Melissa Satta risponde per le rime ai giornali, in particolare a quelli britannici, che per mesi hanno ricamato sulla love story, giunta al capolinea, fra l’ex velina e Matteo Berrettini. A più riprese la showgirl era stata accusata di essere all’origine del calo di rendimento del tennista perché “distratto” dalla relazione con la modella sarda. Alcuni tabloid come il “Daily Mail” l’hanno addirittura definita “sex addicted” (dipendente dal sesso), attacchi beceri, ingiustificati e sessisti che Melissa ha sopportato a lungo fino allo sfogo pubblicato sui social.
Il vergognoso titolo del “Daily Mail”
Era il 25 febbraio quando lo scandalistico “Daily Mail” riusciva a partorire questo titolo: “Tennis star Matteo Berrettini splits from sex addict supermodel girlfriend Melissa Satta after ‘very intense year-long relationship” (“La star del tennis Matteo Berrettini si separa dalla sua fidanzata super modella dipendente dal sesso Melissa Satta dopo un rapporto molto intenso”): probabilmente è stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, scatenando la reazione dell’ex velina dopo mesi di illazioni da parte di alcuni media e pesanti attacchi degli immancabili haters.
“Violenza psicologica grave quanto quella fisica”
La Satta accusa alcuni media di averla dipinta “in modo allucinante”, con titoli come “sex addicted”, una definizione ingiusta e che la “lacera profondamente”, al solo “scopo di rendere più gustosa la notizia” della fine della relazione con Berettini e guadagnare qualche click in più. “La violenza psicologica – dice Melissa – è grave quanto quella fisica”.
Melissa Satta promette di andare per avvocati
“Per un anno ho preso secchiate di m…a per la mia relazione appena conclusa”, prosegue la Satta, e “adesso che è giunta al termine ancora una volta devo subire queste cose. E io lo trovo inaccettabile. Ora prenderà provvedimenti seri con i miei avvocati”.
L’obiettivo di Melissa Satta di proteggere i figli
La Satta ricorda, che prima di essere un personaggio pubblico, è una donna e una mamma di un bambino di 10 anni, nato dalla relazione con Kevin Prince Boateng, “che va a scuola e ha dei compagni con cui parla”.
Satta chiede alla stampa “verità e correttezza”
“Non voglio strumentalizzare il sessismo – spiega ancora – né voglio cedere alla facile tentazione di richiamare fatti di cronaca che quotidianamente vedono donne subire i gesti insani di qualche mente disturbata, ma credo che sia tempo che la stampa si assuma le proprie responsabilità e svolga il ruolo
dell’informazione secondo i consueti canoni di verità e correttezza evitando di trasmettere messaggi (in internet si generano come una forma di virulenta epidemia) che possono sortire effetti devastanti nelle menti più labili”.
“Non è una battaglia personale ma una conquista di civiltà”
Dopo essersi scusata con i giornalisti che svolgono questo mestiere con “consapevolezza, impegno e preparazione”, dice di essere “decisa ad andare fino in fondo e denunciare qualunque ripugnante imbrattatore di giornali dovesse cedere alla tentazioni di denigrarmi in maniera così immotivata e gratuita e di porre in pericolo la mia stessa incolumità personale!”. “Credo che questa non sia una battaglia personale ma una conquista di civiltà”, scrive sui social in una lettera firmata insieme al suo avvocato Marcello D’Onofrio.