A cura di Anastasia Meloni
Il limite fisiologico da superare sono i sei mesi: superati i quali il must di stagione può diventare vera it-bag, riconoscibile e riconosciuta, desideratissima e soprattutto rivisitata e reinterpretata dagli stilisti, che continuano a portarla sulle passerelle. La vera it-bag è tale perchè non soffre il passare degli anni e conserva il suo fascino intatto. Qualche esempio? Ecco le borse di culto in assoluto più affermate negli utlimi anni, e non solo: molte di voi le conoscono già molto bene e probabilmente le desiderano ardentemente da tempo…
Hermes
In cima alla lista delle borse più immortali della storia non può che esserci la maison Hermes che è riuscita a creare ben due modelli che da decenni sono in cima alle wishlist di milioni di donne. E guardacaso entrambe hanno preso il nome di una donna dal fascino altrettanto immortale.
La Kelly nasce negli anni ’50, si ispira alle sacche da sella, è in morbida pelle, a forma di trapezio e dalle linee sobrie. Nel 1958 Grace Kelly, la principessa di Monaco, compare su Life mentre tenta di nascondere il pancione proprio con la sua elegante borsa Hermes. In quel momento quella borsa diventa “la Kelly”, e non ha ancora smesso di esserlo.
L’altra it-bag di casa Hermes è invece la Birkin, risalente a inizio anni ’80 (per la serie 30 anni e non sentirli) e ispirata alla sensualissima attrice francese Jane Birkin. E’ la borsa comoda, iper capiente ed elegante per eccellenza, completamente fatta a mano: costa dai 5000 Euro in su e per averla bisogna accodarsi ad una lunga lista d’attesa. Ma come ci insegnano le ragazze di Sex and The City, quando hai una Birkin al braccio sei decisamente una donna arrivata.
Oggi le immortali bag di Hermes sono disegnate da Jean Paul Gaultier che le reinterpreta con grande estro ed ironia: dalle stampe in trompe l’oeil di qualche stagione fa, fino alle recenti reinterpretazioni in lana e tessuto, nonchè la Kelly rimpicciolita e reintegrata nel bastone da ombrello che abbiamo visto poche settimane fa sulle passerelle parigine.
Chanel
Un’altra borsa che ha superato il mezzo secolo di vita senza peraltro darlo a vedere è la Chanel 2.55, disegnata da Mademoiselle Coco in persona, che la battezzò in maniera tanto minimale proprio perchè fu creata nel febbraio del 1955. La versione attuale, ridisegnata da Karl Lagerfeld, differisce dall’originale solo in alcuni dettagli (come il matelassè, la pelle intrecciata alla catena della tracolla e il logo posto sulla chiusura che in origine non c’erano), ma il disegno della borsa è esattamente quello firmato da Coco Chanel più di 50 anni fa.
Anche la 2.55 è continuamente soggetta a reinterpretazioni estrose, ed è disponibile in diverse misure. Aldilà delle rivisitazioni stagionali, è inutile dire che il modello base (o meglio la Reissue di Karl Lagerfeld, che si ispira alla originale 2.55) è un must pressochè immortale. Ma per averla bisogna risparmiare parecchio: il modello mini si aggira attorno ai 1000 Euro, mentre per la Jumbo (la versione più grande) occorre quasi il doppio. Ma del resto ricorrere al tarocco (oltre che illegale) è decisamente un sacrilegio.
Vuitton
Un’altra maison che ha saputo imporre borse storiche è Louis Vuitton. Le dimensioni del successo della tradizionale tela cavas Monogram la possiamo misurare dai banchetti degli abusivi per le strade. Si tratta della fantasia in assoluto più imitata. Il modello più amato è senz’altro il bauletto Speedy: l’ultima rivisitazione firmata da Marc Jacobs si chiama Eclipse e ha il monogramma in rilievo ricamato con paillettes oro e nere, costa circa 1300 Euro. Il modello tradizionale invece, è molto più “conveniente”: ve la cavate con circa 400 Euro.
