Cos’è la moda gender free, cioè senza genere? Se guardi vetrine e passerelle capisci in fretta di cosa si tratta. È una tendenza che fa sempre meno distinzioni tra uomo e donna e usa capi, fantasie, materiali e accessori indifferentemente per lei e lui.
Qualche esempio? Gucci per la primavera-estate 2016 ha fatto sfilare un tailleur pantalone di tessuto fiorato in versione per lui e per lei con solo le necessarie differenze di taglio. Nella collezione da uomo di Burberry si sono viste camicie di pizzo da portare con la cravatta. E ancora: sulle passerelle dell’inverno trionfa con i suoi capelli rasati la top model Ruth Bell, richiestissima per interpretare gli outfit senza genere che, qui e là, spuntano ormai in quasi tutte le collezioni.
E non è solo un vezzo della moda firmata: a Londra ha aperto il concept store A Gender dei magazzini Selfridges. L’e-shop onlinethecorner.com vende solo abiti assolutamente identici per lui e per lei. E, hai notato che ques’anno le scarpe femminili più di moda sono state le stringate maschili (con e senza lacci)? Per non dire dei pantaloni. Preparati: è tramontata la moda degli skinny che evidenziano le curve, ora vanno i modelli larghi dal taglio sartoriale stile suit, il classico completo da uomo. Nel guardaroba maschile, invece, hanno via libera le camicie fiorate, i colori e le stampe vivaci.
La nuova tendenza strizza l’occhio a chi rifiuta di riconoscersi in un sesso definito, una “comunità” sempre più numerosa, visto che nel Paesi di lingua inglese già si dibatte su quale pronome usare per queste persone, HeShe piuttosto che They. Ma in realtà, coinvolge tutti perché non necessariamente è correlata alle inclinazioni sessuali. Di sicuro lo stile gender free può avere implicazioni politiche e sociali perché si avvicina a pensiero che fa discutere: tolte le ovvie differenze fisiche, tra uomo e donna ci sono più similitudini che differenze. E l’estetica, quindi la moda, ha a che fare più con il gusto e la cultura che con la biologia.
Lo stile senza genere ha un famoso pioniere, Giorgio Armani, che già a partire dagli anni Settanta ha seguito questa filosofia: «Elimino le differenze tra uomo e donna. Ho dato all’uomo la scioltezza e la morbidezza della donna, e alla donna l’eleganza e il comfort dell’uomo». Se vuoi sapere di più sullo stilista che ha rivoluzionato la moda contemporanea, leggi il libro di Giusi Ferré, Giorgio Armani. Il sesso estremo (Marsilio). Nelle ultime stagioni, invece, lo stilista che ha lanciato con forza l’idea della moda gender free è Alessandro Michele, il nuovo direttore artistico di Gucci, che l’anno scorso ha vinto il British Fashion Award, il prestigioso titolo di miglior stilista dell’anno.
Se ti piace la moda senza genere, provala senza timori anche perché è molto pratica ed elegante. È fatta di scarpe basse, stringate o mocassini, abiti comodi. In prima linea ci sono il tailleur pantalone e il trench, ma anche i giubbotti, le camicie classiche e i pull ampi e lunghi. Anche lui può provarlo senza snaturare troppo il suo guardaroba, si stratta solo di concedersi, come dice Armani, un po’ di morbidezza: per esempio, sì alle camicie fantasia, agli accessori colorati e un po’ vezzosi, come calze e sciarpe.
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