Immagina di osservare la capitale della Cina da dietro una vetrata del centottesimo piano di un imponente grattacielo. O di perderti nel total white di una panoramica montana a tremila metri sul livello del mare. È matematico: altezze incredibili donano panorami altrettanto spettacolari. Rendono possibili immagini talmente surreali che gli occhi faticano a credere siano vere. A patto di resistere alle vertigini, questa è la bellezza del panoramic tourism.

Il successo social del turismo panoramico

Anche le mappe dei nostri cellulari, ormai, li individuano e contrassegnano. Perché i punti panoramici sono una parte sempre più importante delle nostre esperienze di viaggio e del nostro modo di godere – visivamente e per sensazioni – dei luoghi vicini e lontani che andiamo scoprendo. Non è dunque un caso se il trend del turismo panoramico è supportato da numeri social inequivocabili: l’hashtag #panoramic raccoglie oltre 2 milioni di contenuti pubblicati su Instagram, #scenic 6 milioni e mezzo. Anche su TikTok la tendenza si ripropone, con 41mila contenuti a tema tra video e live prodotte.

Perché ci piace così tanto il panoramic tourism?

Il motivo, come anticipato, è semplice: gradini e funicolari, ma molto più spesso scale mobili e ascensori, conducono là dove valli, coste e città possono essere vissute da un punto di vista differente. Che le mette in una luce nuova, spesso diversa, quasi sempre suggestiva e commovente. A volte la magia della destinazione di un viaggio è data dall’immergervisi, mescolandosi dal basso – nelle strade, nei negozi, tra le persone – alla sua velocità di vita. Altre volte, invece, è bello anche metterla quasi in pausa e guardarla dall’alto illudendosi di afferrarla, lasciare che stature superiori ne restituiscano una visione d’insieme, una cartolina, una panoramica appunto.

Un turismo accessibile e inclusivo

Oltre a prelevare, elevare e in un certo senso estraniare il turista dalle solite vie di viaggio – regalandogli una visuale altrimenti fisicamente impossibile – gli ascensori disegnano un turismo accessibile e inclusivo. Rendono possibile a tutti l’accesso alle attrazioni più alte del mondo, in maniera comoda, efficace e spettacolare al tempo stesso.

L’ascensore è più di un semplice collegamento tra piani, è un’innovazione capace di rendere accessibile e inclusiva ogni struttura

«A livello turistico – dice Marcos Ramos, New Building Solutions Director di KONE Italy & Iberica – l’elevatore può risultare estremamente utile, soprattutto, in occasione dei mesi più caldi e intensi dell’anno in cui risulta necessario gestire nel migliore dei modi il cosiddetto «People Flow», ovvero il flusso di persone che si spostano da un edificio all’altro e tra i piani, con l’obiettivo di godere di attrazioni straordinarie e panorami pazzeschi».

Panoramic tourism: 4 mete mozzafiato

Sono tanti i luoghi che meritano di essere visti dall’alto, ma di questi ce ne sono alcuni che acquisiscono un fascino del tutto peculiare e impareggiabile se osservati da centinaia di metri dall’altezza. Ecco quattro mete da vedere (dall’alto) almeno una volta nella vita, secondo KONE.

La metropoli di Pechino

Foto: Pexels

Hai mai guardato un grattacielo con il naso all’insù, domandandoti con sincera impressione quanto possa essere alto? Nel caso della torre China Zun nel Central Business District di Pechino (chiamata anche CITIC Tower), la risposta è 528 metri. 101 gli ascensori, 108 i piani: così la torre offre una visione maestosa dello skyline cittadino, essendo anche dotata di un punto di osservazione strategico dal quale apprezzare, con fiato rubato, la metropoli. Una curiosità: il nome “zun” rimanda all’antico vaso cinese rituale a cui si ispirano le forme dell’edificio.

La Mecca in Arabia Saudita

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Raramente si vedono così tanti record mondiali localizzati tutti nello stesso, spettacolare posto. Il complesso edilizio Al-Bait Abraj Towers (conosciuto anche come Mecca Royal Hotel Clock Tower) riunisce l’albergo più alto del mondo, la più alta torre con orologio al mondo e il più grande orologio da facciata esistente. È la meta ideale per un panoramic tourist, perché nel punto più alto della struttura c’è un museo a quattro piani – raggiungibile grazie ad ascensori installati ad hoc – con una terrazza panoramica più che suggestiva.

Kuala Lumpur in Malesia

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In Malesia c’è Merdeka 118: merdeka come “libertà” in malese, 118 come i piani che compongono il grattacielo. Con i suoi 680 metri di altezza, si aggiudica il titolo di secondo edificio più alto del mondo dopo l’insuperabile (ad oggi) Burj Khalifa di Dubai. Merdeka ha ben due observatory deck dai quali – è proprio il caso di dirlo – sembra di toccare il cielo con un dito. Merito anche degli 83 ascensori ad alta efficienza energetica installati nell’edificio, che ospita uffici, un hotel, un parco verde con giochi d’acqua e la più alta piattaforma di osservazione del sud-est asiatico.

Il Ghiacciaio Stubai in Austria

Panoramic tourism Ghiacciao Austria
Foto: Shutterstock

Il panoramic tourism, però, non trova il suo partner ideale solo nelle città. Ne è la prova il Ghiacciaio Stubai, il più conosciuto e grande comprensorio sciistico dell’Austria, a soli 45 minuti da Innsbruck. Può essere visitato anche d’estate, grazie a una serie di scale mobili efficienti e innovative, interne agli edifici delle stazioni della funivia 3S Eisgratbahn. Oltre a migliorare il people flow, assicurano ad appassionati di tutte le età un trasporto sicuro. E, naturalmente, una vista alpina impagabile a quasi 3mila metri di altitudine.