Innanzitutto, cos’è la dermatite atopica?
«La dermatite atopica è una dermatite infiammatoria cronica e recidiva causata dall’ atopia. L’atopia è una condizione geneticamente determinata di iperattività immunitaria a quello che ci circonda. All’atopia si associa spesso uno stato allergico, per cui frequentemente gli atopici sono anche allergici. Per questi motivi, infatti, un bambino atopico sviluppa spesso reazioni nei confronti di svariati allergeni come pollini, polvere o, nel tempo, allergie da contatto a nickel, cromo…» spiega il dott. Gnecchi.
Le cause della dermatite atopica
Ma quali sono le cause della dermatite atopica, se ci sono? «La dermatite atopica ha una forte componente genetica. I pazienti affetti da dermatite atopica, infatti, hanno una storia familiare di atopia» spiega il dott. Luigi «Ciò che si “eredita” non è la patologia in sè, bensì una predisposizione a sviluppare l’atopia».
«La dermatite atopica fa solitamente il suo esordio attorno al terzo mese di vita del bambino, per proseguire poi con manifestazioni cliniche differenti a seconda dell’età. In alcuni casi, la dermatite atopica si risolve spontaneamente verso il sesto-settimo anno d’età oppure prosegue, per poi risolversi, fino alla fase adolescenziale» specifica l’esperto.
3 mesi-1 anno: lesioni umide
Le manifestazioni cliniche della dermatite atopica sono diverse a seconda dell’età del bambino. «Dal terzo mese fino circa all’anno, le lesioni sono classicamente localizzate al viso, in particolare a esserne colpite sono le guance con risparmio però della regione periorale (attorno alla bocca) e dei solchi naso-genieni (pieghe del nasino)» afferma il dott. Luigi Gnecchi.
«In questa prima fase, la dermatite atopica si manifesta con lesioni umide (la pelle “piange”) e pruriginose. Spesso, il prurito è così intenso che il bambino, non ancora in grado di comunicare verbalmente il disagio, si sfrega il viso e piange in modo inconsolabile» conclude l’esperto.
1-5 anni: secchezza cutanea
In una fase successiva, dal primo fino al quinto anno di età circa del bambino, le lesioni della dermatite atopica mutano e si fanno più secche.
«In questo periodo, l’eczema in fase acuta lascia il posto alla xerosi (secchezza) cutanea e le lesioni si localizzano sulla superficie degli arti e del tronco» spiega il dermatologo. Le lesioni si fanno quindi più secche e frequentemente si assiste all’associazione di altre manifestazioni cliniche quali la pitiriasi alba (caratterizzata da macchiettine bianche sfumate, spesso confuse con funghi) o la cheratosi pilare (ispessimento della pelle localizzato a guance, braccia e cosce)» conclude il dott. Gnecchi.
Dai 5 anni: manifestazioni cliniche diverse
Dai 5 anni fino all’età adolescenziale, le manifestazioni cliniche cambiano ulteriormente.
«Dal quinto anno d’età fino all’adolescenza le lesioni si localizzano invece nelle pieghe antecubitali (piega del gomito e cavo popliteo) oltre che, spesso, nella regione palpebrale» spiega il dott. Luigi Gnecchi.
«Le lesioni presentano un prurito variabile (manifestazione clinica dall’intensità soggettiva) e chi si gratta molto provoca l‘ispessimento delle lesioni, che diventano frequentemente “erose“» conclude l’esperto.
Terapie e trattamento
Le terapie per la dermatite atopica si differenziano a seconda dell’età del paziente e delle manifestazioni cliniche associate. «Quando ci troviamo di fronte a una fase acuta, sotto stretto controllo dermatologico, si possono associare prodotti a uso topico a base di cortisone a creme emollienti (creme base). Ricordiamo che il cortisone non è la cura per la dermatite atopica ma soltanto per uno dei suoi sintomi. Per quanto riguarda le creme emollienti, si tratta di creme base prive di profumi e conservanti (vendute in farmacia)» spiega il dermatologo.
«Il fattore idratazione è di primaria importanza sia nel trattamento della dermatite atopica sia nella prevenzione delle sue recidive. In fase subacuta (o cronica) è proprio questo tipo di creme a costituire la terapia prevalente» specifica il dott. Gnecchi.
«Quando il prurito (spesso intervengono anche fattori emotivi) è molto acuto, il medico può prescrivere anche antistaminici in pastiglie. Per quanto riguarda la detergenza, invece, è necessario che sia il più possibile rapida ed eseguita utilizzando prodotti delicati che non vadano a impoverire il film idrolipidico della pelle (oli detergenti), aumentando così la xerosi» chiarisce l’esperto.
«Se non c’è una risposta positiva ai primi trattamenti, in alcuni casi il dermatologo prescrive particolari immunomodulatori topici o trattamenti fototerapici a banda stretta (si effettuano nei centri dermatologici)» conclude il dermatologo.
Molto importante è anche l’abbigliamento: no alla lana a diretto contatto con la pelle e sì al cotone (anche cotone felpato). Invece, per quanto riguarda la piscina, questa è da evitare quando la dermatite atopica è in fase acuta. In fase cronica, il bambino può frequentare la piscina purché vengano applicate specifiche creme prima e dopo l’immersione in acqua. Infine, in alcuni casi il clima marino (soprattutto grazie all’esposizione ai raggi solari) può apportare importanti benefici a chi soffre di questa patologia.