Riciclare, riutilizzare, scambiare, donare, fare economia, è un trend estremamente attuale in un periodo storico come questo, in cui non c’è margine per lo spreco. Questo trend si è diffuso anche nell’armadio grazie al Fashion Swapping. “To swap” significa infatti “scambiare” e farlo con i propri vestiti e accessori è diventata una pratica molto in auge!

Abbiamo chiesto ad Anna Lisa Tortora, Personal Shopper e Swap Manager, fondatrice di Swap Elite, piattaforma di Fashion Swapping on-line, in cosa consiste e come si fa Swapping.

Cos’è e dove è nato lo Swapping

Lo Swapping, oggi fenomeno mondiale, è nato negli Stati Uniti, precisamente nei salotti della Manhattan bene. Il jet-set della moda, del cinema e del teatro, si ritrovava tra un calice di Champagne e un vol-au-vent, a scambiarsi vestiti e accessori vintage e non, in un’atmosfera glamour e divertente. Il tutto avveniva privatamente, e solo tra persone selezionate. Oggi questa pratica continua in parte ad essere “privata” (gli Swap Party), ma è diventata anche più “pubblica” dal momento in cui anche negozi e siti internet dedicati propongono lo scambio di beni. Cosa c’è di meglio che accaparrarsi nuovi vestiti e accessori, liberandosi al contempo di quelli vecchi, senza spendere una fortuna? E non dimentichiamo anche l’aspetto di eco-sostenibilità di questa pratica, grazie al riciclo.

Come si organizza uno Swap Party

Per realizzare uno Swap Party di successo è necessaria la partecipazione di un buon numero di persone affinché ci siano più capi e accessori da scambiare, e l’evento risulti più divertente e gratificante per i partecipanti. Ognuno deve portare un minimo di 3 articoli fino ad un massimo di 6, in ottime condizioni. Chi organizza lo Swap Party, ovvero lo Swap Manager, decide i parametri di valutazione degli articoli da scambiare e crea un regolamento. Si può decidere di scambiare per categorie, in base al valore di ciascun pezzo, oppure attribuire al partecipante dei punti per tutto ciò che ha messo a disposizione. Si tratta di un sistema di punteggio cumulativo che, a mio parere, è più democratico perché tutti i partecipanti possono accedere a tutti i capi e agli accessori in palio. Tenete presente i periodi di cambio stagione, che sono ottimali per organizzare degli Swap Party!

Il galateo dello Swapping

Il galateo dello swapping è soprattutto relativo alle condizioni degli articoli da scambiare. È necessario che siano in ottimo stato e puliti. Sono da evitare capi troppo personali, come costumi da bagno e lingerie.

Lo Swapping in Italia

Lo Swapping è una tendenza d’oltreoceano, diffusasi in Europa soprattutto con l’avvento dell’economia della condivisione. Secondo alcuni dati statistici in Italia lo Swapping si è affermato soprattutto in alcune città come Milano, Torino, Roma e Napoli. La sharing economy è ad oggi un trend molto forte che riguarda soprattutto le nuove generazioni che amano condividere tutto, dalla casa alla macchina, fino ai vestiti e accessori.

Chi sono le Swappers

Il target principale degli Swap Party è sicuramente femminile. Donne dai 25 ai 55 anni. Studentesse, casalinghe, ma anche libere professioniste con una propensione alla ricerca dell’affare, amanti dei mercatini dell’usato ed anche del vintage. Lo Swapping però sta abbracciando anche altri tipi di target come i giovani millenials, generazione dai 18 ai 34 anni.

Gli oggetti più scambiati

Di primo impatto può sembrare che borse o altri piccoli accessori siano più facili da scambiare, e quindi preferiti durante gli Swap Party, ma si scambiano anche tantissimi vestiti.

Lo Swapping on-line

Gli Swap Parties sono stati l’origine della diffusione del Fashion Swapping. In seguito questa pratica è divenuta una realtà permanente grazie a negozi ad esso dedicati, per citarne un paio, “Barattiamo” a Roma oppure l’”Atelier del riciclo” a Milano, dove è possibile scambiare capi e accessori tutto l’anno senza dover aspettare l’evento privato. Oggi il Fashion Swapping si sta affermando anche on-line grazie a siti e piattaforme attraverso i quali si scambiano vestiti, borse, scarpe e bijoux, con un semplice click, come il marketplace italiano Swap Èlite, oppure la piattaforma americana ThredUP.

Lo Swap Manager e il Business dello Swapping

Chi organizza Swap Parties o gestisce lo Swapping in altre forme è il/la Swap Manager, il cui guadagno si basa sull’intermediazione. La commissione di scambio è soprattutto relativa ad un’attività di Swapping permanente (che sia off o on-line), ed è il costo del servizio di chi realizza uno scambio gestito con delle regole, controllato soprattutto per garantire la qualità degli articoli da scambiare.

Il futuro dello Swapping

Lo Swapping è destinata a diventare una pratica sempre più diffusa perché il consumatore è sempre più attento allo spreco e alla salvaguardia dell’ambiente. Grazie allo Swapping è possibile comprare senza più sensi di colpa, poiché finalmente si possono riutilizzare capi e accessori, che per svariati motivi non indossiamo più. Con lo Swapping si scambia per il piacere di farlo e lo si fa in contesti molto chic, come salotti privati, ville, alberghi, intrattenendo i partecipanti anche con altre pratiche che riguardano il benessere e la bellezza (come postazioni di Make-Up). Nel futuro prossimo swappare sarà un modo molto cool di rifarsi il guardaroba in maniera intelligente, e tutto questo avverrà off-line, ma soprattutto on-line.

E tu, hai mai partecipato ad uno Swap Party? Non è mai troppo tardi per farlo!