“Il coniglio che voleva addormentarsi ” (Ed. Mondadori) è molto di più di una semplice favola per bambini. Infatti Carl-Johan Forssén Ehrlin, l’autore, esorta a non leggere la fiaba se ci si deve mettere alla guida o si è in presenza di qualcuno che sta guidando… Questa avvertenza rende più reale e meno utopistico il risultato auspicato, ovvero che anche il bambino più restìo al sonno possa imparare ad addormentarsi . E a farlo anche piuttosto in fretta. Questa fiaba richiede attenzione, va infatti letta seguendo alla perfezione le istruzioni dell’autore, specialista in neurolinguistica , riguardo al tono della voce e alla ripetizione di alcune parole-chiave di importanza fondamentale. Non stupitevi se vi sembrerà una storia un po’ strana: ciò che conta è il risultato e pare proprio che sia sorprendente.
Una favola da raccontare da cima a fondo
Questo tipo di favola segue alcune regole ben precise proprio allo scopo di accompagnare i bimbi nell’addormentamento . Nel libro, infatti, sono presenti alcune efficaci tecniche psicologiche di rilassamento, in grado di aiutare i piccoli (ma anche i grandi) ad addormentarsi in breve tempo .
Si tratta di una favola adatta sia alla lettura individuale sia a un pubblico più vasto , per esempio i bambini della scuola dell’infanzia. L’incipit dell’autore «Attenzione! Non leggete mai questo libro a voce alta in presenza di persone alla guida di un’auto o di un altro mezzo» fa ben sperare riguardo alla sua efficacia .
Sin dalle prime righe delle avventure del coniglio Camillo , stanco protagonista desideroso di addormentarsi subito, si comprende che si tratta di una lettura del tutto particolare e in cui le ripetizioni di alcune parole sono molto frequenti.
Vi spieghiamo, ora, come leggere il libro per trarne tutti i benefici possibili in termini di efficacia, relax e sonno. Innanzitutto, questa favola va letta ad alta voce da cima a fondo, ogni volta, anche se il bambino si è già addormentato. Dunque, bando alla pigrizia e vietato barare: il coniglio Camillo necessita, a ogni nanna, di una lettura completa , nonché attenta ai dettagli.
Il coniglio Camillo non riesce ad addormentarsi, ma…
Che si tratti del sonno notturno oppure del pisolino pomeridiano , poco cambia. Il coniglio Camillo è stanchissimo e vorrebbe addormentarsi subito ma, all’inizio (e per buona parte del libro) non ce la fa proprio .
Un po’ come sembra capitare ai bambini quando, seppur distrutti da una giornata di asilo e gioch i, si sforzano stoicamente di tenere gli occhietti aperti (mentre i genitori stramazzano sul divano). Situazione-tipo che coinvolge, spesso, anche gli stessi adulti però: quante volte, stanchissimi a causa di lavoro e preoccupazioni , non riusciamo comunque a prendere sonno e diventiamo sempre più nervosi?
In tutti questi casi, la favola del coniglietto può risultare una vera e propria cura, un alleato su cui fare affidamento e di cui fidarsi senza remore. Il testo della favola comprende alcune parole scritte in grassetto , si tratta dei termini che vanno accentuati con un tono della voce differente e un po’ più “solenne”. Sono tutte parole che hanno a che fare con sonno , addormentarsi e con il riferimento temporale di “adesso”.
In sintesi, leggendo la favola si percepisce una sorta di mantra relativo all’esigenza irresistibile di voler dormire “qui e ora”.
Coinvolgimento del bambino
All’interno del testo , oltre alle parole in grassetto , troverete anche altre due diciture molto importanti ai fini del successo (scopo: addormentare serenamente e naturalmente il piccolo).
La prima dicitura è “gesto”: quando appare questa indicazione (tra parentesi) significa che dovete compiere, mimandolo, il gesto descritto . Per esempio, far finta di spargere una magica polverina sulla testa del bambino. E questi gesti non vanno mai saltati né eseguiti sommariamente, insomma bisogna crederci sul serio perché le tecniche di rilassamento sortiscano l’effetto desiderato.
La seconda dicitura in cui vi imbatterete sarà “nome” (sempre tra parentesi) : in questi casi, dovrete semplicemente pronunciare il nome o i nomi del-i bambino-i. La favola diventerà, dunque, un’esortazione personalizzata e un invito al sonno tutto dedicato al bambino in ascolto.
I presupposti ideali
Una delle situazioni più tipiche legate alla favola della buonanotte , è quella che vede il bambino leggere insieme alla mamma guardando le figure della storia. Nonostante questo libro sia corredato da deliziose illustrazioni, è importante che il genitore legga mentre il bimbo resta sdraiato , senza sbirciare nel libro ma rimanendo semplicemente in ascolto.
In questo modo, le risorse della favola potranno avere modo di attuarsi c on efficacia. È altrettanto importante che nessuno disturbi la lettura , con interruzioni varie. Dunque sono tassativamente da spegnere: tv, smartphone e parenti rumorosi.
Ci sono bambini che si addormenteranno alla prima lettura , altri che invece avranno bisogno di familiarizzare con il racconto e con le sue ricercate “stranezze” sintattiche .
In ogni caso, si tratterà di un esercizio di rilassamento con doppio beneficio: bambino che si addormenta in modo naturale e sereno, adulto che finalmente si rilassa, immedesimandosi in un coniglietto esausto ma (solo temporaneamente) senza sonno.