“Nomen omen” è una locuzione latina che significa “il nome è un presagio”, “il destino nel nome”, “di nome e di fatto”: gli antichi Romani credevano che nel nome della persona fosse scritto il suo destino. Vale anche per gli oggetti? Sì, vale anche per loro se si parla della Pasticcino Bag di Weekend Max Mara, perché quel nome per quella borsa è perfetto.
Pasticcino bag: la storia
Deliziosa e desiderabile come un dolcetto, nasce dall’unione tra un classico portamonete con chiusura a scatto e una soft bag morbida e destrutturata. Lanciata in passerella da Weekend Max Mara per l’autunno/inverno 2016-17, è subito diventata modello di punta e passe-partout di stile. Proporzioni esagerate di proposito, forma che ricorda i borsellini delle nonne, grossa chiusura di metallo con la coppia di boule, la Pasticcino Bag è una super clutch che si fa stringere sottobraccio o portare a spalla grazie alla tracolla staccabile. Ancora, ha mille personalità, si adatta a ogni esigenza di look e può essere indossata sia in estate sia in inverno.
Mille volti della Pasticcino bag
È disponibile in tre dimensioni, maxi e stravagante, midi e versatile, mini e tradizionale, e in un’ampia gamma di texture e varianti colore: nappa, rafia, velluto, cotone jacquard o stampa wax africana, pizzo, paillettes… La sua squisitezza è in continua evoluzione, così come l’indice di gradimento: del resto, come si fa a resistere a qualcosa di dolce?
Le collaborazioni tra moda e arte
Fin dalla sua nascita la Pasticcino Bag è stata interpretata da tanti talent che hanno collaborato con il brand al progetto Signature Collection. Ricordiamo solo qualche nome: il ricamatore Richard Saja, la scultrice di vetro soffiato Ritsue Mishima, la top model Alek Wek, la designer Patricia Urquiola, l’interior designer Anthony Baratta, la costumista premio Oscar Gabriella Pescucci, l’illustratore pop Donald Robertson, la fashion editor e stylist Gabriela Karefa Johnson e la storica fashion editor di Vogue UK Lucinda Chambers. E, per il 2023, la top model e imprenditrice Lily Aldridge, che ha concepito la Signature Collection di Weekend Max Mara per questa primavera/estate, e l’acclamata editor e stylist inglese Kate Phelan, che ha collaborato alla Signature Collection per il prossimo autunno/inverno.
Il World Tour della Pasticcino Bag
Grazie a questo impasto ideale di codici stilistici e creatività personali, il brand di Reggio Emilia – Weekend è nato nel 1983, all’interno del gruppo Max Mara, sotto l’ala della famiglia Maramotti – continua il suo percorso. In 40 anni Weekend non ha mai perso di vista le donne a cui si rivolge: spiriti liberi la cui personalità multi sfaccettata trascende mode e stagioni. E – non ultimo – golose di cose belle. Abbracciando la filosofia di Weekend Max Mara, alla Pasticcino Bag è stata affidata una missione importante: sostenere, celebrare e diffondere, stagione dopo stagione, le eccellenze artistiche di Paesi diversi.
Prima tappa: Venezia
Così, lo scorso autunno/inverno 2022, è partita per Venezia, prima tappa del suo World Tour, dove ha reso omaggio alla tradizione tessile e all’arte vetraria della Serenissima: la Pasticcino Bag Modello Venezia mescola i tessuti della leggendaria fabbrica, fondata da Mariano Fortuny nel 1922, e due perle di vetro realizzate nell’isola di Murano da Gambaro & Tagliapietra, specializzata dal 1974 in oggetti artistici in vetro unici nel loro genere. Le due sfere che la chiudono, invece sono fatte a mano da un maestro vetraio: una ha effetto marmorizzato, l’altra una finitura in vetro trasparente. Ciliegine preziose su una Pasticcino Bag inzuppata di suggestioni.
Hommage à la France
La seconda tappa del progetto globetrotter ci conduce Oltralpe. Per l’autunno/inverno 2023, la Pasticcino Bag Hommage à la France si riveste di quei materiali ricchi di storia che esistono solo lì. È di pizzo, ma non uno qualunque: il motivo floreale è ottenuto intrecciando sul telaio oltre 13.000 fili. Lo produce, dal 1850, la maison Dentelles André Laude: 170 anni di esperienza nella produzione di pizzi di Calais-Caudry, le due città che hanno reso la regione Nord-Pas-de-Calais famosa per i suoi eccezionali merletti, tessuti su 40 telai Leavers. Le sfere della chiusura sono invece di ceramica Faïence smaltata dalla Manufacture des Emaux de Longwy 1798, prima industria ceramica del XVIII secolo, che da allora porta avanti un savoir faire unico al mondo. Le boule, plasmate a mano mediante l’uso di calchi esclusivi, sono decorate con smalti speciali per ottenere un effetto craquelé, pensa che l’intero processo impiega sette tecniche differenti, e una delle due sfere è rifinita con la farfalla Ally, il simbolo di Weekend Max Mara ed emblema di leggerezza e libertà. I colori della Pasticcino Bag Hommage à la France? Zuccherosi e ispirati alle nuance dei macaron: limone, arancio, rosa, lavanda, oltre al sempiterno nero a cui soprattutto le sciccosissime parigine non potrebbero mai rinunciare.
È una questione di fantasia
Insomma, la Pasticcino piace a tutte e a ogni latitudine, perché è giocosa e versatile, dolce e grintosa, ha un gusto rétro ma è profondamente impegnata in progetti contemporanei, è capace di evocare la magia dell’infanzia, della sorpresa, dei colori. La guardi e ti viene in mente che potrebbe essere la borsa di Alice nel Paese delle Meraviglie, tanto è fuori dagli schemi. È irresistibile perché è un pasticcino di nome e di fatto, nomen omen, ricordi? Come un mignon, è perfetta in ogni momento della giornata. Come un dolcetto, è disponibile in tante varianti per soddisfare tutti i gusti. Come un pasticcino, è capace di sollevare l’umore, creando dipendenza ma senza farti ingrassare di un grammo. Sorprendente com’è, chissà mai che un giorno, proposta con décor effetto uva di Corinto e con la scritta in caratteri ben curati “Mangia”, la Pasticcino Bag non sia anche in grado di esaudire i desideri di chi la indossa. Che stia andando a una festa di non-compleanno o inseguendo un Bianconiglio.