La moda ha bisogno di un cambiamento: è ora di una Fashion Revolution e di un Fashion Market sostenibile, dove incontrare e conoscere brand dal Dna etico. Per attivare questa rivoluzione, la moda ha bisogno di tutti noi, nessuno escluso. Come diceva Vivienne Westwood “Buy Less, Choose Well, Make it Last”, perché la vera rivoluzione parte dai nostri armadi spesso ricolmi di abiti che non ricordiamo neanche più di avere. “Buy better, wear longer” è il mantra che accompagna questa nuovo stile di vita, un cambiamento che noi possiamo mettere in atto tramite i nostri acquisti e con quello che indossiamo ogni giorno. È sempre più importante conoscere quello che scegliamo, essere informate sulla filiera produttiva, sulle politiche sostenibili per avere consapevolezza.
Cosa è Fashion Revolution?
Fashion Revolution è un movimento globale, creato dieci anni fa da Orsola de Castro e Carry Sommers. Entrambe lavorano nel mondo moda da sempre come stiliste e insegnanti. Nel 2013 hanno deciso di non stare più alla finestra a guardare i disastri causati dal fast fashion, sia a livello ambientale che di sfruttamento umano. È nato così Fashion Revolution, un movimento di attivisti che opera attraverso la ricerca, l’istruzione e la difesa dei diritti, per sensibilizzare e mobilitare cittadini, case di moda e politici.
Il crollo del Rana Plaza: 24 aprile 2013
Dieci anni fa, il 24 aprile 2013 un grande edificio di otto piani a Dacca, capitale del Bangladesh, crollò, collassando su se stesso. Il cedimento strutturale del Rana Plaza, dovuto al peso di macchinari e alla totale mancanza di misure di sicurezza, causò la morte di 1.134 persone, la maggior parte donne. Una tragedia, annunciata ed evitabile. Davanti agli occhi di tutto il mondo, per giorni scorsero immagini terribili che mostrarono una realtà che non poteva più essere nascosta: uomini e donne costretti a lavorare in condizioni disumane. Orsola e Carry, sentirono di non volere più stare in silenzio, era arrivato il momento di agire con un cambiamento positivo del sistema moda. Per questo fondarono Fashion Revolution, un movimento che in 10 anni si è diffuso in tutto il mondo e che ogni anno ricorda quel disastroso evento con la Fashion Revolution Week.
Fashion Revolution Week
Ogni anno ad aprile viene celebrata la Fashion Revolution Week in ricordo delle vittime del Rana Plaza. “Chi ha fatto i miei vestiti?” è il messaggio virale che attraverso i social cerca di sollevare la consapevolezza delle persone e di agire affinché il sistema moda sia trasparente, etico e sostenibile. Fashion Revolution ci chiama a partecipare in prima persona con challenge, incontri, mostre e sempre più proposte di ecodesigners. Anche in Italia.
Fashion Revolution Italia
Fashion Revolution Italia è attivo dal 2014 con tantissime iniziative. Quest’anno, dal 20 al 22 aprile, darà vita a FashRev_Mrkt, un mercato dove troveremo brand con valori e principi di produzione etica.
FashRev_Mrkt ospiterà i progetti di designer che lavorano sulla sostenibilità a 360°: ambiente, diritti umani e materiali o processi inquinanti. Scopriamo chi sono i brand selezionati con il contributo della piattaforma Must Had.
I brand presenti al FashRev_Mrkt
0331 È una realtà che, dalla progettazione alla realizzazione del prodotto finale, integra tecniche innovative e soluzioni artigianali per restituire capi d’abbigliamento unici nel loro genere.
Cantoprimo Realizza prodotti unici, confezionati a mano in Italia, che si spingono oltre il concetto di taglia e genere, per celebrare la diversità di ogni singolo individuo.
Cavia È un brand italiano che utilizza scarti produttivi per progettare e costruire nuovi capi d’abbigliamento.
Close the Loop Recupera maglieria vintage che viene re-interpretata e trasformata artigianalmente grazie ad originali tecniche tintorie.
Endelea È un brand certificato B-Corp che fa della produzione di abbigliamento un mezzo per sostenere persone e tradizioni tessili in Tanzania.
Farma 282 È una piattaforma di matchmaking che crea connessioni tra creativi freelance e aziende micro, piccole e medie del settore moda.
Kechic Atelier sartoriale italo africano nato dall’incontro tra Valeria, esperta di comunicazione italiana, e Cheikh, sarto senegalese.
OOST Upcycling per ridurre gli scarti di abbigliamento e dar vita a pezzi unici e senza tempo. Interamente made in Italy.
PECORANERA Una realtà milanese che mediante il recupero di filati deadstock, realizza prodotti prêt-à-porter di lusso.
SALAD Upcycling di abiti vintage maschili per creare capi di design innovativo e genderless.
Sunvitale Studio Realizza a mano con tessuti e materiali recuperati, borse e accessori.
TMMT Musica, tessuti responsabili e upcycling sono alcuni degli ingredienti di TMMT, brand fondato nel 2019 da Tommaso Motti, poliedrico creativo genovese con una passione per il jeans.
TOOLS Genera una collezione di capi ed accessori, ideata e realizzata a più mani, frutto della collaborazione tra giovani e professionisti.
W. Camicie Propone una seconda vita a camicie e capispalla usati, recuperati attraverso l’arte del ricamo.
Vuschichè Brand nato in Abruzzo, recupera materiali e scarti tessili lavorati da artigiani locali.
Non solo market
Oltre allo shopping verrà presentata anche la docu-serie Junk-armadi pieni, co-prodotta da Will Media e SKY Italia, che racconta l’impatto del fast-fashion nel mondo, attraverso le storie di chi ne subisce gli effetti negativi ogni giorno.
Good Clothes, Fair Pay: quando una firma può fare molto
Marina Spadafora, coordinatrice di Fashion Revolution Italia, illustrerà la campagna Good Clothes, Fair Pay, iniziativa, lanciata nel 2022 che mira a raccogliere un milione di firme per chiedere al Parlamento Europeo una legge a tutela del pagamento di stipendi dignitosi per tutte le persone impiegate dall’industria tessile nel mondo.
Dove e quando
L’appuntamento sarà a Milano in via Tazzoli 3 presso gli Spazi della Fondazione Sozzani. Il Fashion Market sarà aperto al pubblico nei giorni del 21 e 22 aprile dalle 11:00 alle 19:30.