Frequento Alessandro Enriquez da sempre. In realtà è un’illusione: io ho vent’anni più di lui che vive a Milano “solo” da 17 anni ma a me sembra di conoscerlo da tutta la vita. Mi ha confessato di avermi vista la prima volta a Panarea: io andavo in giro in mutande e canottiera. Può essere. Io, invece, non ricordo quando ci siamo incontrati. Proprio perché per me lui c’è sempre stato. Ti riempie talmente la vita di allegria, chiacchiere, cibo, colori che perdi il senso del tempo.
I disegni di Alessandro Enriquez in esclusiva per Donna Moderna
Ora la sua energia è sulle pagine del numero di Donna Moderna che trovi in edicola e che Alessandro Enriquez ha illustrato in esclusiva. Noi lo abbiamo scelto perché, come dai suoi appunti, è un italiano italianissimo, perfetto per rappresentare il nostro grande Paese dello stile. E dell’ingegno: Alessandro è stilista (la sua collezione compie 10 anni) ma anche designer eclettico (firma le carte da parati di Jannelli&Volpi, ha disegnato un orologio per Swatch, ha vestito Barbie e Chiara Ferragni…) e formidabile intrattenitore sui social. Perfetto!
L’Italia per Alessandro Enriquez tra Palermo, Roma, Firenze e Milano
«L’Italia secondo me è il dipinto più bello nel quale vivere e perdersi. Una culla di bellezze. Essere italiano è un privilegio e io sono orgoglioso di essere nato qui. L’amore per l’Italia è sempre stato al centro delle mie collezioni con le quali cerco di esprimere dei messaggi forti di positività, di allegria. Mi basta chiudere gli occhi per essere a Stromboli. E da Palermo a Milano potrei tracciare un percorso: dalle cattedrali siciliane alle costruzioni in tufo salentine, attraverso i vicoli fino a Roma che mi dà una carica creativa pazzesca. Firenze è la mia terza città. E poi c’è Milano, la “mia” Milano: persone, gentilezza, cortesie, sorrisi. Dove ci si innamora della pasticceria Cucchi che ci coccola, di una boutique che ci dà consigli come la storica Biffi, dell’Acquario Civico e della Rotonda della Besana, che ci fanno stare bene».
I messaggi di amore e famiglia di Alessandro Enriquez
«I miei abiti sono bandiere del mio mondo. Non a caso parlo sempre d’amore. Leggo i messaggi che le clienti mi scrivono quando hanno indossato i miei vestiti in momenti speciali e mi sento bene. L’altro grande tema è la famiglia. Non solo di sangue ma allargata: persone che vivono, crescono e si rafforzano insieme. L’abbraccio più è grande, più protegge».
La moda è magia
«La moda non è facile da descrivere. Ha a che fare con la magia. Non si indossa solamente ma si manifesta nei gesti. Puoi riconoscerla nell’aria. Puoi osservarla. Ti incanta. Ma la magia è generata dalle persone. Non tutti hanno il dono di far “vivere” i vestiti: chi ci nasce è fortunato».
Pasta, pomodori e spezie
Il cibo «Sin da piccolo per farmi stare tranquillo mi facevano cucinare. Anno dopo anno, la cucina è diventata una mia passione: negli studi, nei primi lavori, la mescolavo come un ingrediente Q.B. anche nelle collezioni (una delle prime alla quale sono molto affezionato era dedicata alla pasta: pennette, farfalle e spaghetti al pomodoro sono diventati jacquard, stampe e ricami). Oggi vanno di moda le spezie».
Il design
«Con il mio fidanzato, Amedeo Piccione, abbiamo assecondato la passione per gli oggetti e il décor degli ambienti. Tutto con un tocco ironico e pop. Non è facile lavorare con un fidanzato ma con Amedeo, nonostante le divergenze di opinioni, riusciamo a trovare un bell’equilibrio. L’amore salva tutto!».
I viaggi
«Vado alla scoperta dei segreti dei luoghi. Dopo i monumenti, le chiese e i teatri, arrivano i mercati. In Italia, Marocco, Tunisia, Francia, Grecia, Spagna, io mi ci perdo tutte le volte e non vorrei mai ritornare a casa».
Dicono di lui
«I disegni di Alessandro, narratore dall’anima pop, ci conducono in un viaggio sentimentale attraverso le meraviglie dell’Italia.» Paola Marella (giornalista e conduttrice televisiva)
«Alessandro è un portatore sano di allegria e amore. Sprigiona una bella energia e riesce ad aggregare mondi e persone diverse. D’altronde da un siciliano di origine spagnola, bello come un attore, cos’altro ci si poteva aspettare?» Cristina Parodi (giornalista)