Una premessa è d’obbligo: l‘omeopatia non cura l’infertilità ma può aiutare chi cerca un bambino a ritrovare il “ritmo” giusto, a connettersi con il tempo fisiologico necessario a concepire un bebé. Per saperne di più e fare chiarezza in merito, abbiamo intervistato la dott.ssa Gabriella Maggi, specialista in Ginecologia ed esperta in Medicina Complementare.
La fertilità
Innanzitutto, è importante precisare che la fertilità (in assenza di patologie) risente di numerose variabili. A partire dall’alimentazione, sino ad arrivare alla quantità e alla qualità del sonno. Alterazioni del ritmo sonno-veglia, per esempio, possono intervenire negativamente nei ritmi ormonali così come il sovrappeso, il vizio del fumo, lo stress prolungato e anche la stessa ansia di “dover” concepire.
«Concepire è un atto naturale, un fenomeno fisiologico che richiede tempo. Oggi assistiamo a una tendenza alla medicalizzazione del concepimento, quasi fosse qualcosa da ottenere con immediatezza, il più presto possibile. Invece, la natura ha bisogno dei suoi tempi ed è importante imparare a fare i conti con i ritmi fisiologici del proprio corpo, rispettandoli» spiega la dott.ssa Maggi.
Dunque, prima di ogni cosa: stemperare l’ansia, adottare uno stile di vita salutare e abbandonare la fretta.
Imparare a conoscersi
Quando si desidera un bambino, è cruciale osservare i propri ritmi e conoscere l’andamento (e le eventuali alterazioni) del ciclo mestruale nella sua interezza.
«Per aiutare a regolarizzare il “ritmo” del ciclo mestruale, consiglio l’assunzione di Folliculinum 9CH in un’unica dose globuli il settimo giorno del ciclo mestruale. Ripetendo, eventualmente, l’assunzione il ventunesimo giorno di ciclo. Si tratta di un prodotto a base di estratto di follicolo ovarico, indicato per aiutare a restituire il ritmo corretto al ciclo mestruale (che inizia il primo giorno della mestruazione e termina il primo giorno della mestruazione successiva)» chiarisce la dott.ssa Gabriella Maggi.
La coppia
Quando ci si trova a voler aiutare la fertilità, è necessario considerare la coppia nella sua totalità. Infatti, l’attenzione non si può focalizzare soltanto sul ruolo femminile. Anche la fertilità maschile subisce fluttuazioni dipendenti dalle stesse variabili che influenzano la capacità di procreare della donna.
Per esempio, in presenza di una malattia (anche una semplice influenza), gli spermatozoi risultano meno attivi e prodotti in quantità minore. Anche per questi motivi “tecnici” (ma, prima di tutto, per ragioni di tipo emotivo-affettivo) è importante che la fertilità diventi una “questione di coppia”, un fatto naturale da non approcciare con ansia o fretta e che riguarda sempre entrambi i partner.
Prodotto omeopatico di terreno
«Per aiutare la fertilità, può essere efficace anche assumere un prodotto omeopatico di terreno. Questi ultimi sono medicinali che considerano e agiscono sull’intero spazio biopatologico del soggetto. Si tratta, dunque, di un approccio che prende in considerazione il paziente nella sua interezza: la base dell’omeopatia. Esistono numerose “tipologie” di donna in omeopatia, a cui sono associati diversi prodotti omeopatici di terreno. Le tipologie si differenziano per costituzione e caratteristiche fisiche, oltre che per le inclinazioni emotive e il temperamento» spiega la dott.ssa Maggi.
«Se volessimo fare tre esempi emblematici, potremmo considerare i tre tipi e i tre prodotti omeopatici di terreno: Thuja, Sepia e Pulsatilla. La donna Thuja presenta solitamente un aspetto “a mela”, con la parte superiore del corpo più abbondante rispetto a quella inferiore, può soffrire di sindrome dell’ovaio micropolicistico, di insonnia e di leucorrea abbondante. Il tipo Sepia mostra, invece, una fisicità più magra e snella, ha solitamente colori scuri, è spesso stanco e senza energia, con probabili disturbi a carico del fegato. A volte, il biotipo Sepia mostra depressione e temperamento lunatico. Infine, il tipo Pulsatilla si può riferire a una donna incline al pianto, che necessita di essere consolata, spesso con alterazioni dei livelli di prolattina e problemi circolatori (vene varicose, gonfiori)» precisa la dottoressa Maggi.
«Nel caso della fertilità, l’omeopatia può aiutare a ottimizzare le energie e a ripristinare gli equilibri. In una condizione di energie ottimali, anche la fertilità trae massimo beneficio. Tutto ciò vale sia per la donna, sia per l’uomo. Tanto che si consiglia alla coppia di affrontare insieme, senza ansia o fretta, la procreazione. Anche l’uomo può, infatti, assumere i rimedi omeopatici di terreno (personalizzati) rivolgendosi a un omeopata e ottimizzando così le sue energie e la capacità di procreare» conclude la dott.ssa Maggi.