“Tornate a casa”. “Basta turisti”. Scritte come queste stanno comparendo sempre più spesso in alcune città europee. Il motivo? Gli abitanti, frustrati dalla presenza di milioni di visitatori che impediscono loro di vivere normalmente, cominciano a ribellarsi all’eccesso di presenze.
Cartelli contro i turisti a Malaga
Succede, per esempio, a Malaga, in Spagna. Il centro della città è stato “invaso” da centinaia di volantini con scritte contro i turisti. I biglietti, affissi sulle porte delle case o sui muri, recitano frasi come: “Questa era la mia casa”, “Questo era il centro della città”, “Tornate a casa vostra”.
Malaga è una delle località più visitate dai turisti, soprattutto nella bella stagione. Il clima soleggiato e il basso costo della vita spingono molte persone a sceglierla come meta per le loro vacanze. Nel 2023 è stato raggiunto il record di 14 milioni di turisti spagnoli e stranieri.
La “Silicon Valley” europea
Un gran numero di persone ci si è trasferito per vivere. Si tratta, soprattutto, di nomadi digitali. Infatti, nella città hanno aperto uffici circa 630 aziende tecnologiche, tra cui Google. Malaga è così diventata una piccola “Silicon Valley” europea.
Da qui l’insofferenza degli abitanti, che non di rado vengono sfrattati dalle case dove vivevano in affitto poiché i proprietari vogliono lucrarci sopra affittandole per brevi periodi ai turisti. Non solo: la maggior parte dei negozi si sono convertiti alla vendita di souvenir o oggetti che possono essere utili ai turisti. La conseguenza è che gli abitanti fanno fatica a trovare altri oggetti di uso quotidiano.
Dopo che il centro della città si è riempito di volantini contro i turisti, anche alcuni politici hanno espresso la loro opinione sui social network. Lo ha fatto, per esempio, il politico locale Dani Pérez, che su X ha scritto: “Camminando per le strade di Malaga è praticamente impossibile trovare un edificio residenziale che non abbia una cassetta di sicurezza (per gli affitti turistici)”.
Overtourism, il caso delle Canarie
Malaga non è l’unica città europea dove l’overtourism sta scatenando le proteste degli abitanti. Episodi simili sono stati registrati alle Isole Canarie e, soprattutto, a Tenerife, che ha recentemente dichiarato un’emergenza idrica. Da qui le accuse degli abitanti contro i turisti accusati di consumare troppa acqua, mettendo a rischio le riserve necessarie per l’acqua potabile e l’agricoltura.
Anche Maiorca protesta
La turistofobia ha colpito anche nell’isola balearica di Maiorca, dove lungo le spiagge sono stati affissi cartelli falsi su ipotetiti rischi di frane e meduse per impedire ai turisti di recarvisi.
Overtourism, la scelta di Venezia
Di recente, poi, molte nazioni europee hanno introdotto tasse sul turismo. Lo ha fatto anche Venezia, dove è anche stato vietato l’accesso nei canali alle navi da crociera.
La guerra agli ubriachi di Amsterdam
Ad Amsterdam, invece, autorità e cittadini cercano di tenere alla larga i turisti che si ubriacano. A Kyoto molte strade sono state chiuse per evitare che diventino “un parco a tema”. Anche le Hawaii cominciano a introdurre restrizioni e limiti per i turisti.