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Una guida per orientarsi tra i problemi più comuni che si possono incontrare durante i 9 mesi di gestazione
di Jessica Rizza
06.02.2017
Anemia, nausea, bruciore di stomaco, ritenzione idrica, insonnia... quando si aspetta un bambino è normale trovarsi ad affrontare piccoli problemi di salute. Qui trovi un glossario dei più comuni disturbi della gravidanza con le cause e i rimedi per risolvere i fastidi di questa fase così delicata.
Yoga e pilates sono ideali per mantenersi in forma durante la gravidanza e nel post parto.
E dopo la gravidanza? Tanti consigli per tornare in forma!
In gravidanza si consuma molto ferro per produrre più i globuli rossi, che servono ad assecondare le esigenze del feto. Ecco perché è così comune soffrire di anemia. Inoltre, durante i nove mesi, il sangue diventa più liquido quindi al suo interno aumenta il numero dei globuli rossi. L’organismo così ha bisogno di una maggior quantità di ferro per la sintesi dell’emoglobina.
Tramite gli esami del sangue previsti di routine è facile verificare se si sta andando incontro all’anemia. Infatti se la ferritina, il valore che indica le riserve di ferro nel sangue, risulta troppo bassa, bisogna ricorrere a integratori in fiale, gocce o compresse che contengono il minerale in dosi adeguate.
Ma anche l’alimentazione ha un ruolo fondamentale: per aumentare l’apporto di ferro nel sangue bisogna consumare carni rosse, legumi e molte verdure a foglia verde. Inoltre, per facilitare l’assorbimento di questo minerale, bisogna introdurre più vitamina C (agrumi e pomodori) perché favorisce l’assorbimento di ferro. Invece meglio limitare il consumo di tè e caffè perché i tannini contenuti in queste bevande limitano l’assimilazione del ferro.
A volte anche bere un bicchiere d’acqua ci da la sensazione di aver bevuto qualcosa di acido. Può capitare sia a digiuno che dopo un pasto, durare qualche minuto o tutta la giornata: il bruciore di stomaco è uno dei disturbi più comuni della gravidanza e si presenta con maggiore insistenza durante l’ultimo trimestre.
A provocare il fastidioso bruciore è la risalita dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago. Questo succede perché la valvola che separa lo stomaco dall’esofago in gravidanza non ha una “tenuta” perfetta a causa dell’alto tasso di progesterone, l’ormone della gravidanza adibito a rilassare tutta la muscolatura. Inoltre nell’ultimo trimestre, la cedevolezza della valvola è dovuta anche alla compressione che l’utero esercita sullo stomaco, spingendolo verso l’alto.Per porre rimedio a questo disturbo sarebbe bene mangiare poco e spesso ed evitare di bere troppo durante il pasto. Inoltre bisogna evitare i cibi che possono aumentare l’acidità come tè, caffè, cioccolato, pomodori e agrumi. Sarebbe bene anche dormire con un cuscino alto per evitare la risalita degli acidi dello stomaco.
Un rimedio della nonna contro il bruciore di stomaco? Bere un bicchiere di latte!
Durante la gravidanza possono affiorare sulle gambe dei reticoli rossi o blu, soprattutto sulle cosce o intorno alle caviglie: sono i capillari e i piccoli vasi che si dilatano a causa dei cambiamenti ormonali e del peso del pancione. Questo succede soprattutto a chi aspetta il primo bambino, pur non avendo mai avuto problemi circolatori. Bisogna sapere, però, che i due terzi delle varici scompare entro i due mesi dal parto.
Ma un corretto stile di vita può già attenuarle durante i nove mesi di gestazione. Come primo rimedio bisogna evitare di aumentare troppo di peso e fare un po’ di attività fisica. Inoltre, per aiutare la circolazione, si può ricorrere a massaggi defaticanti con creme a base di centella asiatica, ippocastano e vite rossa, ricche di bioflavonoidi che rinforzano le pareti dei vasi sanguigni.
Ricordiamoci che i capillari non sono pericolosi per la salute, ma solo antiestetici: se in gravidanza avete la necessità di mostrare le gambe potete coprire gli inestetismi con un make up specifico per le gambe.
La cistite è un’infiammazione della vescica dovuta dai batteri che normalmente colonizzano l’intestino. I sintomi sono il bisogno continuo di far pipì e il bruciore durante la minzione. A volte le urine sono striate di sangue e può comparire anche la febbre.
Durante la gravidanza il bambino preme sulla vescica, così possono ristagnare più facilmente piccole quantità di urine che diventano terreno di coltura per la proliferazione dei germi.
Il rimedio migliore contro la cistite è la prevenzione: detergersi con un sapone liquido di Marsiglia può aiutare perché acidifica la parte esterna delle mucose, inoltre sarebbe preferibile utilizzare biancheria di cotone. Importantissimo è anche bere molto per non permettere ai batteri di ristagnare a lungo nella vescica. Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: peperoncino rosso, spezie, pepe, salumi e caffè possono essere irritanti per la vescica.
