Un giro di shopping, un caffè, due passi in centro, un piatto di bigoli, uno spritz. L’avevo sempre vissuta così Vicenza, un po’ distrattamente. Potrà sembrare un paradosso, ma è stato il lockdown, con le sue limitazioni, a darmi l’occasione giusta per scoprire la vera essenza di questa città, legata a doppio filo al genio architettonico di Andrea Palladio. Complice la storia d’amore che sto vivendo qui, ho seguito i consigli e le dritte di chi la conosce bene e, passeggiata dopo passeggiata, mi sono ritrovata a sentire miei angoli, vie e piazze che hanno un’atmosfera elegante e senza tempo (veneto.eu).
Scatta la foto migliore sulla Basilica dal ponte Furo
Apprezzato anche da Goethe che passò di qui sul finire del Settecento, il centro storico di Vicenza è un museo all’aria aperta disegnato da Palladio. Il punto di partenza ideale per una passeggiata tra arte e gourmandise non può che essere piazza dei Signori, il cosiddetto salotto dei vicentini.
Di solito rimango con il naso all’insù ad ammirare la Basilica Palladiana in tutta la sua magnificenza: con le sue proporzioni perfette e il tetto verde acqua si staglia tra i palazzi e il cielo, creando affascinanti giochi di luci e ombre. In epoca trecentesca era il Palazzo della Ragione e il famoso architetto si occupò del suo rifacimento creando un duplice loggiato in pietra bianca di Piovene. Fu sempre lui a definirla “basilica” e ora è sede di mostre e convegni. I turisti la fotografano dalla piazza, ma per avere una visuale insolita ti suggerisco di fermarsi sul Ponte Furo: sarà difficile rimanere indifferenti allo spettacolo dell’alta Torre Bissara che si specchia nel fiume Retrone.
Raggiungi il quartiere amato dai più giovani
A proposito di acqua, a poca distanza da piazza dei Signori c’è il ponte San Michele che anticipa il popolare quartiere delle Barche, uno dei luoghi più autentici della città, molto amato dai giovani. È qui che un tempo approdavano i vascelli carichi di spezie e di erbe che arrivavano da Venezia. Il ponte, composto da un arco a campata unica, ricorda quelli tipici della Serenissima e viene chiamato anche “degli innamorati”, perché pare che i vicentini lo usassero per scambiarsi promesse d’amore. Dopo averlo percorso a piedi, ti consiglio di ammirarlo dal vicino Ponte San Paolo: è il mio scorcio preferito.
Fai una full immersion nei capolavori del Palladio
Da Piazza dei Signori è piacevole spostarsi su corso Palladio, che regala un susseguirsi incredibile di edifici storici. In una traversa laterale incontrerai Palazzo Thiene, costruito nel Quattrocento e ampliato dopo qualche decennio da Palladio su progetto di Giulio Romano. È una reggia cittadina concepita per ospitare sovrani e personalità di spicco, in un alternarsi di forme gotiche e rinascimentali.
Proprio dietro l’angolo, fuori dai classici itinerari, trovi la suggestiva Cappella Valmarana, che si ispira ai monumenti funerari romani. La firma è sempre quella del Palladio, che la progettò nella cripta del Santuario di Santa Corona, a sua volta da non perdere: nasconde al suo interno lo splendido Battesimo di Gesù di Giovanni Bellini, l’Adorazione dei Magi di Paolo Veronese e un ricco altare maggiore, impreziosito da intarsi policromi di marmi pregiati, coralli e lapislazzuli.
Per approfondire la conoscenza con il genio del Rinascimento sono entrata nel Palladio Museum, che indaga la storia del Veneto e del Cinquecento, oltre alla vita e alle opere del maestro, utilizzando contributi multimediali (palladiomuseum.org). Le sale sono allestite all’interno del Palazzo Barbarano, l’unico che il genio riuscì a concludere sia come architettura che come apparati decorativi, per altro mandando in rovina il committente, Montano Barbarano.
