Nel 1975, quando in Italia uscì Paura di volare, io ero ancora una ragazzina. Ricordo che occhieggiava accanto a Tropico del cancro di Henry Miller nel reparto dei volumi “proibiti” sulla libreria dei miei. Troppo piccola per leggerlo allora, troppo esigente per farlo dopo. Non riuscivo a classificarlo: un libro che parlava di sesso e che aveva venduto milioni di copie per me era sinonimo di romanzo facile, commerciale, diverso da quelli che mi piacevano.

In più, l’autrice Erica Jong era biondissima, bellissima, molto lontana dall’idea che mi ero fatta delle scrittrici “impegnate”. Ho dovuto ricredermi (sui certi miei pregiudizi l’ho fatto molto prima, per fortuna) quando l’ho letto per prepararmi all’incontro via Zoom con Erica. È stata una sorpresa: la storia della 29enne Isadora Zelda White Stollerman Wing e della sua liberazione sessuale è la storia di una donna che scappa dalle convenzioni e dal perbenismo ed è un inno (con momenti davvero divertenti) alla scoperta di sé.

«Prima di Carrie Bradshaw in Sex and the City e di Anastasia Steele in Cinquanta sfumature di grigio c’era Isadora Wing, la protagonista disinibita ed esplicita del romanzo rivoluzionario di Erica Jong» recita l’introduzione della copia che ho tra le mani. Rivoluzionario lo fu davvero. È il romanzo che ha segnato un’epoca, il primo che finalmente parlava senza censura del desiderio femminile. «A oggi ha venduto circa 40 milioni di copie nel mondo» mi rivela l’autrice. «E la cosa più bella è che adesso è arrivato sui mercati di lingua araba, giapponese e cinese» spiega.

La famosa “scopata senza cerniera”

Quando lo pubblicò, Erica Jong aveva 31 anni e fino ad allora aveva scritto poesie. Seguirono tanti altri bestseller (Come salvarsi la vita, Fanny, Paura dei cinquanta, solo per citarne qualcuno, tutti editi in Italia da Bompiani), ma la sua fama resta comunque legata a quel primo, deflagrante romanzo. Lo ricorda anche in Senza cerniera, autobiografia appena uscita che in realtà è più una raccolta di pensieri sparsi e memorie della sua vita. Zipless è il titolo in inglese, ed è anche la parola che Erica ha inventato per raccontare “la scopata senza cerniera” in Paura di volare, dove scrive: «Senza cerniera, perché al momento buono le cerniere cadono come i petali di una rosa sfiorita, la biancheria si sparge nel vento come la bambagia di un soffione». Un amplesso libero, senza legami, senza nemmeno conoscersi davvero. E da allora “zipless” è diventato in America un termine di uso comune.

Erica Jong 1975
Erica Jong nel 1975, quando in Italia uscì Paura di volare (negli Usa era stato pubblicato nel 1973). Fu il primo romanzo a parlare esplicitamente di desiderio femminile.

Senza cerniera, l’autobiografia di Erica Jong

In Senza cerniera la Jong racconta: «Più invecchio, più viene fuori la bambina che ero». Così, andando avanti e indietro nei ricordi, ripercorre la sua infanzia in un elegante palazzo decadente dell’Upper West Side con le foglie d’oro ai soffitti. Parla dei genitori artisti, il papà musicista e la mamma pittrice, che giravano nudi per casa, delle sorelle Suzanna e Claudia. Dei nonni, veri pilastri della famiglia e della sua educazione. Descrive gli uomini della sua vita, ma solo a sprazzi. Molto spazio è dedicato a Paura di volare, perché anche quel primo romanzo, in fondo, è autobiografico.

La protagonista Isadora è una giovane ebrea bionda, sposata con uno psicanalista, e reduce da un matrimonio con uno psicopatico che, convinto di essere il nuovo Messia, prova a camminare sulle acque. Le analogie con Erica sono tante: anche lei bionda; anche lei allora sposata con uno psicanalista, Allan Jong, di cui ha tenuto il cognome; anche lei uscita da un matrimonio con un uomo schizofrenico, il compagno di college Michael Werthman. Isadora ha paura di volare, in senso proprio e metaforico: vuole liberarsi dai sensi di colpa, mettere in pratica le sue fantasie. Lo farà seguendo uno psicanalista libertino e hippie. Della vera Erica, che a 79 anni è ancora biondissima e affascinante, si suppone abbia avuto da giovane molti amanti.


