Eccesso o orrore?

Quando si parla di fashion style tutti pensano al binomio:  moda ed eccesso.

Superata nel corso degli anni la mera funzione di auto-promozione, la moda si conferma esser un potentissimo mezzo di comunicazione.

Le maison di moda talvolta diventano sostenitrici dell’arte e sono promotrici di messaggi di politica e di ribellione contro il sistema.

Anche se concepissimo la moda come vera e propria arte, come negare il nostro turbamento e sgomento a bizzarre uscite sul catwalk?

Tavoli usati come vestiti

Avevate bisogno di un tavolo? Perchè non optate per quello vivente?

Indiscusso che a volte la moda sfoci nel kitsch e nell’assurdo. Stupire, esagerare e oltrepassare il limite, oltre che il tavolo.

Sicuramente l’abito non pare comodo, anche perché le sedie sono rimaste a terra.

Atmosfere del film di Tim Burton

Si muove a ritmo cadenzato una donna lontana da noi, sospesa in un’atmosfera magica e remota a metà strada tra fiaba e decadentismo che richiama le atmosfere del film di Tim Burton, Alice in Wonderland.

Pensate davvero che qualcuno possa indossare un abito del genere?

La moda sarà pure arte, ma come darle la giusta considerazione?

Il messaggio della moda

Ci sono poi gli stilisti che si fanno influenzare dalle problematiche contemporanee.

Diventano, così, designer impegnati e l’abito vettore di messaggi.

Certo è che a volte sia davvero difficile interpretare simboli, forme e slogan ed il messaggio implicito non sia di facile lettura.

Ancor più arduo sembra l’associazione di capi così non convenzionali al concetto di femminilità.

Giubbotto catarifrangente nel rispetto del riciclo creativo

Calma, calma, forse i nostri stilisti stanno pensando di darsi al riutilizzo?

Riciclo creativo del giubbotto catarifrangente che avete in auto. Sarà anche questa arte?

A corto di idee? O ci suggeriscono di portarlo sempre con noi per evitare il multone?

Linee spezzate, quasi spaziali

Vivere la moda come una scenografia. Solo abiti per la scena e manichini viventi.

Farsi rapire dall’irripetibilità di un momento e dalla magia del catwalk riservata solo a pochi.

Essere sorprese dal bagliore dei vestiti fluorescenti nel buio  e coloratissimi alla luce del giorno. Copricapi improbabili adatti solo alla scena e ad un preciso momento. Linee spezzate e giochi geometrici.

Solo secondo quest’ottica volta all’effetto scenografico e al coinvolgimento emotivo si apprezza quella parte della moda che cerca di stupire e che ci riesce con un risultato vincente.

Anche se resta il rammarico per la lontananza del catwalk ai bisogni della gente comune e si avverte sempre di più il bisogno di collezioni disegnate per una donna reale e che respira nel mondo.

Patchwork? No, grazie

Perché non ci diamo anche noi al patchwork da delirio?

Non parlate di arte qui, né tanto meno di forti messaggi provocatori e intrisi di significati profondi.

Concediamoci un urlo per destare gli stilisti.

Richiamiamoli all’ordine chiedendoli di disegnare capi indossabili e soprattutto disegnati per noi, donne vere.

Ci avete stupito abbastanza, credeteci, ora è tempo di ingegnarsi davvero.