A Bolzano ovunque ci si trovi basta seguire la vista del campanile per arrivare a piazza Walther: è il salotto della città, a due passi dal Duomo, che in questi giorni e fino al 6 gennaio ospita la magia di uno dei mercatini di Natale più belli e visitati d’Europa.
L’abete della Fondazione Lene Thun
Nelle tradizionali casette di legno una settantina di artigiani e produttori propone il meglio dell’hand made e della gastronomia locale: ai visitatori resta solo l’imbarazzo della scelta tra il profumo delle decorazioni in legno di cirmolo, il gusto dello speck venduto con diverse stagionature e il calore dei cappelli e delle scarpe di lana cotta. Al centro della piazza, come una vera guest star, l’albero dei desideri, un abete maestoso, alto una ventina di metri e decorato con le sculture di ceramica della Fondazione Lene Thun: tutte copie fedeli di quelle fatte, sotto la guida di ceramisti e volontari, dai piccoli pazienti ricoverati negli ospedali di Bolzano e di Merano. Sono due dei 33 reparti di tutta Italia dove, grazie ai laboratori della fondazione, bambini e ragazzi combattono paure e tristezza producendo oggetti di grande bellezza. Per scaldarsi tra un acquisto e l’altro in piazza ci sono sei gastronomie che propongono fumanti tazze di vin brulè e di apfelglühmix, succo di mele caldo e aromatizzato.
Lo chalet di legno Thun
Da non perdere la visita allo chalet di legno Thun, un vero paese incantato che assomiglia alla casa di Babbo natale e che accoglie grandi e piccoli con gli angioletti iconici del brand di ceramiche, i teneri presepi, i carillon natalizi e tutti i personaggi più conosciuti e amati di Thun, dal lupo Noah e il suo amico pettirosso fino a Teddy, l’orsetto icona che in questo Natale 2022 è in versione Schiaccianoci. Per una pausa gourmet a pochi passi dalla baita Thun ci si ferma al ristorante Zur Kaiserkron. Qui lo chef Filippo Sinisgalli incanta con il suo menu ”a chilometro vero”, basato sulla ricerca appassionata di materie prime eccellenti da proporre in piatti che rivisitano l’essenza della cucina italiana. Prima di lasciare la piazza bisogna cercare l’ingresso di palazzo Campofranco: è un gioiello del Settecento che nel suo giardino interno incanta passanti e turisti con un monumentale gingko biloba. È arrivato in dono dalla principessa Sissi e ora fa gli onori di casa vestito di magnifiche luci natalizie.