«A scuola hanno a che fare con la parte astratta, la più difficile da apprendere» spiega Anna Cerasoli, autrice di “Io sono il numero uno” (Feltrinelli). Per questo è bene che prima simpatizzino con i calcoli. Come? «Sfruttando le situazioni di ogni giorno che stimolano il ragionamento». Vediamole.
Preparare una torta insieme
Il bambino può pesare la farina, contare le uova, calcolare a quanti millilitri corrisponde mezzo bicchiere di latte.
Scegliere da un catalogo di acquisti per corrispondenza
Attenzione, il budget è di 50 euro: il piccolo si ingegnerà ad aggiungere e sottrarre oggetti per non superare quella cifra.
Cogliere tutte le “opportunità matematiche”, come caricare sul carrello del supermercato quattro gruppi da cinque di pelati. O contare a tre a tre le bustine di zucchero al bar.
Notare in tv le cose fantastiche che si possono fare con i numeri: arbitrare una partita di calcio, diventare pilota o programmare videogiochi.