Entra nel teatro coperto più antico del mondo
Il momento clou di qualsiasi visita a Vicenza non può che essere il Teatro Olimpico (teatrolimpicovicenza.it). Ispirato ai teatri romani descritti da Vitruvio, è stato progettato da Palladio creando l’illusione di un teatro all’aperto nascosto nel palazzo che lo ospita. La prima volta che l’ho visitato mi sono fermata sulle gradinate per osservare le raffinate scenografie lignee realizzate da Vincenzo Scamozzi per lo spettacolo di inaugurazione, l’Edipo Re di Sofocle del 1585. Riproducono le sette vie di Tebe e si intravedono nelle cinque aperture del proscenio con un incantevole gioco prospettico. Un capolavoro nel capolavoro. Per fortuna fu deciso che sarebbero state fisse e immutabili nel tempo. Possiamo così ammirare il più antico teatro coperto al mondo, realizzato a partire dal 1580, come lo aveva immaginato il suo autore e come lo videro i vicentini dell’epoca rinascimentale.
Sali di gradino in gradino per vedere le Piccole Dolomiti
Il mio consiglio per una giornata in cui splende il sole è di fare una passeggiata fino al Santuario della Madonna di Monte Berico (monteberico.it). Io lo raggiungo attraverso il lungo porticato progettato nel Settecento da Francesco Muttoni, lo stesso percorso che fanno per tradizione i vicentini l’8 settembre in occasione della festa patronale. In alternativa ci sono le Scalette, 192 gradini che iniziano proprio dall’Arco delle Scalette.
Il piazzale del Santuario è uno spettacolare balcone con vista su tutta la pedemontana, dalle propaggini dei Lessini all’alto vicentino con il Pasubio e le Piccole Dolomiti, compreso l’altopiano di Asiago fino al Monte Grappa. Curiosità: le origini di questo luogo sono legate a due apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini, mentre portava del cibo al marito che lavorava sul colle. La Madonna le promise la fine della peste se in quel luogo le fosse stata dedicata una chiesa. E così fu. Da qui la passeggiata per tornare in città è piacevole: ad aspettarti ci sono i tanti bar del centro, dove chiudere la giornata con un immancabile spritz.
Percorsi sulle tracce di Palladio e Dante, luoghi ritratti nei film, parchi gioco per i bambini: trovi tutto su vicenzae.org
QUI GUSTI LA TRADIZIONE
➔ L’Antica Casa della Malvasia, in Contrà delle Morette 5, prepara i bigoli con l’anitra e uno strepitoso baccalà.
➔ Per una cena stellata si va dallo chef Matteo Grandi nel locale che
si trova sopra lo storico Caffè Garibaldi (ristorantedegusto.it).
➔ In piazza dei Signori 26, Borsa è perfetto per un pranzo veloce e lo spritz (barborsa.com).
➔ In Contrà Pescaria 4, la Pasticceria Venezia prepara una eccezionale Millefoglie e gli Zaèti, i biscotti veneti con farina gialla, uvette e pinoli.
➔ La Pasticceria Sorarù, in piazzetta Palladio 17, la più antica di Vicenza, è famosa per il plumcake.
➔ In corso Padova 146, la pasticceria Bolzani prepara la tipica torta
Palladiana a base di mandorle, noci
e zucchero di canna.
QUI FAI SHOPPING GOLOSO
➔ Alla gastronomia Il Ceppo di corso Palladio 196 compri soppressa, giardiniera croccante, Asiago di malga e pranzi tra resti romani.
➔ In Contrà Pescherie Vecchie 21,
il panificio Gemo ha pane
al farro e sfilatini alle cipolle.
➔ A tavola con Alessandro propone salumi, mostarda vicentina e mascarpone, un grande classico della zona (Contrà San Paolo 18).
➔ In viale della Pace 227, La stanga
delle bontà propone una
selezione di formaggi che va oltre il semplice “toco de formajo”.
QUI DORMI
➔ In pieno centro, Palazzo Valmarana Braga è una dimora storica. I diversi appartamenti occupano uno splendido palazzo palladiano (da 150 euro la doppia, palazzovalmaranabraga.it).
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