I consigli della nonna a volte sono sbagliati e, spesso, non richiesti . Non sempre, infatti, gli avvertimenti e gli insegnamenti dei nonni e dei parenti in generale sono azzeccati per educare i figli . Anzi, molte di queste credenze sono state smentite dai pediatri così come dagli educatori e dagli specialisti in psicologia infantile. Pare che alle nonne sia particolarmente gradito intervenire su allattamento , sospetti vizi del bambino e menu familiare. Cosa fare, quindi? Allontanare le ansie, da ovunque esse provengano
Allattamento a richiesta, consigliato da tutti i pediatri
La neomamma è, per definizione, stravolta da poppate e risvegli notturni. E questo stato di stanchezza spinge le nonne (quasi tutte) a indicare la via (sbagliata) da seguire per recuperare il sonno e le forze.
Ovvero, dare orari e regole al bebé “ribelle e capriccioso”. In realtà, è bene che l’allattamento al seno sia “a richiesta” , proposto quando il neonato ha fame , sete oppure bisogno di coccole . Sì, perché il seno non sarà un ciuccio ma è certamente un luogo di conoscenza, conforto e rassicurazione.
Essere preso in braccio dalla mamma , nutrito e coccolato è, per il neonato, garanzia di una crescita sana e serena. Inoltre, l’allattamento a richiesta stimola la produzione di latte , previene gli ingorghi mammari e la mastite , aiuta la mamma a sentirsi meglio. Non esistono neonati capricciosi , esistono solo neonati.
Invece, se la nonna è preoccupata per la stanchezza della mamma , è bene che la sollevi da altre occupazioni quotidiane . Alcune idee per nonne poco creative: lavare i piatti , sistemare casa, fare la spesa , occuparsi degli altri fratellini.
Il mito del bambino troppo magro
Considerato il fatto che siamo una popolazione a tendenza obesità , un bambino snello e che non trovi compensazioni affettive nel cibo, è un bambino sano. Invece, spesso, per le nonne i nipoti non mangiano mai a sufficienza . O sono troppo magri oppure mostrano segni di denutrizione grave . E l’allarme scatta di solito al rifiuto del bis di pasta al forno…
Non è facile spiegare alle nonne che è molto rara la denutrizione in questo tipo di società e che, anzi, i bambini di oggi sono sovralimentati . Forse sarebbe opportuno proporre alla nonna un corso o un libro sull’educazione alimentare nell’infanzia, per far comprendere l’importanza di un rapporto sano ed equilibrato con il cibo sin dai primi anni di vita del bambino.
Co-sleeping, difficile da spiegare ai nonni
Dormire con mamma e papà , anche se non si sta male: per una nonna è davvero un punto di vista difficile da comprendere. Il bambino dovrebbe dormire nel suo lettino e nella sua cameretta.
Invece, sono sempre di più le famiglie che si abbandonano (con gioia) al co-sleeping . Demonizzato per generazioni, il sonno insieme nel lettone in realtà nulla toglie a un corretto sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino.
Anzi, dormire accanto a mamma e papà è rassicurante e non mina la futura autonomia del piccolo . Il momento del distacco “notturno” avverrà, quindi, in modo naturale. Infine, ogni famiglia ha le proprie modalità e peculiarità. Perciò, anche riguardo al sonno, non esistono in realtà regole rigide . Finché c’è serenità in famiglia , ci si trova sulla strada giusta.
L’insostenibile paura della sbucciatura
Giardinetti, bimbi che salgono e scendono dagli scivoli. ..nonne in panico. Capita spesso che la nonna sia terrorizzata da eventuali incidenti riguardanti i nipotini, che assumono dimensioni epiche.
E ciò accade anche nel rassicurante contesto di un parchetto , senza avere a che fare con scenari avventurosi o realmente rischiosi. In questi casi, sono le mamme a venire tacciate di superficialità e negligenza.
Come fare, dunque? Spiegando alla nonna che i giochi pensati per i bambini sono anche sicuri e progettati proprio perché il bambino sperimenti e si metta alla prova. Cadere e rialzarsi fa parte del crescere , sbucciature e lividi compresi.
Il bambino nascosto sotto il cappello
Basta un soffio di vento e, per la nonna, l‘otite è in agguato. Dunque: cappellini di lana , sciarpe, maglie della salute e strati di indumenti per far fronte anche a tiepide giornate autunnali .
Con il risultato che, sudando , il piccolo rischia di ammalarsi di più. Il bimbo “bardato” dalla nonna si riconosce al primo sguardo, perché tende a scomparire sotto affettuosi (e caldissimi) strati.
Per spiegare alle nonne che i bambini in media sentono meno il freddo degli adulti, e soprattutto degli anziani, non resta che farsi accompagnare una volta dal pediatra. Il medico troverà le parole giuste per porre fine alla “dittatura” del berretto di lana in ogni stagione.
Un po’ di coraggio e via all’avventura del nido
Uno dei momenti più critici nel rapporto mamme e nonne , è quello dell’inizio dell’asilo nido . La nonna “media” tende a vedere il nido come un luogo in cui circolano tutte le malattie del mondo. Ed effettivamente, il rischio che il bambino si ammali molto durante il primo anno di nido, è reale.
Ma è anche vero che tutto ciò gli permetterà di farsi forte per la scuola materna, dove si ammalerà meno. Inoltre, per la nonna il nido è anche quel luogo in cui i piccoli si disperano e piangono dal momento in cui la mamma li saluta fino all’istante in cui la rivedono.
Invece, nella maggioranza dei casi, un bimbo al nido è sereno perché educato e coccolato da personale specializzato e formato proprio a tale scopo. Senza contare le conquiste e l’autonomia legate all’esperienza di vita in comunità.