Di solito nei miei viaggi seguo il richiamo del mare e di destinazioni lontane, ma se c’è una cosa che questa pandemia mi ha insegnato è riscoprire la bellezza delle mete più vicine a casa. L’entroterra marchigiano, a cavallo tra la provincia di Pesaro e Ancona, è costellato di borghi adagiati tra le colline e a un passo dalla costa. Come Mondolfo, che qui chiamano la “terra delle due vacanze”. Per capire il perché basta salire fino al Bastione di Sant’Anna e ammirare un panorama che ogni volta mi conquista: da una parte il mare Adriatico, dall’altra i campi di grano. Le sue mura fortificate ospitano un giardino all’italiana e una limonaia. Proprio da Mondolfo parte il mio tour che dalla provincia di Pesaro e Urbino sconfina in quella di Ancona (turismo.marche.it).
Sui muri di Mondolfo le poesie di un grande fotografo
Dall’estate scorsa c’è un motivo in più per visitare Mondolfo: il dedalo di stradine che lo attraversano ospita le opere del progetto di arte urbana permanente Galleria senza soffitto, visitabile 24 ore su 24, sette giorni su sette. I muri di mattoncini dei cortili e delle case sono impreziositi dagli scatti incorniciati e dalle poesie del marchigiano Mario Giacomelli, maestro internazionale della fotografia del Novecento (le sue opere sono anche al MOMA di New York!).
Uno degli angoli più instagrammati del borgo è la scalinata-pianoforte (ogni gradino è dipinto come se fosse un tasto dello strumento) e puoi vederlo sul profilo Instagram @mondolfo_galleriasenzasoffitto. Polipi neri con lunghi tentacoli, tigri in stile cartoon e uomini vitruviani contemporanei ravvivano invece i balconi, le saracinesche dei negozi e le pareti più scrostate.
Le colline intorno, il silenzio e la storia di questo borgo hanno sicuramente influenzato le opere degli artisti coinvolti nel progetto di street art. Non voglio perdermi neanche un loro lavoro e, mentre cerco, rifletto su come l’arte contemporanea stia trovando sempre più spazio anche al di fuori dei musei e delle gallerie.
Un altro esempio, poco distante da Mondolfo, è Casa Sponge a Pergola (frazione Mezzanotte). Il suo fondatore, Giovanni Gaggia che vive proprio qui, lo definisce un rifugio per artisti, perché dalla sua apertura nel 2008 ne ha ospitati quasi 300 fra italiani e stranieri e ognuno ha lasciato la sua impronta personale dentro le stanze o nei dintorni (spongeartecontemporanea.net). Il casale di campagna infatti è costellato di pezzi e installazioni e fa parte dei Luoghi del contemporaneo del MIBACT (luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it). Si può visitare su appuntamento oppure puoi prenotare una stanza. Sì, perché Casa Sponge è anche un b&b.
Arcevia e l’anello dei nove castelli
La mia bussola immaginaria è alla ricerca di un panorama speciale, che ho scoperto sui social e che è rimasto stampato nella mia memoria come un bel dipinto, non vedo l’ora di ammirarlo con i miei occhi. È la pittoresca piazzetta con terrazza di Loretello, uno dei 9 castelli medievali disposti ad anello del borgo di Arcevia. Sono tutti da vedere, ognuno con la sua particolarità: quello di Castiglioni è grande e vivace, Palazzo è tutto un saliscendi, poi c’è Nidastore, un nome da saga fiabesca.
Ma la vera chicca è Loretello: è il più antico di tutti, e le sue mura di cinta ti stringono in un caldo abbraccio non appena varchi le porte d’ingresso. D’inverno ha un fascino silenzioso, mentre in primavera e d’estate quando l’aria è frizzante, complice forse un calice di Verdicchio, l’atmosfera è ancora più magica. Merito della piccola ma attiva comunità di una trentina di persone che ci vive, molte delle quali sono straniere e hanno scelto di trasferirsi qui. Ma quel quid in più rispetto agli altri castelli è anche merito di Pauline, Chiara e Elisa, le ideatrici dell’albergo diffuso Borgo Loretello (borgoloretello.com). Grazie al loro background professionale di hôtellerie e organizzazione di eventi, propongono pacchetti che abbinano il pernottamento in quattro bellissime strutture recuperate dentro il borgo, arredate in stile retrò e con pezzi di design, a esperienze con gli artigiani del posto, come l’intaglio del legno o la sfoglia a mano.
Senigallia, al mare per una cena stellata
Nel mio tour tra le varie località, il mare è sempre rimasto a portata di mano e non posso fare a meno di fermarmi a Senigallia. La cittadina è chiamata anche “a 5 stelle” grazie alla notorietà di due chef stellati, Moreno Cedroni e Mauro Uliassi che hanno qui i loro ristoranti.
Finalmente riesco a passare da Pandefrà, il panificio di Francesca Casci Ceccacci, laureata in giurisprudenza ma votata per passione a acqua e farina (@pandefra). Proprio qui anche Uliassi compra il pane per il suo locale e io sono molto curiosa di assaggiarlo. Esco dalla sua piccola bottega con una pagnotta di Orientale, a base di miso, sesamo e tahina che sfornano solo il sabato, e dei cookies al caramello salato che creano dipendenza al primo morso.
La mia spesa non è ancora finita: il Nana Alimentari vende i tesori dei piccoli produttori spagnoli e da qui è partita l’avventura delle chips Patatas Nana, un progetto locale con materia prima andalusa che è diventato un business di successo (@nanaalimentari). A pranzo invece prenoto da Sepia by Niko, che ha ricevuto 2 forchette nell’ultima guida del Gambero Rosso.
Di origine siciliana, lo chef Niko Pizzimenti ha lavorato vari anni in Australia e per questo la sua cucina di pesce ha influenze fusion (@sepiabyniko). È proprio vero che, come diceva Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Ed è con questo sguardo che ho rivisto luoghi già conosciuti che, spero, verrete a visitare anche voi.
Dove dormire
Niente televisione nelle stanze o aria condizionata all’ecolodge La Forestale-Furlo ad Acqualagna (Pu), capitale del tartufo bianco (laforestale.it). Rivestito di legno kebony e immerso nella natura, utilizza solo energia solare ed è un paradiso: la suite ha una vetrata di 9 metri che si affaccia sul Monte Paganuccio.
Assaggi gourmet
● A Loretello (An) fai la spesa alla Bottega Mangia Marche e puoi anche gustare le specialità seduta ai tavolini lungo le mura con vista sulla campagna.
● A Sassocorvaro (Pu) meritano i formaggi di Cau&Spada: da assaggiare la ricotta di pecora, il Pecorino degli amanti stagionato in fossa e il Barrique affinato in piccole botti (@cauespada).
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