Piercing: la guida completa – Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sui piercing.

La body art, cioè l’arte di decorare, personalizzare e abbellire il proprio corpo in modo estremo e permanente, è una pratica antica. Fin dai tempi più remoti, l’uomo ha agito sul suo corpo artificialmente, trasformandolo, marchiandolo o dipingendolo, fondamentalmente per un bisogno istintivo di differenziarsi dagli animali; in questo processo troviamo i primi segni di civilizzazione, di una ricerca spirituale, oltre che fisica, della nostra identità. Queste pratiche corporali, spinte agli estremi, possono rappresentare dei riti di passaggio che ognuno di noi compie nella propria vita, che rendono una persona più forte psicologicamente, e stanno a simbolizzare la vittoria dello spirito sul dolore fisico.

Il nostro corpo ci appartiene, lo sentiamo, lo usiamo, lo viviamo e, in linea di massima (e agendo comunque con criterio) possiamo decorarlo a piacere. Inizialmente la pratica del piercing ha trovato diffusione negli ambienti punk-underground, ma anche presso le comunità omosessuali, tra i cultori della filosofia sado-maso, i feticisti, e tra tutti coloro fortemente propensi ad una vita, sessuale e non solo, intensa e fuori dagli schemi. Si è poi estesa a più persone, diverse tra loro, fino a diventare un oggetto di interesse per i media, e per il mondo della moda, oltre che un segnale che qualcosa sta cambiando nel concetto moderno di estetica e di “bello”. 

Ma andiamo a dare un’occhiata ai piercing più comuni e meno “invasivi”: 

Narice:

il foro viene praticato nella pinna nasale, o narice. Si è molto diffuso soprattutto dopo la conquista, da parte degli inglesi, dell’India dove era usato come simbolo per favorire la fertilità. Era usato esclusivamente dalle donne infatti era anche segno di riconoscimento degli omosessuali, al contrario di ora, oramai diventato un ornamento bisex, infatti è uno dei piercing più usati ed è ormai accettato nei costumi di massa. E’ tra i più semplici da realizzare, ma deve essere eseguito da un professionista, in quanto il rischio è che potrebbe risultare storto. Al piercing alla narice è possibile portare o i cerchietti dei vari materiali oppure dei gioielli creati appositamente per questa parte del corpo detti anche nostril ossia narice.

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Orecchio:

il posto più comune da forare è il lobo delle orecchie. Le parti cartilaginose sul padiglione auricolare, sono più veloci a guarire se il foro è fatto un pò più largo rispetto alla misura del gioiello, per far sì che la pelle respiri e abbia lo spazio per adattarsi. Oggi è molto richiesto anche il “tragus”, praticato nella piccola sporgenza cartilaginosa (il trago, appunto) situata davanti al meato uditivo esterno, oppure lo “scaffold”, il “rook”, piercing meno diffusi. I tempi di guarigione vanno dalle 4 alle 6 settimane, per il tragus invece ci voglio dai due ai tre mesi per far si che sia guarito completamente. I gioielli da indossare all’orecchio possono essere di diversi tipi, dal Bcr (ball closer ring) semplice al Circular barbells oppure una barretta se può piacere di più o se il piercing ne richiede l’utilizzo. L’acciaio chirurgico e il niobium sono i metalli più diffusi ma anche il titanio e l’oro ma quest’ultimo, come anche l’argento, tende a ossidarsi quindi è meglio utilizzarli solo per piercing gia perfettamente guariti. 

Ombelico:

tra gli antichi Egizi, il piercing all’ombelico era considerato un segno di regalità, un attributo molto esclusivo. Non tutti gli ombelichi sono adatti a questo tipo di piercing. Solitamente viene bucata la pelle subito sopra l’ombelico, ma si può fare anche in basso o di lato. E’ necessario riporre molta cura e attenzione durante le medicazioni, in quanto è facilamente irritabile dallo sfregamento dei pantaloni molto stretti, dalle cinture e dai movimenti che inevitabilmente si devono compiere per sedersi e piegarsi.  E’ attraente e sensuale ed è uno tra i più richiesti. All’ombelico si possono indossare una grande varietà di gioielli dai bcr, adatti un pò per tutti i tipi di piercing, alle bananabells creati appositamente per l’ombelico. Vi sono vari tipi, con la prietra preziosa e non, in titanio, niobium o con le perle o pietre dure…

