Sergio Castellitto è attore eclettico che ha cominciato recitando ed è cresciuto sperimentando persino scrittura e regia – sta montando il film che ha girato come regista a Cinecittà e che uscirà la prossima primavera. Una carriera coerente costellata di successi e di ruoli mai banali, ma sempre profondi e concretamente ancorati alla realtà. La nuova fiction “Pezzi Unici” ne è un chiaro esempio: Vanni è un formidabile artigiano, anzi un artista nel suo lavoro e, nell’insegnare ai ragazzi il mestiere della falegnameria, insegna loro a tornare alla vita. E’ anche per questa ultima fatica che l’attore romano si inserisce in quel gruppo di miti che ha segnato la storia del cinema italiano. E non è un’esagerazione visto che Castellitto è uno dei pochi attori apprezzati e richiesti anche all’estero!
La fiction
“Ci tenevo a dar luce a questo mondo che per secoli si è tramandato di padre in figlio“, ha raccontato l’attore durante la presentazione della nuova attesissima fiction di RaiUno in onda dal 17 di novembre in prima serata. Attirare infatti l’attenzione su una realtà che minaccia di scomparire e mostrare (e dimostrare) ai più giovani che esiste un’alternativa alla disoccupazione e che il lavoro c’è, è lo scopo primario di questo nuovo ambizioso progetto che coinvolge non solo il grande Castellitto ma anche Giorgio Panariello (che ha dimostrato di essere un eccellente attore drammatico: cosa che solitamente accade ai bravi comici) e la regista Cinzia Th Torrini.
Sei prime serate per raccontare la storia di Vanni un artigiano maestro di intaglio e restauratore e del suo amico e vicino di bottega fabbro. Vanni è un uomo che ha perso suo figlio ma che non si arrende ed è pronto a battersi ed indagare a fondo per scoprire quello che è davvero successo. Il protagonista vede nell’arte l’unica via della riabilitazione per altri ragazzi che, come suo figlio, hanno smarrito la strada. Insomma, questa volta la fiction entra veramente in una bottega artigiana. “Questa è la vera eccellenza“, ha chiarito l’attore, “Il mio personaggio, Vanni, offre una possibilità a 5 ragazzi difficili e una chance a se stesso. La condizione del fallito può offrirti l’occasione di costruire personaggi bellissimi“.
Si tratta certamente di un giallo che ricostruisce poco a poco la morte del figlio di Vanni-Castellitto avvenuta anni prima. Forse suicida. Forse. Ma ci sono anche altri “colori” che interessano la narrazione e che raccontano il passato difficile dei cinque ragazzi “pezzi unici”. Infine c’è la funzione “salvifica” del lavoro manuale: come un pezzo di legno (sì, forse sa un po’ di Mastro Geppetto), anche i ragazzi possono “rinascere a nuova vita” fra speranza e dannazione.
Ogni episodio si concentra su uno dei “Pezzi Unici” svelando i drammi personali vissuti dal ragazzo protagonista ma anche un pezzetto di verità sulla morte sospetta del figlio Lorenzo.
La famiglia
Sergio Castellitto nato il 18 agosto 1953 a Roma da una famiglia di origini molisane, trascorre tutta la sua giovinezza nella Capitale, dove frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico (anche se in realtà non ha mai finito gli studi). La sua passione per il teatro lo fa infatti esordire molto giovane con registi importanti. Ed è proprio nell’ambiente teatrale, durante la pièce Le tre sorelle di Cechov, che conosce la sua futura moglie, la scrittrice e sceneggiatrice Margaret Mazzantini (l’alchimia artistica tra i due ha da sempre qualcosa di magico e straordinario) che sposa nel 1987 e da cui ha quattro figli: Pietro – anche lui attore dovrebbe interpretare Francesco Totti nella fiction sulla sua vita “Un capitano” già in lavorazione – Maria, Anna e il “piccolo” Cesare nato nel 2006.