Quella del nome per il proprio bambino è una scelta molto importante. Al nome si legano radici, destino e personalità. Spesso alle motivazioni e ai gusti personali si intrecciano influenze culturali e mode. E tutto diventa più difficile!
Alcuni nomi restano capisaldi della nostra tradizione e si confermano di anno in anno tra i più scelti dai novelli genitori , altri invece ritornano dopo moltissimo tempo e finiscono con il creare, dopo anni di disuso, vere e proprie mode. Oggi l’Istat mette a disposizione un calcolatore molto speciale, in grado di dirci quanti bambini portano un determinato nome e le graduatorie di quelli più utilizzati anno per anno.
Sul podio dei nomi maschili più utilizzati del 2014 troviamo senza dubbio la tradizione. Al terzo posto Lorenzo (“abitante di Laurento” ossia “città dell’alloro”), al secondo Alessandro (“uomo salvo”, “che salva”) e al primo Francesco (nome legato ad un Santo molto importante e amato e, recentemente, al Papa. Significa “francese”). Si tratta in realtà di scelte di continuità, perché questi sono tutti nomi che negli ultimi quindici anni si sono legati davvero a moltissimi bambini .
Così come il quarto nome più utilizzato, Andrea (“uomo virile, forte”), che resta comunque ai vertici dopo essersi per anni conteso il primo posto proprio con Francesco. In Italia questo nome così diffuso è stato utilizzato esclusivamente per i fiocchi azzurri fino al 2012, anno in cui ne è stato reso possibile l’utilizzo anche al femminile.
Al quinto posto troviamo invece un nome che, dopo essere stato a lungo inutilizzato, viene assegnato ad un numero sempre crescente di bimbi: Leonardo (“forte come un leone”). Molto particolare, è entrato nella nostra quotidianità solo da qualche anno: fino al 2006 infatti veniva scelto davvero di rado. Pare continui comunque a piacere moltissimo e ne consegue che ogni anno un numero sempre maggiore di bambini porta questo nome. Il suo grafico è quello con l’ascesa più netta in assoluto!
Altro nome molto amato degli ultimi anni è al decimo posto dell’attuale classifica: Tommaso (ossia “gemello”). Questo nome ha visto infatti il suo apice nel 2005, anno in cui è letteralmente esploso portando moltissimi genitori a sceglierlo per il proprio bebè , ma fino ad allora era pressoché inutilizzato.
Lo precedono invece altri quattro nomi molto amati negli ultimi quindici anni: Mattia e Matteo (entrambi significanti “uomo di Dio” o “dono di Dio”), Gabriele (“fortezza di Dio”) e Riccardo (“potente”, “valoroso”). Questi quattro nomi da moltissimo tempo compaiono nella classifica dei più utilizzati, confermandosi capisaldi della nostra tradizione.
Tra i nomi femminili più in voga del 2014 troviamo invece un po’ meno continuità rispetto agli anni precedenti. I gusti sono cambiati nel corso dell’ultimo decennio portando a scelte spesso nuove, attraverso la riscoperta di alcuni nomi che sembravano ormai dimenticati e che vanno oggi ad affiancare i capisaldi delle classifiche. Ci troviamo infatti davanti ad una palette di nomi in parte differente rispetto a quella di quindici anni fa.
Il podio vede infatti al terzo posto Aurora (“raggiante”, “àurea: d’oro”), un nome che ha iniziato la sua ascesa solo nel 2005 e che continua a crescere, accompagnando sempre più fiocchi rosa. Al secondo posto c’è invece un caposaldo Giulia (“che discende da Giove”), nome che ha avuto un apice di consensi altissimo nel 2004 e che, come è evidenziato dalle scelte degli italiani, continua ad essere amatissimo. Al primo posto troviamo invece un nome che ha iniziato la sua scalata nel cuore dei giovani genitori dal 2003 e che si piazza ai primissimi posti ormai dal 2007, ma che fino a quindici anni fa sembrava quasi in disuso: Sofia (“sapienza”).
Quarta e quinta posizione per due scelte di continuità rispetto agli ultimi quindici anni: Giorgia (“colei che lavora la terra”) e Martina (“consacrata a Marte, dio della guerra”).
Al sesto e settimo posto ci sono invece altri due nomi , due riscoperte degli ultimi anni, divenute oggi molto in voga: Emma (“gentile”), che fino al 2000 sfiorava il punto zero del grafico, e Greta (“perla”, “persona preziosa”), in netta ascesa tra le scelte più popolari degli ultimi tre anni ma totalmente assente nelle classifiche di appena dieci anni fa.
A chiudere ecco invece tre nomi della tradizione degli ultimi trent’anni, sempre amati e sempre utilizzati: Chiara (“lucente”), Sara (“principessa”) e Alice (“di nobile e bell’aspetto”).
C’è poi l’altro lato della medaglia: i nomi poco utilizzati, quelli più particolari e, oggi, meno diffusi. Ne sono un esempio due nomi unisex come Noah (“quiete che ristora”) e Ariel (“potente”), che si affacciano alla nostra tradizione solo ora e evocano culture lontane.
Esistono poi i nomi classici , quelli che erano in voga cinquant’anni fa, che negli ultimi anni sembrano essere stati dimenticati dai genitori novelli. Ne sono esempi Carlo (“forte”, “valente”), Luigi (“illustre combattente”) e Paolo (“piccolo”) per i maschi o Renata (“rinato grazie al Battesimo”) e Raffaella (“Dio salva”) per le femminucce. Ma torneranno in voga, c’è da scommetterci!
Una curiosità interessante dell’ultimo periodo riguarda inoltre il crescere dell’interesse per nomi maschili che evocano miti greci, guerrieri e imperatori romani. Non sono nomi particolarmente diffusi ovviamente, ma sono comunque in rialzo. Parliamo di Achille (origine greca, etimologia incerta), Ettore (“reggitore del popolo”) e Cesare (“capelli folti”), nomi importanti che rientrano poco alla volta nella nostra quotidianità.
Lo stesso sta accadendo anche con nomi femminili , questa volta molto semplici, che arrivano dal passato e che, nonostante siano ancora poco diffusi, iniziano a fare nuovamente capolino negli asili, come Nora (variante di Eleonora, etimologia incerta), Nina (variante di Giovanna o Anna, “dono di Dio”) e Costanza (“tenace”).