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Forse le mezze stagioni non esistono più, però il grande freddo esiste ancora! Eccome, se esiste! Me ne sto accorgendo in questi giorni: puntuale, il primo dicembre, è arrivato con tutto il suo carico di brina, nebbia e ghiaccio! Da una settimana le temperature stanno scendendo a picco, la lunga estate di San Martino ormai è un ricordo: devo correre ai ripari!
Non è più tempo di cappotto, troppo leggero per uscire la mattina presto in motorino o per fare notte fonda con gli amici: al suo posto, mi metto un bel piumino. Quest'anno è tornato di moda alla grande e c'è solo l'imbarazzo della scelta: parola d'ordine, la piuma d'oca dell'imbottitura, calda, anzi caldissima, una sicurezza per affrontare senza problemi anche le temperature più rigide.
La scelta presenta qualche difficoltà, se non altro per la varietà dei modelli: il bomber vintage o il maxi cappotto, il parka scozzese o il giubbotto supertecnico? Scopro, con il piacere che solo una fashion addict può condividere con me, che ogni occasione "deve" avere il suo piumino: sono passati anni luce da quando era solo il sinonimo di giacca a vento.
Oggi, ha una sua precisa identità: la trapuntatura verticale, orizzontale o matelassé; i tessuti techno, laminati, specchiati, ma sempre supertecnologici per garantire il massimo comfort; i dettagli fashion o grintosi; il cappuccio bordato di pelo o il collo a listino. Ci sono quelli da montagna e quelli da città, quelli per il tailleur e quelli per l'abito lungo, quelli per i jeans e quelli per il littkle black dress. Alla fine ho solo una certezza: con il piumino sono sempre alla moda. E, soprattutto, sto sempre al caldo.
Brema
Nella foto in alto: ha un'immagine vintage il bomber 305W che riprende lo stile dei giubbotti anni Settanta: imbottito con piuma d'oca e realizzato in nylon bronzo cangiante, è rifinito con bordi di maglia a costine che chiudono la vita e i polsi. Un tocco fashion è dato dal pelo che impreziosisce il cappuccio.
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