Il primo giorno di Fashion Week non si scorda mai. Soprattutto se inizia con corse da una parte all’altra della città, ombrello on-off, cambi (e scambi) d’abito per la temperatura che cambia minuto dopo minuto. Il gran finale: l’evento di presentazione della nuova linea denim di Candiani in zona Montenapoleone e la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’ambassador, LP, Laura Pergolizzi. Ci si chiede: è un sogno? Non può durare per sempre?
Il denim protagonista della Fashion Week
È così che è andata lo scorso 20 settembre, quando siamo state invitate alla presentazione della nuova capsule Coreva Design. Qui bisogna fare una premessa: bombardati da tutte le immagini dei vestiti da sera, delle scarpe colorate (e calze abbinate, se siete state attente), una collezione di jeanswear potrebbe sembrare poco interessante.
Il denim, invece, non solo è un evergreen della moda, ma è stato assoluto protagonista della Fashion Week milanese. Non solo nello street style – che a causa della brusca transizione tra estate e autunno li ha resi onnipresenti – ma anche tra le proposte dei brand più rinomati.
Se la moda è una delle prime cause di sovra consumo e spreco di materiali, è pur vero che negli ultimi anni i passi avanti per renderla sostenibile non sono mancati. A questo proposito, la settimana della moda meneghina ha persino creato due cerimonie di premiazione per valorizzare i designer e i protagonisti della moda che si impegnano per la sostenibilità. In apertura, i Chi è Chi Fashion Awards e in chiusura i CNMI Fashion Sustainability Awards. Il denim è stato protagonista in particolare del secondo evento, nel quale molti dei protagonisti hanno dimostrato di aver fatto la differenza grazie a progetti di riutilizzo proprio di questo tessuto. Gucci ha dato vita al Denim Project, in cui si impegna a fornire un “passaporto digitale” ad ogni prodotto per consentire ai consumatori di conoscerne le origini e poterlo riparare in caso di danni. Chloé, invece, ha presentato il Jeans Redesign Project, il cui risultato è che il 90% dei jeans prodotti dal brand provengano da tessuti riciclati.
Coreva Design: l’eleganza non rinuncia a comodità e sostenibilità
Tra i marchi più conosciuti al centro dell’attenzione per il loro impegno, non poteva mancare Candiani Denim, la cui collezione Coreva Design ha ottenuto il premio “Groundbreaking Award”. Meritatissimo, visto che la collezione appare fin dal primo momento rivoluzionaria. Coreva Design utilizza tessuti frutto di pratiche di agricoltura rigenerativa, il modo più responsabile e consapevole di coltivazione, che mette al primo posto le proprietà e la salute del suolo.
I jeans presentano una gamma di modelli che vanno dai 5 tasche ai worker, passando per chino, denim jacket e maxi camicie. All’estetica sofisticata ed elegante, che abbiamo potuto vedere, si aggiungono comodità e vestibilità.
Coreva Design raccontata da LP
Ne abbiamo parlato con chi conosce benissimo la tecnologia sostenibile della capsule: la cantautrice statunitense LP. «Collaboro con il brand da anni. La loro è una produzione circolare ed ecologica» ci ha raccontato la cantante. «Io corro di qua e di là per il palco, è da un po’ che utilizzo i loro jeans durante la tournée. Non solo mi permettono una grande varietà di movimenti ma durano a lungo».
La collezione è stata anticipata da quattro capsule esclusive, per l’ingresso ufficiale in occasione della SS24, LP è ambassador ufficiale: sa quello di cui ha bisogno per esprimersi al meglio e dare il massimo sul palco. Non a caso ha scelto di portare con sé solo abiti del marchio. «Mi fa stare bene sapere che il mio corpo non mi limita in alcun modo. Per questo mi prendo cura di me al meglio e scelgo con attenzione ogni outfit».
Non ci si può basare solo sulla comodità e l’elasticità: i cantanti oggi sono spesso e volentieri anche icone fashion e devono lottare come mai prima per distinguersi. «Lo stile per me è molto diverso dalla moda, non è una questione di trend che cambiano col tempo. Il mio vestiario racconta qualcosa di me prima ancora che io mi presenti» ci racconta sempre Laura. «Quando qualcuno mi guarda, spesso sembra che si chieda: ma cosa diavolo sto vedendo? E la mia risposta è che state vedendo me, questo è quello che sono».
Funziona? La risposta è davanti ai nostri occhi, visto che a fare la fila per scambiare due parole con la cantante ci sono decine di fan che ne imitano lo stile androgino e rock ‘n roll da capo a piedi. «Ti piace? Non ti piace? A me non interessa, io sono me stessa al 100% e i miei vestiti lo rispecchiano».
Coreva design: il jeans che offre una nuova vita
La lunga durata dei prodotti di questa linea è un’altra delle ragioni per cui l’artista li ha scelti sia fuori che sul palco. Come tutti i capi, anche i prodotti Coreva giungono alla fine della loro “vita”, ma è qui che mostrano la loro vera natura rivoluzionaria: «Quando si rompono possono semplicemente tornare nella terra. Io lo dico a tutti: sono il top!».
La capsule, infatti, come spiega lo stesso presidente Alberto Candiani, «rende possibile il suo riciclaggio e addirittura una più visionaria trasformazione del capo in sottoprodotti rigenerativi e compatibili in agricoltura». Il prodotto così come lo conosciamo si decompone, ma così facendo dà vita a nuove coltivazioni.
A pochi giorni dalla sua presentazione al pubblico, Coreva Design ha già ottenuto importanti riconoscimenti e dimostrato di aver portato un approccio rivoluzionario alla sostenibilità. La capsule è disponibile già da settembre per i clienti Banner, Candiani Denim Store e sul sito ufficiale del brand. Successivamente sarà in vendita in store selezionati.