La dalia è un fiore amato e apprezzato per i suoi bellissimi colori cangianti e per la grande varietà dei suoi fiori. È molto utilizzato in primavera sia per addobbare balconi e davanzali delle finestre che per abbellire aiuole e giardini. Ne esistono tantissime varietà dalle caratteristiche estetiche e dai colori anche molto diversi le une dalle altre. Coltivarle? È facilissimo.

Dalia: il fiore della gratitudine

La dalia è senza dubbio una bellissima pianta. a dalia, nome scientifico Dahlia pinnata, fu chiamata così in onore di un discepolo dello scienziato Linneo che si chiamava Dahl. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è originaria del Messico, e si pensi sia stata importata in Europa verso la fine del 1700. Nel linguaggio dei fiori, regalare una dalia esprime un senso di gratitudine. È davvero gratificante riceverla in dono e quindi risulta adatta da regalare alle persone che amiamo; ma questa pianta è usata anche per esprimere gratitudine e ammirazione pur in assenza di un rapporto amoroso o di affetto, poiché non è un fiore come la rosa che esprime sempre un legame affettivo stretto e passionale.

Tipologie di dalia

Le dalie vengono suddivise a seconda della forma del fiore in circa una decina di classi all’interno delle quali vengono poi raggruppate a seconda delle dimensioni: medie, alte e nane. Abbiamo, ad esempio, le dalie a fiore singolo con infiorescenza piatta, le dalie a fiore di anemone con 2 o 3 file di petali, le dalie decorative con infiorescenze doppie e petali ricurvi sui margini a costituire una specie di cilindro, le dalie a palla con la classica infiorescenza sferica o le dalie a fiore di cactus con petali sottili e arcuati verso l’esterno.

Come piantare la dalia

Iniziamo a vedere insieme come piantare la dalia.

Vi serviranno:

  • bulbi di dalia
  • vaso
  • sabbia
dalia

Procedimento

Le dalie normalmente si mettono a dimora da metà aprile a fine maggio, dipende comunque a seconda del clima della propria zona, l’importante è che sia terminato il pericolo di gelate. Per coltivare le dalie, dovete partire dal tubero, ossia dai germogli da esso ottenuti. A questo punto potrete quindi preparare una bella buchetta, dove successivamente andrete a disporre il vostro tubero. Nel mese di gennaio, e quindi in pieno inverno, ponete i tuberi a “vegetare”, coprendoli con della sabbia mescolata con terriccio leggero.

Un’alternativa più semplice e meno laboriosa, sarebbe comprare una pianta già sviluppata, da dover solo rinvasare, o, se proprio siete alle prime armi, già invasata in un recipiente. Il periodo indicato alla fioritura della pianta in questione risulta a cavallo tra l’inizio di luglio e le prime giornate d’autunno. Essendo che questo fiore risulta particolarmente amante del sole, necessita di molte irrigazioni durante i periodi più caldi: in estate ricordatevi di innaffiare più volte al giorno, al fine di evitare un’eccessiva disidratazione, ma senza esagerare, perché troppa umidità potrebbe danneggiare il bulbo. Terminata l’estate, riducete le innaffiature per poi sospenderle durante il periodo delle piogge autunnali. La dalia, inoltre, non necessita di altre invasature.

Come curare la dalia

Come abbiamo visto, questa pianta ama il caldo: ricordatevi, quindi, scegliete sempre per lei un luogo soleggiato o semi ombreggiato, sia in piena terra che in vaso. Concimatela saltuariamente – circa una volta ogni due settimane – con un prodotto specifico. La dalia teme il freddo quindi se a fine fioritura lasciate i tuberi a dimora, è improbabile che rifioriscano la stagione successiva, soprattutto se vivete in una zona con inverni molto rigidi. Per conservare i fiori di anno in anno è necessario, una volta terminata la fioritura, dissotterrare delicatamente i tuberi, pulirli e conservarli in un luogo asciutto e buio. A fine inverno saranno pronti per essere piantati.

Come propagare la dalia

Per propagare la dalia servono:

  • buon terriccio
  • vasetti di terracotta
  • vaso basso o ciotola

Dissotterrare i tuberi

La moltiplicazione della pianta per talea è fatta in serra calda: dissotterrare i tuberi e porli su dei vassoi, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio; si noterà che ce ne sono diversi, attaccati tutti l’uno all’altro in un unico gruppo; porre l’intero gruppo (senza dividere i bulbi) in un vaso piatto e coprirli interamente con del buon terriccio: ricordare che il vaso deve essere abbastanza grande dato che la dalia può raggiungere dimensioni di 40-50 cm; mettere il vaso in un luogo riscaldato e ben esposto al sole.

Il significato della dalia

Ripiantare i germogli

Quando si noterà che dalla terra stanno spuntando delle foglioline, vorrà dire che la pianta sta germogliando: quando i germogli saranno lunghi una decina di centimetri si potrà, aiutandosi con un coltellino, staccarne qualcuno e ripiantarlo in un vasetto di terracotta contenente della torba. Le dalie hanno bisogno di molta luce e sole, per il resto vogliono molta acqua e che arrivi in profondità, e concimature abbondanti soprattutto con letame, quando si prepara il terreno per mettervi i tuberi.

Concimare

Le concimature liquide durante la crescita rischiano di rendere i tuberi molli e acili a marcire durante l’inverno. Se si vuole ricorrere alle concimature liquide, sarà opportuno prima bagnare il terreno, poi dare il concime, senza esagerare con quelli azotati perché aumentano la produzione delle foglie. Lavorare il terreno per 3 o 4 settimane prima di piantare e aggiungere anche farina d’ossa, un concime lento. La distanza da tenere tra pianta e pianta è di circa 75 cm mentre i buchi per i tuberi avranno una profondità di cm 15 circa.

Piantare

Le dalie coltivate in serra andranno piantate, secondo i luoghi, appena la temperatura invernale accenna a mitigarsi: non appena i getti abbiano raggiunto un’altezza di cm 8-10, si sfoltiscono, lasciando i 3 più robusti di ogni pianta e tagliando gli altri al livello del terreno; quando i getti prescelti avranno raggiunto un’altezza di cm 15-20, si potranno cimare per rendere la pianta più robusta. Dopo la cimatura, la dalia formerà alla sommità un gruppetto di bottoni: quello centrale va conservato, mentre vanno tolti i 2 sottostanti, così tutta la linfa andrà a nutrire il bocciolo centrale e si otterranno fiori giganti.