E poi c’è la it-bag più giovane di casa Vuitton, che ha subito avuto un tale successo da essersi affermata nel giro di poche stagioni. Stiamo parlando ovviamente della Neverfull, l’enorme, funzionale e resistente shopping bag che, appunto, non è mai piena, è leggerissima e può sopportare un carico di 200 kg. Anche in questo caso la versione Monogram (nelle tre misure disponibili) resta sotto ai 500 Euro.
Balengiaga motorcycle
In cima alle liste di tutte le fashioniste che, quando possono, puntano a collezionarla nei più svariati colori. La borsa deve il suo nome proprio alle motociclette scarenate dei centauri con sella e manubri ornati con frange. E’ dotata di comodi manici e di tracolla, ornata da borchie e da frange, e disponibile in tre misure. E’ realizzata in morbida pelle di vitello, è ampia, comodissima, e impagabilmente chic. Da quanto dicono gli esperti bisogna maneggiarla con cura, principalmente perchè crea forte dipendenza. L’unico antidoto alla dipendenza? Senz’altro il prezzo, che si aggira attorno ai mille Euro.
Dolce&Gabbana
Miss Sicily è l’ennesimo omaggio all’amata Sicilia del duo nostrano Dolce e Gabbana. E’ tra le it bag più giovani, è comparsa sulle passerelle per la prima volta nel 2008, ed era totalmente realizzata in pitone. Ma si è dimostrata un modello vincente, riproposta a reinterpretata con materiali e dettagli nuovi quest’anno, anche per la collezione autunno-inverno 2010. Costa circa 1800 Euro ed è amatissima dalle star (Madonna in testa) perchè riesce a coniugare dimensioni spaziose e linee elegantissime e ricercate.
Bottega Veneta
Il modello Cabat di Bottega Veneta è senz’altro una delle shopping Bag più preziose sul pianeta Terra. Bella e impossibile, è interamente intrecciata a mano sia all’interno che all’esterno. Ogni stagione se ne producono solo 500 pezzi, realizzati completamente a mano: per ogni esemplare occorre il lavoro di due artigiani per due giorni. Anche se sembra di paglia, il materiale che vedete così abilmente intrecciato è in realtà cuoio. Non è un quindi un mistero il motivo per cui il prezzo si aggira attorno ai 3000 Euro.
Christian Dior
Tra le innumerevoli it bag firmate da Dior, la più famosa resta la Lady Dior, creata in onore di Lady D nel 1995. La borsa fu realizzata du richiesta di Bernadette Chirac, allora first lady francese, che voleva farne omaggio a Lady Diana in occasione della sua visita per ndere omaggio a Diana d’Inghilterra, ospite all’inaugurazione di una mostra al Gran Palais di Parigi. Il modello, piccolo e agile, rielabora tutti i tratti più riconoscibili e simbolici della maison francese: il motivo a cannage e i charms che riproducono il logo Dior.
nel ’95 all’inaugurazione di una mostra al Gran Palais
Fendi
La Peekaboo di Fendi è relativamente giovane, ma ha già riconquistato le passerelle ( e il braccio delle vip) sufficienti volte per conquistare lo status di it-bag. Paragonabile alla Birkin per ampiezza e forma trapezoidale, si distingue per gli interni lavorati in maniera estrosa e i dettagli decisamente chic. Il prezzo base per il modello più semplice è di 1.500 Euro, ma il modello in pelle di serpente, ad esempio, supera i 5000 Euro
Gucci
Il modello più rappresentativo mai prodotto dalla maison fiorentina? Senz’altro la Bamboo, risalente nientemeno che al 1947, diventa famosa negli anni ’60, e rilanciata da Frida Giannini negli ultimi anni. E’senz’altro un prodotto icona, caratterizzato dal tradizionale e inconfondibile manico di bambù, è composta da 140 pezzi assemplati a mano. Un vero capolavoro di artigianato.
Rilanciata da Frida