Rivisitazione? Macché. Andare adesso in giro per negozi è una vera macchina del tempo: ti ritrovi catapultata in ere già vissute e senza alcuna variazione sul tema.

Mancano i telefoni con il filo e in plastica trasparente con i chip a vista, i ciucci colorati da collezionare o gli indimenticati anelli fluo delle patatine, ma i vestiti, le scarpe, gli accessori sono loro, proprio quelli lì. Quelli che la tua collega ventenne a cui parli invano di Kelly, Brenda di Beverly Hills o Daiana, la tua compagna di classe delle medie, trova irresistibilmente alla moda. Gli stessi che ti sembravano errori di fabbrica, una svista passeggera, e invece sono tornati più prepotenti che mai. Rivediamoli in questa breve carrellata amarcord.

IL MARSUPIO


Pazzesco, sono stati capaci di far tornare in auge anche l’accessorio più controverso e vilipeso di sempre, nobilitandolo per giunta con qualche imbottitura, dettaglio kitsch o griffe in bella vista: il marsupio. Dicono che ora si porti in spalla invece che sulla pancia. Forse meglio, davanti stava bene solo a Kate Moss.  


I BODY


Bella la scollatura ampia da ballerina, per carità, ma qual è l’utilità di quel lembo di stoffa sul cavallo? Assottiglia la pancia? Non si stropiccia dentro i pantaloni? Almeno adesso ha una sua dignità, negli anni Novanta molte lo indossavano come capo di lingerie sotto la maglietta. Comodissimo, proprio.


I BOCCOLI D’ORO


Shirley Temple? No, chiamavamo così quei piccoli orecchini a cerchio dorati che di solito ti venivano regalati per la Comunione o la Cresima e potevano essere più o meno spessi. Complice il look gipsy lanciato in Italia da Levante, questi orecchini dapprima inguardabili sono diventati supercool, specie se abbinati a charm e altri piccoli pendenti nello stesso orecchio.


LE SNEAKERS CON LA ZEPPA


Ecco, se c’è un capo che mai e poi mai avremmo pensato potesse ritornare era questo: le scarpe con la zeppa di gomma alta 10 cm. Negli anni Novanta erano unisex, belle aggressive e ad indossarle abbinate ai bomber grigi o arancione fluo erano i bulli della scuola. Che paura!


GLI ANFIBI


Sono tornati già da un po’ e nello stesso abbinamento di un tempo, ovvero con gli abitini a fiori alla Non è la Rai e lo zainetto sulle spalle. Li indossava anche Irene Grandi nel videoclip di “Bum bum, batte il cuore” e anche allora facevano molto “Lolita con personalità”.


IL COSTUME INTERO SGAMBATISSIMO


Pamela insegna che il costume intero è divino a questa condizione: se hai gambe lunghe due metri e la pancia piattissima. Altrimenti puoi sempre decidere di indossarlo pur sembrando un budino, che è comunque molto appetitoso.


I JEANS A VITA ALTA


I cosiddetti “mom jeans” sono invece quel capo che se da piccola non ti convinceva e non ti sembrava fosse abbastanza femminile, adesso è diventato un must e ne hai tipo cinque di colore diverso nell’armadio. Più che altro, se l’unica alternativa continua ad essere i jeans a vita bassa dei primi Duemila, meglio questi tutta la vita.


LE MINIGONNE IN VELLUTO


A queste si fa meno caso, ma la minigonna semplice e rettangolare con bottoni o zip a vista, tendenzialmente in velluto a costine o blu jeans, era un vero must anni Novanta ora tornato in voga. Forse il più innocuo, anche se te le ritrovi ovunque e neanche tanto economiche.


LE SALOPETTE


Nei telefilm americani anni Ottanta e Novanta, le indossavano i bambini con sotto delle magliette a righe o le coppiette pronte ad imbiancare casa. Ora, abbinate agli anfibi di cui sopra o agli stivaletti con un po’ di tacco, agli orecchini a cerchio, ad una treccia alta e a maxipull dai colori pastello, sono riuscite a diventare incredibilmente femminili. Unica perplessità: tu le trovi comode? Noi no.