Ai primi sintomi di cistite è comunque bene rivolgersi al medico: esistono farmaci che possono essere assunti in gravidanza ed evitare di far proliferare l’infezione.
Se ne parla poco, ma il 25% delle donne in gravidanza soffre di emorroidi, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione quando il pancione diventa più grande. E’ un disturbo che può rendere faticoso restare seduti, può limitare le normali attività giornaliere e rendere poco piacevole persino un’uscita con gli amici.
Eppure, nelle gravidanze con un decorso naturale e senza complicazioni, sono sufficienti alcune accortezze per alleviare il disturbo: è consigliabile limitare al massimo l’assunzione di grassi (per non appesantire il sistema digestivo) e privilegiare una dieta ricca di fibre e verdure che favoriscano l’eliminazione delle scorie in modo dolce e naturale. Infatti che la stitichezza può aggravare il disagio.
Inoltre è importante favorire la circolazione sanguigna: bere molta acqua, passeggiare, sollevare in alto le gambe.
Da non dimenticare poi il rimedio della nonna: fare degli impacchi di acqua fredda.
Piedi, gambe, viso… durante i nove mesi il corpo può gonfiarsi! È un fenomeno normale, dovuto agli ormoni della gravidanza. Dopo qualche mese dal parto tornerà tutto alla normalità.
I gonfiori si fanno sentire in particolar modo nei mesi estivi perché il caldo favorisce la vasodilatazione. Con il progredire della gravidanza, inoltre, l’utero diventa sempre più pesante e preme sui vasi venosi delle gambe contribuendo a rallentare la circolazione, causa del gonfiore, soprattutto alle caviglie.
I rimedi per attenuare questo fastidio ci sono: camminare, andare in bicicletta, nuotare, fare esercizi di stretching. Bisogna inoltre evitare di stare troppo a lungo sedute o in piedi, per non gravare sui vasi venosi delle gambe. Da sdraiate, l’ideale è sollevare i piedi appoggiandoli su un cuscino.
A volte il gonfiore molto evidente può essere il campanello d’allarme della preclampsia, la pressione alta.
Nei primi mesi di gestazione i cambiamenti ormonali sono i principali responsabili di un’alterazione dei normali ritmi veglia-sonno. Ma le preoccupazioni legate al cambiamento di vita possono contribuire alle notti insonni. Non solo: negli ultimi mesi, la difficoltà a trovare una posizione adeguata a causa del pancione può provocare continui risvegli. Ma anche i movimenti del bambino e i crampi alle gambe sono nemici del sonno! Secondo un’ipotesi non ancora dimostrata, l’insonnia in gravidanza servirebbe ad “allenare” la mamma ai periodi di veglia necessari ad accudire il neonato.
Qualche rimedio per attenuare l’insonnia c’è: andare a letto sempre alla stessa ora, mangiare cibi leggeri la sera, scegliere un buon materasso. Sarebbe anche utile svolgere una moderata attività fisica e leggere un libro prima di addormentarsi.
Per l’insonnia possono essere d’aiuto alcuni rimedi fitoterapici: tisane o gocce, consigliati però da un bravo erborista o dal proprio medico.
Scopri tutti i rimedi della nonna contro l’insonnia!
Soprattutto alla fine del primo trimestre, possono sulla pelle delle macchie color caffelatte, chiamate cloasma: si localizzano su fronte, mento, zigomi e sopra il labbro superiore. Più raramente su decolleté e arti superiori. Anche il pancione può colorarsi: si forma una specie di riga scura che congiunge l’ombelico al pube, la cosiddetta linea nigra. Sono fenomeni di iperpigmentazione cutanea dovuti agli ormonale della gravidanza e che normalmente scompaiono pochi mesi dopo il parto.Bisogna fare particolarmente attenzione al sole che tende a scurire queste macchie: meglio usare una crema ad altissima protezione durante l’esposizione solare.
Il mal di schiena in gravidanza è un problema comune: il peso del bambino costringe a una posizione scorretta che provoca la lombalgia. Più va avanti la gravidanza, più la lombalgia può aumentare con dolori anche piuttosto intensi localizzati lungo tutta la colonna vertebrale. Per contrastare il mal di schiena è bene agire in anticipo: frequentare un corso di ginnastica dolce e stretching è sicuramente di grande aiuto perché rinforza i muscoli che devono sostenere il peso del pancione. Inoltre la ginnastica aiuterà la futura mamma a mantenere una postura corretta.Anche a casa è praticare alcuni accorgimenti: usare un cuscino dietro alle reni quando ci si siede ed evitare movimenti bruschi. Quando ci si deve alzare da sdraiate bisognerebbe girarsi prima su un fianco.
