Se hai dichiarato guerra alle impennate di caldo estivo che trasformano soggiorni e camere in indesiderati bagni turchi, sappi che non c’è niente di più efficace di un impianto fisso di climatizzazione split, composto da un compressore esterno e da uno o più elementi interni. Digitalizzati, estetici e silenziosi, i nuovi split sono risparmiosi eco-regolatori del clima domestico. Tanto che, riequilibrando temperatura, tasso di umidità e purezza dell’aria, assicurano alti rendimenti e bassi consumi che, nei modelli in classe energetica A, garantiscono ottimi risparmi in bolletta. Tre le cose da valutare per ottenere il massimo dagli split:
1. la potenza adatta, da valutare a priori e caso per caso col tecnico in funzione della forma, altezza, cubatura, orientamento e isolamento dei locali da raffrescare e del numero di persone che vi soggiorneranno. Indicativamente, si calcolano 30 watt al mc: un climatizzatore da 1,8 kW -pari a circa 7.000 Btu/h (British Thermal Units per ora)- raffresca fino a circa 18 mq, mentre un modello da 2,5 kW -equivalente a 9.000 BTU/h- è adatto ad ambienti da circa 25 mq.
2. la tecnologia: i modelli a pompa di calore raffrescano e riscaldano, quelli a tecnologia Inverter modulano la potenza per mantenere costanti i gradi e risparmiare energia.
3. il valore EER (Efficienza Energetica di raffrescamento) che dev’essere pari o superiore a 5.
Nella foto split Serie S a tecnologia Inverter di Hitachi, campione per efficienza, risparmio, potenza, silenziosità, purificazione e deumidificazione dell’aria. La versione da 1,8 kW da euro 2.400.