«Soltanto l’arte sa prendere la pena e la sofferenza della vita e trasformarla in bellezza». Così parlò (forse) Leonardo da Vinci. Ed è proprio questo il mistero insoluto del genio della pittura – e non solo – italiana alla base di Leonardo, la serie prodotta da Lux Vide in onda su Rai 1 dal prossimo 23 marzo. Scommettiamo che sarà un successo. Per 3 motivi.
Un racconto che va alle origini
Il mistero sta proprio in un racconto che miscela realtà e romanzo. Leonardo non è il maestro barbuto che tutti abbiamo in mente, ma il giovane apprendista (interpretato da Aidan Turner, già visto in Lo Hobbit) nella bottega di Andrea del Verrocchio (il sempre strepitoso Giancarlo Giannini). Alle prese con “colleghi” invidiosi del suo talento e tormenti personali (era il figlio illegittimo di un notaio) che si rispecchiano nella sua arte.
Un intrigo tra giallo e rosa
In ogni episodio c’è la genesi di un’opera. Fino al capolavoro assoluto: L’ultima cena. Ma è Leda e il cigno, il leggendario quadro perduto, al centro dell’enigma: era forse Caterina da Cremona (Matilda De Angelis), musa e amante trovata assassinata, ad averlo ispirato? Non è uno spoiler: scopriamo la sua morte nelle primissime scene, ed è ciò che ci tiene incollati allo schermo, con la speranza di risolvere il mistero.
Un cast internazionale
Matilda De Angelis è la nostra diva da esportazione: dopo il successo di The Undoing – Le verità non dette, accanto a Nicole Kidman e Hugh Grant, arriva per lei una serie made in Italy, ma di produzione “globale” e recitata tutta in inglese. Se il protagonista Aidan Turner è destinato alla consacrazione a star della tv, il già divo Freddie Highmore (The good doctor) è quello che gli fa, in tutti i sensi, concorrenza: dà il volto a Stefano Giraldi, l’investigatore incaricato di scoprire se Leonardo, oltre che un genio, sia anche un assassino.