La nausea è uno dei fastidi più comuni in gravidanza: ne soffre circa l’85% delle donne in stato interessante. Compare fin dalla sesta settimana (anche se alcune donne se ne accorgono ancor prima di sapere di aspettare un bambino!) e si protrae fino alla fine del terzo-quarto mese. Normalmente è più intensa al mattino, ma non è una regola: c’è chi la prova solo a stomaco vuoto, chi più la sera. Alcune donne vanno incontro a svariati episodi di vomito, altre meno ma non per questo la nausea risulta poco intensa. Le cause sono gli alti livelli nel sangue di gonadotropina corionica (Beta HCG), l’ormone della gravidanza, e di estrogeni. A volte la causa potrebbe anche essere una carenza di vitamina B6. Ci sono dei rimedi per far in modo che la nausea sia un po’ più sopportabile: non rimanere troppo a lungo a digiuno, mangiare spesso biscotti secchi, grissini o cracker. Sorseggiare bibite gassate dal gusto aspro e acidulo come limonata e acqua tonica. Si può provare anche con lo zenzero: recentemente si è scoperto che ha una buona funzione antinausea. Solo se la nausea è così forte da provocare spesso vomito e impedire di mangiare il medico potrà prescrivere dei farmaci per contrastare la perdita di peso e carenze nutrizionali.Negli altri casi bisogna solo aver pazienza, cercare di riposare il più possibile e attendere il terzo-quarto mese quando la nausea gradualmente se ne andrà.
Normalmente durante la gravidanza l’aspetto della pelle migliora grazie alla produzione di estrogeni. A volte però succede il contrario e ci si può trovare con brufoletti, rossori e impurità, dovuti all’eccesso di progesterone, altro ormone tipico della gravidanza. La situazione torna alla normalità dopo il quarto mese, quando la situazione ormonale si regolarizza. Nel frattempo si può applicare una crema lenitiva e vaporizzare acqua termale dall’effetto rinfrescante. Anche la pulizia è importante: utilizzate un prodotto oil free, come un gel o una mousse e per idratare un fluido leggero.
La ritenzione idrica si accentua in gravidanza a causa dell’aumento degli estrogeni. Le manifestazioni più evidenti sono le caviglie gonfie e l’aumento della cellulite. I rimedi sono molti: bere almeno due litri di acqua al giorno (in gravidanza comunque bere molto è indispensabile per il benessere del feto). Attenzione alle tisane che vengono usate contro la ritenzione idrica: non tutte sono indicate in gravidanza, è meglio farsi consigliare da un erborista di fiducia. Inoltre sarebbe bene camminare almeno 30 minuti al giorno e seguire una dieta sana. Fare una leggera attività fisica, preferibilmente in acqua. Anche il massaggio linfodrenante può essere d’aiuto per contrastare il ristagno di liquidi.
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Le smagliature colpiscono quasi tutte le donne in gravidanza e si manifestano come delle striature rosate sulla superficie della pelle, fino a diventare bianche con il passare del tempo. Se si vuole attenuare questo fenomeno bisogna agire per tempo, già dall’inizio della gravidanza, quando ancora la pelle non è sottoposta allo stress dell’aumento di volume. Oltre a bere molta acqua e seguire una dieta sana per mantenere la pelle elastica, è utile utilizzare dei prodotti mirati, a base di olio di mandorle dolci e burro di karitè, da spalmare sulla pelle anche più volte al giorno. Soprattutto nelle zone interessate alllo stress maggiore: pancia, seno e fianchi.
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Dopo la nausea questo è il disturbo più comune tra le donne in gravidanza. Si manifesta già nel primo trimestre ma diventa sempre più evidente con il passare delle settimane. La stipsi è provocata dall’aumento di progesterone che agisce sull’intestino, rilassa la muscolatura e rallenta la peristalsi. Nel terzo trimestre il disturbo peggiora a causa della compressione esercitata dall’utero sull’intestino. I rimedi sono l’esercizio fisico e una buona idratazione: bere molto infatti aiuta la motilità intestinale. Nell’alimentazione bisogna prediligere frutta, legumi, verdura cruda e cotta, pasta e pane integrale.Per i casi più difficili, si potrebbe ricorrere al clistere (sotto consiglio medico) ma senza esagerare per non impigrire ulteriormente l’intestino.
Le varici, cioè la dilatazione delle vene che appaiono in rilievo sulla pelle, sono un disturbo piuttosto diffuso nelle donne in gravidanza. I sintomi sono gambe pesanti, gonfiore, senso di calore e prurito. Non bisogna confondere le vene varicose con le microvarici o capillari: questi ultimi sono solo degli inestetici segni sulla pelle. Se una donna è già predisposta a problemi venosi dovrebbe prestare particolare attenzione a questo disturbo durante la gravidanza. Per non peggiorare la situazione bisognerebbe usare scarpe comode, indossare calze elastiche e non rimanere troppo a lungo in piedi ferme. Durante il sonno sarebbe bene che i piedi fossero leggermente più alti del resto del corpo: sarà sufficiente mettere un cuscino sotto il materasso. Bisogna fare attenzione anche all’esposizione solare che può peggiorare la situazione.Per curare le varici esistono dei metodi risolutivi ma si possono effettuare solo a conclusione della gravidanza e dell’allattamento.
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