Le prime influenze della stagione spesso impensieriscono mamme e papà. Abbiamo chiesto qualche consiglio al Dott. Federico Marolla, Pediatra e membro dell’Associazione Culturale Pediatri, per saperne di più e capire come comportarsi.
Dott. Marolla, ci può dire se possiamo distinguere l’influenza “classica” dalle altre influenze di stagione?
L’influenza classica (quella per cui è raccomandata la vaccinazione nelle persone anziane e nei soggetti che soffrono di una malattia cronica) nei bambini non è facilmente distinguibile dalle altre infezioni respiratorie stagionali proprio perché si manifestano un po’ tutte allo stesso modo: muco al naso, starnuti, tosse, febbre, malessere generale, a volte accompagnati da vomito e scariche di diarrea.
Come consiglia ai genitori di comportarsi, in caso di febbre?
Ogni volta che un bambino ha la febbre, la prima cosa che, in modo molto automatico, facciamo è usare farmaci o presidi per “tenerla bassa” (antifebbrili). Ma la febbre non fa male e non è utile abbassarla a tutti i costi: la febbre infatti aiuta il sistema immunitario a migliorare la risposta immunitaria. Però la febbre fa paura! Ma di cosa abbiamo timore? Della polmonite? Della meningite? Chiariamo che le infezioni gravi quasi mai arrivano solo con la febbre, ma insieme a segni e sintomi che allarmano genitori e medici (compromissione dello stato generale, stato di torpore o confusione, perdita di coscienza, macchie sul corpo, febbre molto alta persistente, affanno, tosse violenta e squassante). Alla luce di questo, cominciamo a guardare la febbre che accompagna queste situazioni come qualcosa di utile e non di dannoso, qualcosa che poi nel giro di 2, 3 a volte 4 giorni andrà via lasciando il bambino più forte. Solo se vediamo il bambino sofferente usiamo l’antifebbrile che, sempre, è anche un ottimo antidolorifico. Usiamo il paracetamolo oppure l’ibuprofene (quest’ultimo a stomaco pieno ed evitandolo se il bambino vomita) a dosaggi giusti, sapendo che gli effetti collaterali sono quasi sempre legati a dosaggi elevati. Mai usare l’aspirina!
Dottor Marolla, quando un genitore si “deve” preoccupare?
Bisogna stare molto attenti nei bambini di pochi mesi che devono essere visitati dal pediatra rapidamente se presentano: respiro corto e frequente (sembrano affannati) e rifiutano il latte, anche in assenza di febbre. Nel bambino più grande bisogna contattare il pediatra se il vomito non tende a cessare, se non riesce a bere, ha uno scadimento delle condizioni generali, ha difficoltà respiratoria (respiro corto e frequente o dolore al torace), la febbre rimane molto alta, appare sofferente o in uno stato di torpore.