Appena si varca la soglia del piano nobile di Palazzo Reale di Milano, ogni senso si risveglia di soprassalto. Succede un po’ come quando ci si sente intorpiditi e poi, improvvisamente, qualcosa di forte ed emozionante ci scuote, ci richiama con forza nel presente. È qui che ha preso il via, in anteprima mondiale, Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana, la prima mostra dedicata alle inconfondibili e straordinarie creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana (fino al 31 luglio, info su milano.dolcegabbanaexhibition.com; www.palazzorealemilano.it/homepage).

Rivoluzione Dolce&Gabbana

Non aspettarti di trovare i soliti manichini tutti in fila: la mostra di Dolce&Gabbana è una rivoluzione, scombina i sensi, riempie gli occhi, fa battere il cuore. È una dichiarazione d’amore alla cultura italiana, musa del marchio fin dalle sue origini, partite proprio da Milano 40 anni fa. Curata da Florence Müller, ripercorre un incredibile processo creativo: dal cuore dei due stilisti, da cui scaturiscono le idee, alle mani degli artigiani, mezzo attraverso cui prendono forma. Il progetto si sviluppa su più livelli, perché assomiglia agli animi sfaccettati, fervidi, appassionati e curiosi del duo Dolce&Gabbana. La loro summa racconta non solo il loro ricco universo, ma la storia di una delle più grandi maison di moda del mondo e lo fa attraverso la sapienza artigianale di cui il nostro Paese è ricchissimo. Dal 1984, sotto la guida dei due stilisti, gli artisti-artigiani superano se stessi nell’esercizio del loro mestiere, utilizzando le loro mani per plasmare i capolavori di Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria, sogni nati da un sogno.

La mostra di Dolce&Gabbana in 10 sale da sogno

Le creazioni in mostra costruiscono, attraverso un percorso di 10 sale, un viaggio tra i temi cardine dello stile di Dolce&Gabbana: dalle arti visive all’architettura, dall’opera alle tradizioni popolari, dal teatro alla dolce vita. Ognuna di queste ispirazioni dialoga con la creatività dei due couturie. Si parte dagli spazi esterni di Palazzo Reale, con una serie di opere d’arte digitale, per proseguire al piano nobile e suddividersi nella sequenza di 10 impianti immersivi e spettacolari. Ogni sala della mostra di Dolce&Gabbana si distingue per atmosfera, ambientazione sonora, perfino per una differente fragranza diffusa nell’aria. La prima è dedicata al “Fatto a Mano”: i dipinti ispirati al Grand Tour delle collezioni di Alta Moda firmati da Anh Duong foderano le pareti e circondano gli abiti-scultura influenzati da celebri località italiane, tra pizzi e broccati, tubolari di mikado e bordi di zibellino. La seconda è dedicata alla lavorazione del vetro veneziano, che riflette minuziosi ricami e décor di cristalli. Ci si trova catapultati nella sala da ballo del Gattopardo, riferimento costante nella visione di Dolce&Gabbana. Seguono i neri e gli ori opulenti della stanza intitolata alla devozione per arrivare al fulcro della mostra, la quinta sala, che riproduce la sartoria in cui nasce ogni creazione.

Sarti e artigiani al lavoro

Tutti i venerdì, dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18, sarti e artigiani si trovano qui, realmente all’opera, per mostrare dal vivo il loro lavoro. Il viaggio prosegue nella sala focalizzata sull’architettura e in quella arricchita dalla tradizione artigianale siciliana. La terra d’origine di Domenico, amatissima da entrambi, rivive in un’installazione decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del Carretto Siciliano che tante volte, sulle passerelle del marchio, abbiamo visto trasformarsi in opera d’arte da indossare. Tutto questo colore conduce al bianco assoluto dei capi ispirati agli stucchi del maestro del barocco siciliano Giacomo Serpotta. Poi di nuovo al fulgore dei mosaici bizantini dell’indimenticabile collezione presentata nella Valle dei Templi di Agrigento nel 2019. Il percorso si conclude con la decima sala, fastoso omaggio al mondo dell’opera lirica a cui Dolce&Gabbana sono legati da una forte passione.

La mostra di Dolce&Gabbana: un omaggio all’Italia

Si esce da questa mostra storditi da tanta bellezza. Ma, a dispetto di quello che può sembrare, questa non è una mostra autocelebrativa, ma omaggio alla bellezza italiana. È all’unicità dell’Italia che Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sono sempre ispirati. Hanno sempre scelto i suoi bellissimi angoli per le loro sfilate. Hanno sempre voluto che venissero confezionati qui, dalle mani degli artigiani di casa, gli abiti che nascono nel loro cuore. E qui hanno fondato la casa di moda di cui sono ancora proprietari. Questa mostra va vista come un profondo e sincero ringraziamento all’Italia, a tutto quel ricco patrimonio immateriale che sta dietro a ogni sontuosa creazione. Un patrimonio intessuto di valori, suggestioni e riferimenti culturali che ci vengono riconosciuti in tutto il mondo. Ma soprattutto plasmato da una sapienza artigianale senza la quale avventure del genere non avrebbero mai potuto brillare nel mondo.