Per la prima volta nella sua storia, il World Monuments Fund (WMF) ha inserito la Luna tra i siti del patrimonio culturale a rischio nella lista del 2025. L’organizzazione, nota per il suo impegno nella tutela di luoghi di valore storico e culturale, ha scelto di includere il nostro satellite per sensibilizzare sull’urgenza di proteggere i siti legati alle missioni spaziali, oggi minacciati dall’intensificarsi delle attività umane nello spazio.
Luna da tutelare
Tra i 25 siti selezionati quest’anno, spiccano almeno 90 luoghi sulla Luna, inclusi quelli che hanno ospitato i primi sbarchi umani, come la celebre Tranquility Base, dove nel 1969 Neil Armstrong e Buzz Aldrin lasciarono le impronte dei loro stivali. Questi luoghi non solo testimoniano un momento cruciale nella storia dell’umanità, ma sono considerati veri e propri patrimoni culturali.
Un patrimonio culturale extraterrestre
Secondo il WMF, i manufatti lasciati sulla Luna rappresentano la memoria collettiva dei primi passi compiuti dall’uomo oltre i confini del pianeta Terra. Tra questi si contano oltre 100 oggetti, tra cui bandiere, macchine fotografiche, memoriali e le tracce lasciate dai lander lunari e dagli astronauti. Tuttavia, senza misure adeguate di protezione, questi simboli rischiano di essere compromessi dall’aumento delle missioni spaziali e dal turismo lunare. «La Luna è stata inclusa per la prima volta per riflettere l’urgenza di preservare i manufatti che raccontano il primo viaggio dell’umanità nello spazio, un evento che definisce la nostra storia comune», ha dichiarato Bénédicte de Montlaur, Presidente e CEO del WMF.
Il rischio legato alla nuova corsa allo spazio
L’inserimento della Luna nella lista del WMF arriva in un momento di grande fermento per l’esplorazione spaziale. La missione Artemis III della NASA, prevista per il 2027, segnerà il ritorno di astronauti sul suolo lunare dopo oltre mezzo secolo. Ma non saranno solo le agenzie governative a raggiungere il satellite. Aziende private come SpaceX e Blue Origin stanno pianificando viaggi commerciali che potrebbero aumentare significativamente l’attività umana sulla Luna. Gli esperti temono che questi sviluppi possano avere un impatto negativo sul patrimonio lunare. Il WMF sottolinea il rischio di saccheggi e danni ai siti storici causati da missioni future, turismo spaziale e l’interesse per souvenir. «Lo sfruttamento commerciale e le visite non regolamentate potrebbero cancellare per sempre le tracce iconiche lasciate dagli astronauti e rimuovere manufatti di valore culturale unico», avvertono i ricercatori.
Esplorazione sulla Luna, accordi insufficienti
Ad oggi, sono stati fatti tentativi per regolamentare l’esplorazione lunare. Dal 2020, gli Stati Uniti e altri 51 Paesi hanno firmato gli Accordi Artemis, un insieme di norme che promuovono l’esplorazione pacifica e la protezione dei siti storici. Tuttavia, queste linee guida non sono vincolanti e mancano di meccanismi chiari per la loro applicazione. Rimangono quindi molti interrogativi su come gestire concretamente la tutela del patrimonio lunare.
Un appello per la salvaguardia del futuro
La crescente attività lunare ha reso ancora più urgente la necessità di stabilire protocolli di conservazione. Secondo il WMF, senza accordi internazionali, i siti storici potrebbero subire danni irreversibili, privando le future generazioni della possibilità di connettersi a un capitolo fondamentale della storia umana. «La protezione dei manufatti lunari è un passo cruciale per garantire che questi simboli di speranza e progresso sopravvivano alla nuova era dell’esplorazione spaziale», ha aggiunto de Montlaur. Il WMF spera che l’inclusione della Luna nella sua lista stimoli un dibattito pubblico sull’importanza di preservare il patrimonio extraterrestre.