Come riconoscere le borse false

Ormai è appurato: lo shopping online s'è già da tempo affermato. I siti che offrono la possibilità di fare acquisti sono i più svariati, ma il celeberrimo è ovviamente lui: eBay.com, sito che con le sue aste sembra essere il paradiso delle occasioni, delle griffe, del risparmio e anche del fake. C'è chi denuncia il 100% della falsità dei capi griffati e chi invece, più moderato, sostiene che i fasulli sono moltissimi ma che, seppur rari, sono presenti anche gli autentici. E noi di Girlpower, credendo in questa posizione, siamo andate a scovare quelli che sono alcuni dei criteri per non cadere nell'errore di una borsa non originale ma spacciata per tale.

Verificare la scritta "originale al 1oo%"

Il consiglio principale è quello di verificare se la descrizione dell'oggetto presenta la scritta "originale al 100%", ma purtroppo non sempre basta la sola parola. Inoltre non ci si deve basare sull'equazione prezzo elevato = capo autentico, poiché non sempre risulta attendibile, ma è opportuno contattare il venditore e richiedere ulteriori notizie, per esempio sulla provenienza dell'oggetto, e foto aggiuntive; sebbene si possa tirare il fiato riguardo al vintage che solitamente risulta autentico. Altro punto dolente è dato dalle etichette che, ammesso che certe maison producano, non devono essere semplici cartoncini appesi con filo plasticato ma molto più elaborate per rispecchiare il lusso che le griffe si prefissano di vendere.

Rischiano ancora di propinarci fake?

Lente d'ingrandimento alla mano, armiamoci di spirito da Sherlock Holmes e andiamo a capire come scovare gli autentici. Nella fattispecie ci riferiamo alle borse di quelle maison che più vengono contraffatte:

Louis Vuitton e Gucci

Trattiamo per primo il caso del made in Italy di Gucci. Si possono riconoscere facilmente i falsi che al posto della doppia G presentano un 69 stilizzato, ma ci sono altre manifatture che sembrano originali; sembrano. Infatti, per prima cosa, dobbiamo osservare attentamente il materiale poiché nella maggior parte dei modelli manici e rifiniture sono in pelle, ben diversa dalla plastica. Come secondo passo dobbiamo verificare che i manici non siano incartati.

Ci presentano la foto della Card di controllo e della dustbag? Diffidiamo ancora. La prima infatti non deve essere verde-bianca, come accade in molti casi; e la seconda deve essere in stoffa lucida marrone, rigorosamente monogrammata. Dopo aver compiuto tutte queste operazioni di scrupolosa analisi c'è un altro passo da intraprendere, benché possa sembrare banale: accertiamoci che il modello in vendita sia esistente. Infatti molto spesso vengono presentate borse in tela (fake) monogrammata, ma i cui modelli o i colori dei profili non sono prodotti dalla maison. 

E se abbiamo già acquistato una borsa e temiamo non sia autentica?
In questo caso basta contattare le boutique e verificare se il codice seriale è effettivamente esistente.

E se vogliamo acquistare la tanto agognata borsa Louis Vuitton. Ecco i passi da svolgere: se bramiamo modelli come Speedy o Papillon dobbiamo verificare che un lato della borsa presenti il monogramma a rovescio, poiché la maison fabbrica ogni borsa con un pezzo unico di canvas di cui una parte si ritrova quindi girata. Inoltre, strano ma vero, dobbiamo diffidare da chi ci mostra il codice seriale nella nostra Vuitton desiderata poiché le borse della maison non possiedono codice seriale.

All'interno della borsa è presente una cifra, il data code, ma si riferisce in particolare al periodo di fabbricazione e alla tipologia dell'oggetto. Successivamente anche nel caso Vuitton l'attenzione va posta al materiale: ricordiamoci infatti che manici e profili sono in vacchetta, ben diversa dalla plastica, e che da nuova presenta generalmente una tonalità beige chiarissima che con l'uso deve scurirsi e assumere un colorito tinta miele. Non fidiamoci troppo quindi di quelle borse non vintage che vengono vendute coi manici già ambrati.