Cosa fare in un weekend a Torino? Qui un concentrato di consigli per un fine settimana alla scoperta della parte della città meno conosciuta dai turisti, sulla sponda destra del fiume Po.

Torino magica: è qui il Santo Graal?

La Chiesa Gran Madre di Dio

L’insolito weekend a Torino inizia a Borgo Po. Il simbolo di Borgo Po è la Chiesa Gran Madre di Dio, costruita nel 1818 dall’architetto di corte Ferdinando Bonsignore per festeggiare la ritirata di Napoleone e il ritorno del re. Innalzata su un’imponente scalinata e impreziosita da colonne, vanta una serie di statue raffiguranti la Fede e la Religione che, per gli amanti dell’esoterismo, nascondono molti misteri. Per scoprirli ci sono i tour “Torino Magica”: la chiesa sorgerebbe sui resti di un tempio della dea egizia Iside e una delle sculture innalza un calice, indicando dove sarebbe nascosto il Santo Graal (somewhere.it).

Due passi a Borgo Po, il salotto di Torino

Via Monferrato, a Borgo Po. Foto: Shutterstock

Nel Medioevo era un modesto rione di pescatori e lavandaie, oggi Borgo Po è un quartiere residenziale di lusso, sviluppato in salita, dalla riva destra del Po ai piedi della collina. Un piccolo mondo antico, poco noto ai turisti ma amato dai torinesi, dove rivive la regale eleganza di Casa Savoia: qui la tranquilla e sofisticata atmosfera di caffè, pasticcerie e boutique incontra il verde Parco Michelotti a prova di pedalata, il tutto a due passi dal centro città. Per raggiungerlo si attraversa, a piedi, in tram o in auto, Ponte Vittorio Emanuele I, che collega Piazza Vittorio al “salotto urbano” di Piazza Gran Madre.

Il weekend prosegue con la visita al quartiere Crimea: un tour da Profondo Rosso

Nel quartiere Crimea, più a sud di Borgo Po, eleganti case in stile Liberty sono protagoniste di insoliti tour da brivido a tema Dario Argento. Si parte ammirando dall’esterno una delle location del film Profondo Rosso: è Villa Scott, emblema dell’art nouveau torinese, al n. 57 di corso Giovanni Lanza: nella pellicola questa è “la villa del bambino urlante”. In tre minuti a piedi si raggiunge la Casa dell’Obelisco, edificio neo-liberty ispirato ai capolavori di Antoni Gaudì, dove è stato girato Il Gatto a nove code.

La Villa della Regina, dove vivevano le principesse

la Villa Della Regina A torino
Villa della Regina, residenza reale sabauda e patrimonio dell’UNESCO dal 1997

Quella di Villa della Regina, sontuosa dimora con tanto di vigneti e Patrimonio dell’Umanità Unesco, è una storia tutta al femminile: nel corso del ’700 tra le sue mura hanno vissuto principesse e regine, da Luisa Cristina di Savoia ad Anna Maria di Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II e nipote di Re Sole. Dopo le guerre di indipendenza, nel 1869, i suoi saloni affrescati sono stati trasformati in aule di ricamo e disegno dell’Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali. Oggi i tour in villa includono il Gabinetto della Regina e il Salone Centrale.

L’imponente Superga

La Real basilica di Superga del 1730, in stile neoclassico e tardo barocco su progetto di Filippo Juvarra, è il simbolo della collina legato a doppio filo con la città: qui, nella Cripta Reale aperta al pubblico, sono sepolti Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III, Carlo Alberto e Vittorio Emanuele I. E ancora qui, il 4 maggio del 1949, si schiantò l’aereo che trasportava la squadra del Grande Torino, senza lasciare sopravvissuti. Al di là della fede calcistica, vale la pena unirsi a tifosi e famiglie che ogni anno, il giorno della tragedia, salgono sulla collina per ricordare i caduti in una toccante cerimonia.

Un weekend a Torino anche di moda e dolci? Ecco dove

La Rive Droite fa rima con piccole ma preziose boutique. Come Maître Parfumeur, Mathilda-J e Regina. I dolci più famosi sono le “bignole”, bignè mignon ripieni di crema, cioccolato e zabaione. Ma dalla Pasticceria Sabauda, al n. 2 di corso Casale, tutti i dolci meritano un peccato di gola. A cominciare dal croissant accompagnato da caffè Sabaudo con nocciole piemontesi (pasticceriasabauda.it).

Pranzo dagli Imbianchini: la “trattoria civile” da non perdere

Cosa si manga a Torino
Acciughe al bagnetto verde, burro e pan brioche

Vitello tonnato, tomino in salsa rossa e giardiniera di verdure sono i classici della tradizione serviti da “Decoratori e Imbianchini”, insegna nata nei primi del ’900 nella sede della Cooperativa Borgo Po e Decoratori (decoratorieimbianchini.it). Un progetto di economia sociale e solidale, o meglio una “trattoria civile”, per valorizzare una delle piole più belle in città. Per godersi pranzo o cena non è necessario essere soci e qui si organizzano numerose attività culturali. Come “Consonanze”, rassegna di incontri su donne, diritti e migrazioni.

E per terminare il weekend a Torino: fritto misto alla piemontese con vista, al Monte dei Cappuccini

Per concludere in bellezza il weekend a Torino una cena con vista mozzafiato sulla città. Al tramonto, quando si accendono i Piccoli spiriti blu, l’installazione luminosa dell’artista Rebecca Horn, il Monte dei Cappuccini dà il meglio di sé: su questa piccola collina di 325 metri, raggiungibile con una bella scarpinata tutta curve a gomito, il panorama abbraccia l’intera città. Dopo il selfie d’ordinanza, vale la pena accomodarsi nel ristorante Al Monte dei Cappuccini per un corposo “fritto misto alla piemontese”.