La preadolescenza fa paura ai genitori perché, nella maggior parte dei casi, non ci sente ancora preparati a gestire il passaggio in questa sorta di “terra di mezzo “. Fase intermedia tra l’infanzia e l’adolescenza vera e propria, quest’età pone tutta la famiglia di fronte a nuovi conflitti e sfide. L’importante è non perdere la calma e saper accettare il confronto , anche acceso, come termine di crescita e arricchimento reciproco
Nuovi compiti per figli e genitori
Di solito il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza è piuttosto brusco, anche se si possono percepire dei segnali di avvertimento nel comportamento del bambino attorno ai 9 anni di età circa. Abbiamo chiesto all’esperta quali sono le nuove sfide e i cambiamenti che i i figli si trovano di fronte in questa fase delicatissima della crescita .
«Il preadolescente si rende conto gradualmente che i genitori non sono quegli esseri onnipotenti e benevoli percepiti e introiettati da bambino e, con l’acquisizione del pensiero critico, inizia un percorso di disillusione , attraverso il quale le figure genitoriali vengono spogliate dell’infallibilità e benevolenza attribuitegli durante l’infanzia» spiega la dott.ssa Fumi.
«A loro volta, i genitori sperimentano la disillusione nei confronti del ragazzo, ormai non più bambino, quel bambino così amorevole e dolce. Il rischio è che questa disillusione reciproca si trasformi in un vero e proprio senso di delusione: i genitori così come i ragazzi rischiano di irrigidirsi , di giudicare….di allontanarsi» continua l’esperta.
«Durante la preadolescenza, i ragazzi si trovano a dover affrontare nuovi compiti di sviluppo: le relazioni con i coetanei (anche dell’altro sesso, in misura crescente), l’acquisizione del ruolo sociale maschile e femminile, l’accettazione dello sviluppo del proprio corpo e il conseguimento di una certa autonomia emotiva dai genitori e, più in generale, dagli adulti» conclude la psicologa.
Allargare gli orizzonti
Cosa devono fare, dunque, i genitori per evitare un reciproco allontanamento nella relazione con i figli preadolescenti?
«Uno dei consigli che mi sento di dare ai genitori di preadolescenti , è quello di favorire e incoraggiare nuove esperienze all’esterno della famiglia, di farsi “porto sicuro” . Ovvero, di diventare il luogo da dove il ragazzo possa partire per esplorare il mondo , certo di poter tornare e ritrovare affetto e sicurezza senza sentirsi giudicato e colpevole» spiega la dott.ssa Cristina Fumi.
Regole da negoziare
La preadolescenza si esprime anche con un maggior desiderio di libertà da parte del ragazzo, unitamente a una sorta di allontanamento dal concetto di autorevolezza del genitore.
«In questa fase, è importante che mamma e papà mantengano un atteggiamento fermo ed elastico. Ciò significa dare regole precise, condivise, chiare e coerenti (sempre comunicate e mai date per scontate). Ma, allo stesso tempo, ci si deve rendere disponibili a rinegoziare le regole precedentemente concordate» consiglia la psicoterapeuta.
«Concedere qualche eccezione alleggerisce, aiuta il confronto e il dialogo . Quest’ultimo diventa, infatti, più ricco e naturale sia per i ragazzi sia per gli stessi genitori» conclude l’esperta.
Senza troppa paura
La preadolescenza pone di fronte al senso di fragilità non solo i ragazzi, ma anche gli stessi genitori . A volte, sono proprio questi ultimi ad aver paura di sbagliare , di concedere troppo o troppo poco.
«In questa fase delicata, i genitori dovrebbero ascoltare e accogliere le istanze del ragazzo senza eccessivi timori. Tutto ciò al fine di costruire un dialogo aperto e sincero , rispettoso ma libero. Si tratta di una fase naturale del ciclo della vita, non bisogna spaventarsi . Come accade per ogni fase, è bene imparare a viverla un giorno alla volta , un cambiamento per volta» consiglia la dott.ssa Fumi.
Gestire senza negare
Preadolescenza spesso fa rima con liti e discussioni , interminabili e stancanti per entrambe le parti. Eppure, tutto ciò altro non è che un passaggio obbligato e, a suo modo, “benefico” sia per i figli sia per i genitori.
«Non bisogna aver paura del conflitto , si tratta di una modalità necessaria ai ragazzi per elaborare e affermare la propria individualità . Fa parte del gioco ed è importante consentirsi l’esperienza del dissenso , come genitore, e consentirla anche al ragazzo evitando atteggiamenti di giudizio e rigidità. Attraverso il conflitto, infatti, sono possibili il cambiamento e la transizione. Dunque, il dissenso va gestito e mai negato!» conclude la dott.ssa Fumi.
Curare la relazione di coppia
Non solo ruolo di genitori , durante la preadolescenza è necessario anche ripensare alla coppia e preservarla.
«Rimettere la coppia al centro , verso nuovi equilibri e nuove prospettive: curare la relazione di coppia significa curare e preservare il legame genitoriale in ogni fase del ciclo di vita ma soprattutto nelle fasi di preadolescenza e adolescenza» spiega la dott.ssa Fumi.
«Di fronte a una coppia genitoriale serena , solida, coesa e appagata, il ragazzo è libero di allontanarsi (“partire”) senza percepire come pericoloso e colpevole il proprio distacco e allontanamento. Osservando e vivendo, così, una relazione di coppia che, pur non avendo affatto abdicato al ruolo genitoriale, non lo intrappola al suo interno (appagandosi del solo ruolo di genitore) attraverso meccanismi invischianti e regressivi, e quindi molto pericolosi da un punto di vista psichico» conclude l’esperta.