I compiti delle vacanze sono un argomento così insidioso da scatenare polemiche infinite tra le famiglie ma anche tra genitori e docenti. C’è chi è favorevole perché pensa sia positivo che i figli si esercitino nei lunghi tre mesi di vacanza . E poi ci sono quei genitori assolutamente contrari e che si battono affinché vacanza sia davvero e totalmente vacanza. Addirittura si assiste a situazioni in cui i compiti delle vacanze vengono boicottati dagli stessi genitori, come famiglia singola o come gruppo classe . E gli insegnanti? Questi ultimi seguono vie spesso antitetiche: alcuni docenti non danno compiti e, anzi, invitano gli alunni a godersi l’estate e i suoi colori. Altri, invece, sommergono letteralmente i bambini e i ragazzi di letture , esercizi e consegne. Forse ciò su cui bisognerebbe concentrarsi è il tipo di compito delle vacanze assegnato, ovvero la qualità più che la quantità.
In difesa del diritto al riposo
A esprimersi sui compiti a casa , e sulla loro utilità o meno, è il sociologo Antonio Marziale , fondatore dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori . Il senso delle sue dichiarazioni è che l’eccesso di compiti non sia peculiarità di un buon docente . E in questo discorso viene citato anche un recente rapporto Ocse che vede gli studenti italiani come i più oberati di compiti in Europa, secondi solo alla Russia.
Chi assegna troppi compiti , compresi quelli delle vacanze, dunque non sarebbe un buon docente poiché priva i bambini e i ragazzi del tempo necessario a svolgere altre attività fondamentali per la loro crescita: sport, momenti di socializzazione, sperimentazione anche di una sana noia .
Se pensiamo alla pausa estiva , poi, interviene anche il discorso focale sul diritto al riposo del minore.
La pausa e il gioco all’aperto
Che si sia d’accordo o meno con i compiti , su un punto convengono tutti coloro che hanno a cuore il benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi. Una volta terminato l‘anno scolastico , è importante che bambini e ragazzi si prendano una bella pausa da quaderni, esercizi e problemi.
In questi giorni, sarebbe bene che ci si dedicasse semplicemente al gioco all’aperto , possibilità che spesso è negata proprio dal quantitativo di compiti richiesti durante l’anno. Dai libri, invece, si può non prendere una pausa , a patto che siano gli stessi bambini e ragazzi a scegliersi le letture preferite e a godersi questi spazi “privati” in tutta libertà, con i loro tempi.
Questo tipo di pausa, che di solito consigliano persino gli insegnanti pro-compiti , può durare anche qualche settimana e sicuramente porterà benefici incredibili sulla serenità e sullo stato psico-fisico del bambino .
La qualità dei compiti
Riempire i bambini e i ragazzi di pagine e pagine di esercizi “tradizionali”, forse, non è una buona idea. Ripassare e rinfrescare le materie scolastiche anche durante la lunga pausa estiva , può certamente essere utile. Ma potrebbe essere funzionale all’apprendimento, e stimolante per i bambini, anche cambiare tipologia di compiti .
Per esempio, assegnare letture particolari e avventurose, piacevolmente interattive . O, ancora, promuovere il ripasso della scienza attraverso l’osservazione diretta di alcuni fenomeni natural i. Stimolare curiosità e creatività nei bambini in modi diversi dal solito, è regalare loro un altro punto di vista, più compatibile con l’emozionante pausa estiva .
D’altronde anche gli adulti si aspettano dall’estate qualcosa di diverso dal solito , che esuli dalla quotidianità. Dunque, perché privarne proprio i bambini proponendo loro sempre le stesse cose ?
Cambiare il contesto
Sul fatto che l’eccesso di compiti delle vacanze sia controproducente (e anche ingiusto da un punto di vista etico), concordano esperti e famiglie . E anche molti docenti, esclusi coloro che ancora si ostinano a oberare gli alunni di richieste-fotocopia.
Diciamo che, con una giusta via di mezzo quantitativa e una rivoluzione qualitativa (compiti alternativi) forse si potrebbe rendere piacevole anche il ripasso estivo. Molto importante è anche il ruolo del contesto .
Per leggere o rinfrescarsi la memoria sulle nozioni (questo vale soprattutto per gli studenti più grandi), meglio dedicarsi del tempo (anche dilatato, senza pressioni ) all’aperto. Un giardino , un pergolato, la pineta o anche il terrazzo di casa, andranno benissimo. Da non dimenticare: i piccoli piaceri estivi come la granita per merenda o la lettura su una sdraio colorata .