«La famosa “scopata senza cerniera” era una fantasia. Ho sempre preferito relazioni a lungo termine, basate sul rispetto. Come quella con il mio quarto marito»


«Ho scritto questo libro nel tentativo di capirmi meglio» rivela in Senza cerniera. «Ho sofferto di attacchi di panico, della paura di essere sola, sono stata dipendente dagli strizzacervelli e dagli uomini. Volevo capire perché è successo: così ho scritto un autoritratto nella speranza che possa mettere insieme i pezzi sparsi della mia persona». Scopro che la sua attuale analista ha 92 anni e che lei è stata in terapia praticamente tutta la vita. «Dicevano che solo la psicanalisi ti permette di conoscerti a fondo. Ma ci sono altri modi per farlo. Il mio è la scrittura. Grazie a lei ho appreso cose su di me che non sapevo». «E cosa ha scoperto?» le chiedo. «Che non sono così meravigliosa come raccontavo (ride, ndr). Che ho sentimenti negativi. Che scrivere mi dà serenità».

Dice di essere stata una ribelle, cresciuta in una famiglia bohémienne, e di aver commesso tanti errori. «A volte ho bevuto troppo, a volte ho guidato troppo veloce, ho lasciato che troppi uomini mi corteggiassero, eppure eccomi qui, con 26 libri pubblicati in 50 lingue» scrive. «Anche se da giovane ero autodistruttiva, ho sempre creduto nella necessità dell’autoconservazione».

Quando Paura di volare scandalizzò il mondo

I ricordi tornano a Paura di volare. «Quando uscì qualcuno rimase scioccato, altri si arrabbiarono tantissimo, altri ancora erano deliziati» mi dice. «Ci furono tutti i tipi di reazione che puoi immaginare, dal “Finalmente abbiamo ottenuto la verità” al “Non è altro che una puttana”. Mi sono resa conto che se sollevavo tutta quella rabbia, quella indignazione, allora avevo scritto qualcosa di importante».

La motivazione che la spinse è presto detta: «La verità sulle donne non era mai stata raccontata nei libri. C’erano stati dei tentativi, romanzi su casalinghe frustrate che odiavano i loro mariti e volevano uscire e farsi una storia. Però io pensavo che doveva esserci qualcosa di più: alle donne doveva essere consentito di essere loro stesse e di esplorare i propri sentimenti».

I 4 matrimoni di Erica Jong

Erica Jong crede nell’amore. Si è sposata 4 volte. «La “scopata senza cerniera” era una fantasia. Ho sempre preferito rapporti basati sulla reciprocità, e gran parte delle mie relazioni sono state a lungo termine». Dei primi due matrimoni abbiamo già detto. Il terzo marito, Jonathan Fast, scrittore, è il “motore” dei romanzi Come salvarsi una vita (1977) e Paracadute e baci (1984), ed è colui per il quale, dopo il divorzio, Erica sprofondò nell’alcol. Jonathan Fast è il padre di Molly, figlia adorata, anche lei giornalista e scrittrice. «I migliori ricordi della mia vita sono legati a lei. I primi tempi io e Jon stavamo a guardarla fino a consumarci gli occhi. L’altro giorno è venuta a casa mia e mi ha portato un caftano: “Buona festa della mamma” mi ha detto. Poi ci siamo sedute e abbiamo parlato tutto il pomeriggio».

Erica Jong e figlia Molly 2019
Erica Jong con la figlia
Molly, oggi 42 anni, è la figlia avuta dal terzo marito Jonathan Fast. Ha 3 figli ed Erica oggi è una nonna felice.

Il quarto marito, Ken Burrows, avvocato di New York, è quello con cui sta da oltre 30 anni, ora è malato di Parkinson e a lui Erica ha dedicato un capitolo affettuoso dell’autobiografia. «È molto intelligente e divertente, rispetta ciò che faccio e gli piace. Se vede che non sto scrivendo mi dice: “Vai a fare il tuo lavoro. Voglio leggere il tuo nuovo libro”. Grazie a Dio esistono uomini che ti amano e non sono competitivi» dice.

Erica Jong e marito Ken Burrows-2014
Erica Jong con il quarto marito
L’avvocato newyorkese Ken Burrows, con cui Erica è sposata dal 1989, è il suo quarto marito.

Questa signora che si aggiusta in continuazione i lunghi capelli biondi mentre parla è anche una nonna orgogliosa: «Tutto è diverso quando si diventa vecchi. Figli e nipoti ti cambiano la visione della vita». Rimpianti? «No, ci sono ancora tante cose di cui vorrei scrivere e che non ho ancora scritto. A volte però ho paura di svelarmi troppo. Ma vuoi mettere la soddisfazione di sentire una donna dirti: “Grazie, mi ha dato il coraggio di essere libera”?».

I romanzi cult di Erica Jong

Paura di volare, che ha venduto nel mondo 40 milioni di copie.

L’autobiografia Senza cerniera, appena uscita per Bompiani.