
Cosa non dovrebbe mai mancare nel guardaroba femminile (e in quello maschile così siamo in grado i dare qualche consiglio anche ai nostri compagni)?
“Per quanto riguarda la donna, io non mi stancherò mai di ripeterlo, deve necessariamente essere dotata di una scarpa col tacco: una semplice decolleté che possa essere utilizzata in qualsiasi occasione. All’uomo invece non deve mancare una pochette da taschino, anche se non si indossa l’abito classico: bastano un bel paio di jeans scuri, una camicia bianca, un blazer blu e la pochette da taschino per essere perfetti”.

Quanto conta il make up e un taglio o un colore fresco in un look? Ma soprattutto quanto conta prendersi cura di se stessi ogni giorno?
“Prendersi cura di se stessi è fondamentale. Volersi bene è più importante di qualsiasi outfit. Se poi parliamo di capelli o make up, io credo che a pesare di più in un look sia senza dubbio l’acconciatura: è la prima cosa che si nota in una persona perché è da lì che partono tutte le emozioni”.

Una mise-giorno completa che possa passare indistintamente da mattina a sera.
“Sono sicura che il tubino sia in grado di conferire quell’autorevolezza che altri capi non sono in grado di fare. È perfetto per l’ufficio se indossato con un paio di decolleté e magari un blazer o un cardigan con dettagli gioiello. Bastano poi un paio di accorgimenti e si può passare dal giorno alla sera senza drammi: un giacchino animalier e gli stivaletti da biker ai piedi e il gioco è fatto!”.

Quali sono i capi ‘In’ e quelli ‘Out’ del guardaroba di questo inverno?
“Totalmente out sono i jeans a vita bassa, la minigonna, gli shorts che ormai non ‘vanno decisamente più’, la calza traforata e il mocassino con il tacco. È invece molto ‘in’ il tartan ,il tricot, la cappa, il minidress da portare con i leggings e lo stivale al ginocchio”.

C’è un periodo storico che ti piace particolarmente e da cui noi donne possiamo prendere spunto?
“Adoro gli anni Sessanta e credo sia un mondo che mi appartiene. Ogni donna però, a seconda della propria fisicità, può scegliere un’annata. Un esempio? La donna mignon, piccolina e molto minuta è perfettamente adeguata ai ’60 quando spopolavano i minidress alla Twiggy con le calze coprenti. La donna più alta e slanciata è bene che segua le linee degli anni Settanta con i suoi abiti e le gonne lunghe e i pantapalazzo. La donna curvy come ad esempio Dita Von Tees invece è più adatta a uno stile che richiama gli anni ’40. Insomma ognuna deve scoprire qual è la sua annata”.

Esistono capi che dopo i 30 anni sono vietati?
“Ogni decennio, e soprattutto ogni età, ha una sua propria evoluzione e un tipo di abbigliamento: non siamo gli stessi di dieci anni fa così come la nostra vita o il nostro lavoro non sono gli stessi dello scorso decennio ed è giusto che anche il look si adegui ai cambiamenti. Nulla quindi di totalmente proibito, ma è d’obbligo essere aggiornati al proprio stile di vita”.

In un momento di crisi, in cui magari non ci si può permettere di rinnovare il guardaroba, come possiamo reinventarci ?
“Gli inglesi direbbero “think outside the box” e cioè cercate di essere originali ritoccando i vostri abiti e i vostri accessori. Occorre però prima trovare un ordine: il guardaroba deve essere diviso in base alle occasioni d’uso e niente deve essere nascosto ma tutto ben visibile così da avere tutto sotto controllo e poter scegliere ogni giorno i pezzi giusti”.