Viaggiare è spesso sinonimo di avventura, ma alcune destinazioni offrono non solo panorami mozzafiato, ma anche pericoli che rivestono un’attrattività irresistibile per gli amanti del turismo estremo. Secondo Allied Market Research, questo settore raggiungerà un valore di 91 miliardi di dollari entro il 2030, rispetto ai 24,2 miliardi di dollari del 2022. Dai deserti infuocati alle vette ghiacciate, alcuni luoghi in cui la natura si mostra nella sua forma più selvaggia e spietata sono meta di viaggiatori impavidi e fonte di business per agenzie che organizzano viaggi fuori dai consueti itinerari. Nonostante i rischi, molti turisti sono affascinati dal brivido dell’estremo e dalla sfida di esplorare ambienti ostili. Esperienze che, secondo un rapporto di Booking.com, sono particolarmente amate dai baby boomer (i nati il 1946 e il 1964). Ecco alcune delle attrazioni turistiche più pericolose e, per certi versi affascinanti, al mondo.

Monte Everest, Nepal

Everest

Con un’altitudine di 8.849 metri, il Monte Everest, situato nella catena dell’Himalaya tra Nepal e Tibet, è la montagna più alta del mondo e una delle più letali. La cosiddetta “zona della morte”, situata oltre gli 8.000 metri, rappresenta un pericolo estremo per gli scalatori a causa della mancanza di ossigeno, che può causare edema cerebrale, edema polmonare e ipotermia. Le valanghe, i crepacci nascosti e i venti gelidi rendono la salita ancora più rischiosa. Si stima che circa 200 corpi siano ancora dispersi lungo il percorso, congelati per sempre nelle nevi perenni della montagna. Nonostante il costo elevato e la necessità di un’intensa preparazione fisica, ogni anno centinaia di avventurieri tentano di raggiungere la cima, mettendo a rischio la propria vita.

Deserto della Dancalia, Etiopia

Nella regione dell’Afar, nel nord-est dell’Etiopia, si estende il deserto della Dancalia, uno dei luoghi più caldi e inospitali del pianeta. Qui le temperature superano regolarmente i 50°C e il terreno vulcanico ospita geyser di acido solforico, laghi di lava e fumi tossici che possono risultare letali se inalati. Inoltre, la zona è soggetta a frequenti terremoti e variazioni geotermiche improvvise. Nonostante queste condizioni estreme, la Dancalia attrae turisti e geologi affascinati dal suo paesaggio alieno e dai colori surreali delle sue formazioni minerali. Visitare questa regione senza una guida esperta e un’adeguata preparazione può essere un errore fatale.

Valle della Morte, Stati Uniti

Situata tra California e Nevada, la Death Valley detiene il record della temperatura atmosferica più alta mai registrata sulla Terra: 56,7°C. Il caldo estremo ha causato la morte di numerosi viaggiatori nel corso degli anni, spesso a causa della disidratazione e dell’esposizione prolungata al sole. Tuttavia, il pericolo principale in questa zona è rappresentato dagli incidenti stradali. Le strade infinite, il caldo torrido e la disattenzione dei conducenti creano una combinazione micidiale. Tra il 2007 e il 2024, oltre 60 persone hanno perso la vita nel Death Valley National Park, la maggior parte proprio a seguito di incidenti. Nonostante i rischi, circa un milione di turisti visitano ogni anno questa valle bruciata dal sole, attratti dalle sue dune dorate e dai suoi paesaggi lunari.

Zona di esclusione di Chernobyl, Ucraina

Pripyat, nell’Ucraina settentrionale, divenne una città fantasma dopo il disastro nucleare di Chernobyl del 1986. L’esplosione del reattore numero quattro rilasciò un’enorme quantità di radiazioni, contaminando un’area di 30 chilometri intorno all’impianto. Sebbene i livelli di radiazione siano diminuiti nel corso dei decenni, alcune zone restano altamente pericolose e l’esposizione prolungata può causare gravi danni alla salute, tra cui malattie cardiovascolari e tumori. Nonostante questo, prima della guerra tra Russia e Ucraina, la zona di esclusione era diventata una meta turistica popolare, con tour guidati che permettevano ai visitatori di esplorare le strade deserte di Pripyat e il famoso parco divertimenti abbandonato. Tuttavia, il rischio di radiazioni invisibili rende questa visita una scelta estremamente rischiosa.

Isola dei Serpenti, Brasile

L’Ilha da Queimada Grande, nota come Isola dei Serpenti, si trova a circa 35 km dalla costa di São Paulo, in Brasile. Questo piccolo lembo di terra è l’unica casa della vipera testa di lancia dorata, uno dei serpenti più velenosi del mondo. Si stima che sull’isola vivano tra 2.000 e 4.000 esemplari, con una densità che può arrivare a un serpente per metro quadrato. Il loro veleno è talmente potente da sciogliere i tessuti umani e causare emorragie interne fatali. Per questo motivo, il governo brasiliano ha vietato l’accesso all’isola, permettendo solo ai ricercatori autorizzati di studiare questi rettili. Anche se l’isola resta inaccessibile al pubblico, il suo alone di mistero continua ad attirare l’attenzione di avventurieri e studiosi.

Scogliere di Moher, Irlanda

Scogliere di Moher

Le scogliere di Moher, situate sulla costa occidentale dell’Irlanda, sono uno dei luoghi più visitati del paese, con oltre un milione di turisti all’anno. Queste imponenti formazioni rocciose si innalzano fino a 214 metri sopra l’Oceano Atlantico e offrono panorami mozzafiato. Tuttavia, il vento forte e i sentieri scoscesi rappresentano un pericolo costante. Molti visitatori, attratti dal desiderio di scattare la foto perfetta, si avvicinano troppo al bordo, ignorando i cartelli di avvertimento. Il rischio di caduta è reale e, tra il 1993 e il 2017, si sono registrati almeno 66 decessi legati a incidenti sulle scogliere. Camminare su questi sentieri richiede prudenza e rispetto per la potenza della natura.