come prigione dove venne rinchiuso anche Caravaggio, che da qui scappò per raggiungere la Sicilia. Il patron e chef stellato australiano-maltese Adrian Hili propone una cucina mediterranea (https://www.terrone.com.mt/).
Il sito da consultare
visitmalta.com/it/