Quando il neonato piange non tappare subito quel pianto ma ascoltalo e cerca di capire cosa ti sta chiedendo il tuo bambino. Rispondere sempre al pianto del bambino va a formare un rapporto sicuro tra lui e il genitore. Non lasciarlo mai piangere da solo, prendilo sempre in braccio, rassicuralo e rispondi al suo bisogno. Se non capisci quale sia questo bisogno basta che resti con lui e che stai insieme a lui in quel pianto. Lasciarlo piangere non serve a nulla, anzi, il bambino non smette perché capisce e si autoconsola, ma perché si rassegna. Il tuo bambino è stato per 9 mesi nella tua pancia dove tutti i suoi bisogni venivano soddisfatti immediatamente. Non sa cosa vuol dire aspettare 5 minuti. Il neonato non fa capricci e ricordati che consolare non è viziare!
Come interpretare il pianto del neonato?
Il tempo che passerai insieme al tuo bambino, a stretto contatto, ti aiuterà tantissimo a capirlo. Oltre al pianto noterai anche un linguaggio che si accomuna ad ogni tipo di pianto. Non aspettarti quindi di uscire dall’ospedale e di capire insieme a questa guida cosa significa ogni suo pianto… ci vogliono molti giorni di conoscenza e fiducia tra voi prima di riuscire ad interpretarli.
Fidati del tuo istinto e armati di una montagna di pazienza!
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Quando il neonato piange per fame
Pianto: inizia in modo leggero per poi trasformarsi in un pianto squillante ma stabile.
Linguaggio del corpo: si succhia le labbra e la lingua, ruota e allunga il collo indietro e verso destra e sinistra come se “stesse cercando il seno”, porta i pugni alla bocca e li ciuccia.
Cosa fare: portalo al seno o offrigli il biberon cercando di calmarlo prima così da fargli fare una poppata serena.
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Quando il neonato piange perché ha sonno
Pianto: Inizia con un lamento, il pianto poi diventa molto forte ma all’inizio ha delle pause brevi nel mezzo e solo alla fine se non viene ascoltato il pianto diventa lungo e forte. Come lo si rilassa il pianto smette e si addormenta di colpo.
Linguaggio del corpo: sbadiglia, guarda un punto fisso e perso nel vuoto, agita braccia e gambe, si inarca all’indietro, si stropiccia il viso e le orecchie o si tocca i capelli.
Cosa fare: prendilo in braccio, contieni i suoi arti con le tue braccia. Fagli shhhhh nell’orecchio e cullalo dolcemente.
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Quando piange perché si sente solo
Pianto: lamenti brevi, sembra che faccia dei versetti. Smette appena lo si prende in braccio.
Cosa fare: fagli sentire che ci sei. Prendilo tra le braccia, mettilo in fascia oppure fagli delle carezze parlandogli dolcemente.
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Quando piange per le colichette
Pianto: pianto acuto e sordo che comincia improvvisamente.
Linguaggio del corpo: le braccia e le gambe si tirano, il corpo è rigido, si fa difficoltà a contenerlo in un abbraccio e il viso è tutto rosso e contratto per il fastidio.
Cosa fare: come prevenzione ad ogni cambio pannolino fai il massaggio anticolica sul suo pancino. Frequenta un corso di massaggio neonatale così da imparare tutta la sequenza. Prendilo in braccio e mettilo a ranocchietta pancia contro pancia oppure usa una fascia per dondolarlo e fargli da “borsa dell’acqua calda” grazie al calore del tuo corpo e al movimento. Puoi altrimenti metterlo a pancia in giù con il cuscino di semini di ciliegio caldo sul fianco. Non usare assolutamente il sondino.
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Quando piange perché non si sente bene.
Pianto: è senza forza come il miagolio di un gattino.
Linguaggio del corpo: occhi chiusi, ipotonico, non sorride.
Cosa fare: misuragli la febbre e se superiore ai 38,5 rettale togliere il pannolino, offrirgli il seno molte volte anche se non lo chiede e chiamare il pediatra. Somministrare viburcol.
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Infine il neonato piange per:
– Rumori forti.
– Sul fasciatoio: restare nudo, quando è molto piccolo non è una cosa gradevole, riscalda tanto l’ambiente dove lo cambi o copritelo sempre con un asciugamano o una copertina mentre lo vesti.
– Per freddo o caldo: senti le sue manine o piedi… devono essere freschini o leggermente tiepidi. Mani calde vuol dire che è troppo vestito. Mani e corpo freddo vuol dire che è poco coperto.