Labbra:

i fori possono essere praticati seguendo tutta la lunghezza della bocca che è uno dei punti storicamente più apprezzati per sfoggiare il piercing. Il più antico è quello posizionato al centro, sotto il labbro inferiore, infatti già dal XVIII secolo le popolazioni eschimesi lo portavano come ornamento. Viene praticato più o meno in basso a seconda del gusto personale. Dopo l’intervento il labbro tende a gonfiarsi per qualche giorno, è dunque essenziale prendere le misure adatte per la barretta o l’anello da inserire. Per il piercing alle labbra possono essere indossati o un Labret o vari tipi di Bcr 

Sopracciglio:

di solito si bucano le due estremità in verticale da un punto all’altro. Semplice e pressochè indolore, l’importante è non dormire a faccia in giù durante la guarigione. Se non è abbastanza profondo si rischia il rigetto. I gioielli da indossare al sopracciglio sono solo di tre tipi, un microbarbell, un microbcr oppure un eyebrow barbell. Devono essere di uno spessore da 1.2 mm ideale per questo tipo di piercing

 

Lingua: 

può essere fatto in vari punti sulla lunghezza della lingua. Guarisce molto rapidamente ed è uno dei piercing meno dolorosi. Durante la guarigione vanno tenuti una barretta o un “chiodo” dalla base piatta. I gioielli devono essere assolutamente della giusta misura, quindi le misure vanno prese prima di forare in modo appropriato. Ci si può aspettare che nei primi tempi la lingua possa gonfiarsi, quindi programmate una dieta liquida per il periodo della guarigione. Note dolenti: i piercing in bocca o sulla lingua possono provocare un gran numero di complicanze. A lanciare l’allarme e’ il dentista inglese Tamer Theodossy, dell’University College di Londra. Oltre a causare infezioni, sanguinamenti e cicatrici, anellini e chiodini possono provocare la rottura dei denti e danni alle terminazioni nervose. ”I piercing nella bocca rappresentano un serio rischio per un gran numero di infezioni come l’Hiv, epatite B e C, herpes e candida”, ricorda Tehodossy nella ricerca.

Qualche regola per scegliere un giusto piercer: 

Dovrebbe avere una profonda conoscenza dell’anatomia umana, dei tessuti, della pelle, dei terminali nervosi da non toccare; deve sapere come fermare un’eventuale emorragia, come affrontare ogni problema tecnico che può insorgere. Inoltre è fondamentale usare i gioielli adatti, con le giuste misure, e l’ago adatto (MAI una pistola spara-orecchini!).

Per scegliere un professionista serio e scrupoloso: 

  1. Parlate con quelli che conoscete, che hanno già avuto questa esperienza 
  2. Il giusto piercing, come un tatuagio, richiede a volte un viaggio e un po’ di soldi in più) 
  3. Contattate il piercer e spiegategli cosa volete, che vorreste vedere qualche lavoro precedente che ha fatto, informatevi sulle tecniche, sui prezzi, etc… 
  4. Controllate che lo studio nel quale lavora sia un posto pulito, tranquillo e ben organizzato.

Se desiderate la privacy durante l’operazione dovete essere accontentati senza problemi.

Le regole per far guarire il tuo piercing: 

Tocca il piercing solo dopo esserti lavato le mani, usa detergenti neutri, puliscilo due volte al giorno (mattina e sera), non usare disinfettanti troppo forti (acqua ossigenata, alcool, betadine ecc.). Abbi cura di non fare entrare nel piercing le crosticine prodotte durante la guarigione perché potrebbero ferirlo e infettarlo, indossa solo indumenti in cotone a contatto del piercing. Durante il periodo di guarigione indossare costantemente il gioiello perché il piercing, se lasciato vuoto, tende a contrarsi rapidamente e quindi a richiudersi. Caratteristiche di una infezione allergica sono: prurito, eruzioni cutanee, secrezioni chiare, dilatazione del piercing. Solamente se si manifestano questi sintomi occorre cambiare sostanze detergenti e disinfettanti. Qualora persistesse la reazione allergica è consigliabile cambiare il gioiello con uno di materiale differente (es. da acciaio chirurgico a niobio)