Non fare paragoni ma valorizzare l’unicità
«Un errore molto comune dei genitori è mettere in competizione i fratelli, paragonandoli a vantaggio dell’uno sull’altro» afferma il prof. Roberto Pani.
Un comportamento di questo tipo è davvero molto frequente poiché, nella quotidiana gestione familiare, è piuttosto facile cadere nell’errore. Bastano un’arrabbiatura, un figlio più “difficile” dell’altro, stanchezza, nervosismo o abitudine a un certo tipo di comportamento: ecco che scatta il paragone, dal quale un fratello esce valorizzato ed encomiato mentre l’altro risulta “perdente” e, in un certo senso, umiliato.
Il comportamento corretto prevede di evitare questo tipo di paragoni all’interno della vita familiare: ciò che va sottolineato è, invece, l’importanza (e la bellezza) dell’unicità. Ovvero, si cresce e si migliora con i propri mezzi e le proprie risorse. Senza dimenticare che ciascun figlio ha anche modi e tempi diversi, da rispettare.
Evitare paragoni di questo genere tra i figli, inoltre, migliora anche il rapporto tra fratelli, favorendo il rispetto delle reciproche differenze.