La scarlattina è una malattia esantematica causata da un batterio. Infatti, si tratta di una patologia curabile con l’assunzione di farmaci antibiotici specifici. Per diagnosticare con certezza la presenza di scarlattina, è necessaria la visita dal pediatra. E, in alcuni casi, può rendersi indispensabile un test diagnostico a conferma del tipo di infezione. La particolare sintomatologia, infatti, può succedere che tragga in inganno.

Scarlattina, i sintomi

Il pediatra osserva la sintomatologia

Per quanto riguarda i sintomi caratteristici della scarlattina, abbiamo chiesto alla pediatra come possono manifestarsi.

«Il batterio responsabile della scarlattina è lo stesso che causa la tonsillite. Dunque, possiamo affermare che i sintomi della scarlattina sono tonsillite, unitamente a: ingrossamento dei linfonodi latero-cervicali, esantema diffuso al tronco, agli arti e al viso (forma “a mascherina”, che risparmia naso e mento, e aspetto a puntini rosei e piccoli), mal di testa e, spesso, anche dolori addominali» spiega la dott.ssa Callegari.

«Relativamente al dolore addominale, accade a volte che i genitori lo confondano con un attacco di appendicite. Invece, un forte mal di pancia può essere correlato anche alla scarlattina poiché il germe in questione, oltre a interessare i linfonodi latero-cervicali, potrebbe infiammare anche i linfonodi interni dell’addome» puntualizza l’esperta.

«Per quanto riguarda l’esantema, questo può essere fugace (durare anche da due a tre ore) e le tonsille possono essere ricoperte da un essudato purulento o essere intensamente infiammate con microemorragie estese al palato molle» spiega la pediatra.

 

Diagnosi certa

Il tampone faringeo per una diagnosi certa

Per avere la certezza di una diagnosi di scarlattina, oltre al riconoscimento dei sintomi da parte del pediatra, potrebbe essere necessario sottoporre il bambino a un test diagnostico specifico.

«Quando non si ha, con la visita pediatrica, la certezza della diagnosi è necessario ricorrere all’esecuzione del tampone faringeo che permette di identificare lo streptococco beta emolitico di gruppo A» specifica l’esperta.

«Il test può essere eseguito in ambulatorio dal pediatra, avendo in pochi minuti una risposta con alta attendibilità (test rapido per SBEA), oppure tramite tampone faringeo con esame colturale, presso un laboratorio, che richiede 2-3 giorni per l’accertamento» conclude la pediatra.

 

 

 

La terapia per la scarlattina

Malattia curabile con gli antibiotici

«La scarlattina, essendo causata dal batterio streptococco beta emolitico di gruppo A, si cura con un ciclo di 10 giorni di terapia antibiotica a base di amoxicillina nelle dosi e orari prescritti dal pediatra» spiega la dott.ssa Callegari

«È quindi sempre importante che sia fatta una diagnosi corretta e certa, così da potere effettuare la terapia del caso. Altri germi (o virus) causano esantemi (macchie sulla pelle) : contro i virus innocui bastano le nostre naturali difese immunitarie. Per quelli aggressivi (morbillo, rosolia, varicella), che possono dare serie complicanze, abbiamo a disposizione vaccini efficaci e assai preziosi per la salute dei bambini» continua l’esperta.

«I genitori hanno una fondamentale responsabilità nel scegliere di proteggere i propri bambini con le vaccinazioni e penso che non si dovrebbero mai rifiutare i vaccini in base a informazioni superficiali e non basate su evidenza scientifica» conclude la pediatra.