costumi_supereroi
Un
tributo alla forza delle immagini dei "Supereroi"
nella moda
celebrato dal Costume Institute del Metropolitan Museum.
Circa
70 abiti di diversi stilisti in mostra per svelare le simbologie e le
metafore che legano la moda e i personaggi di fantasia dai
superpoteri.

A
celebrare l’evento, un’apertura singolare: lunedì 5
maggio 2008 il Galà di beneficenza del Costume Institute, con
Giorgio Armani
in veste di padrino d’eccezione, accompagnato
dall’attore George
Clooney,
dall’attrice Julia Roberts
e da Anna
Wintour, direttore di Vogue America
.

La
mostra, allestita al primo piano del museo, area riservata alle
esposizioni speciali, presenterà costumi
cinematografici e
creazioni di moda ispirate all’iconografia del supereroe.
Tra
le più evidenti: l’abito blu cobalto realizzato nel 2006 da
Bernhard Willhelm e decorato con un’emblematica "S" rossa e
gialla, la giacca gonfiabile in vinile rosa creata da Walter van
Beirendonck nel 1996, ed il bikini con corsetto abbinato agli slip,
della collezione ‘Wonder Woman’ disegnata nel 2001 da John
Galliano per Christian Dior Haute Couture.
Il bustier da motociclista
di Thierry Mugler con manubrio policromo e specchietti retrovisori
laterali richiama Ghost Rider nella sua esasperazione fumettistica,
mentre l’abito Airplane di Hussein Chalayan, con alettoni semoventi
a batterie, recupera l’aerodinamica affusolata di Flash. L’esposizione
sarà organizzata per area tematica, individuando nei costumi e
nei superpoteri propri di ogni eroe, lo spunto per riflettere sul
concetto del supereroismo e
delle sue varie declinazioni nel campo
della moda.

Batman
e Catwoman
con i loro costumi
ad
alta carica erotica, che hanno ispirato tante creazioni moda in PVC,
gomma e pelle, saranno espressione
del Corpo Feticistico; il bikini a
stelle e strisce di Wonder
Woman, basato sulla bandiera americana,
metafora del Corpo
Patriottico e delle creazioni fanno proprie le
emozioni nazionalistiche implicite nel personaggio.

wonderwomancat_woman

Hulk,
metafora della potenza maschile, introdurrà una sezione
dedicata al Corpo Fallico
,
con Hulk,
metafora della potenza maschile, introdurrà una sezione
dedicata al Corpo Fallico,
conabbigliamento gonfiabile che accentua
in modo esagerato il fisico maschile.
Tra
le firme presenti: Armani,
Balenciaga, Dolce&Gabbana, Moschino,
Thierry Mugler, Versace, Jean Paul Gaultier, John Galliano, Givenchy,
Martin Margiela, Alexander McQueen, Moschino, Paco Rabanne
.

L’organizzazione
è stata possibile grazie a Giorgio Armani ed al
prezioso
contributo della Condè Nast, nonché all’intuito
fondamentale degli organizzatori del Costume Institute del
Metropolitan Museum, Andrew Bolton e Harold Koda
(curatore
responsabile).
Armani,
definitosi scherzosamente “il supereroe massimo”

ha
spiegato di aver accettato di buon grado di essere sponsor della
mostra, insieme alla casa editrice Condé Nast, per il
contrasto tra la sua moda — considerata sobria e idonea alla vita di
tutti i giorni delle donne, sebbene ricche — e il mondo fantastico
dei supereroi.
Ad
illustrare l’ideazione della mostra Andrew Bolton, uno dei curatori
"Oggi, l’immagine del
supereroe
– commenta – ha
pervaso quasi
ogni aspetto della cultura. Il mitico costume
del supereroe, con
mantello, maschera e tuta, ha trovato molteplici applicazioni nella
moda. Ma l’abbraccio della moda al supereroe si spinge oltre
l’iconografia, per affrontare tematiche di identità,
sessualità e nazionalismo. Con questa figura, la
moda
condivide un’intrinseca malleabilità metaforica che ne
alimenta la fascinazione per l’idea e l’ideale del supereroe."

L’evento
sarà accompagnato dal volume Superheroes: Fashion and
Fantasy,

pubblicato dal Metropolitan Museum of Art e distribuito
da Yale University Press, con un’introduzione dello scrittore
Michael Chabon, vincitore del Premio Pulitzer.