La storia di Gucci è una delle più lunghe della moda italiana e il marchio è cambiato molto nei suoi 95 anni di vita.

Fondato negli anni Venti da Guccio Gucci, è passato da essere un negozio di pelletteria a uno dei più prestigiosi marchi del lusso e simbolo del Made in Italy. Negli Anni Sessanta e Settanta con l’apertura di molte boutique e il lancio di borse iconiche come la Bamboo, ma anche dei mocassini e dei foulard a fiori, l’azienda ha trovato il suo slancio definitivo.

Sono però gli anni Novanta quelli del rilancio del prêt à porter, con lo stilista Tom Ford e la sua donna super sexy. Alla direzione creativa di Gucci si sono alternati poi Frida Giannini per circa dieci anni, che ha cercato di mantenere le caratteristiche dello stile Ford, e Alessandro Michele, che con le sue prime collezioni sta cambiando molto lo stile della maison.

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Il fondatore Guccio Gucci

Dopo aver lavorato al Savoy Hotel di Londra e aver conosciuto lo stile inglese, Guccio Gucci ha fondato nel 1921 a Firenze l’azienda Gucci, vendendo inizialmente articoli di pelletteria, guanti e valigeria. Gucci era celebre anche per gli articoli per l’equitazione come staffe e morsetti. Pian piano i prodotti venivano apprezzati da una clientela sempre più ampia e nel 1938 aprì la prima boutique in in via dei Condotti a Roma, mentre negli anni Quaranta nacque la prima it bag del marchio: la Bamboo.

Gli eredi di Guccio

Dopo la morte di Guccio Gucci nel 1953, sono i figli Aldo, Ugo, Vasco e Rodolfo a gestire l’azienda del padre. Dopo i negozi di Roma, Milano e New York, aprono boutique anche a Londra, Parigi, Palm Beach, Chicago, Beverly Hills e in Oriente, facendo aumentare il prestigio della maison, apprezzata in quegli anni anche da dive come Jackie Kennedy, Maria Callas e Audrey Hepburn. Negli anni Sessanta lanciano il logo della doppia G sul tessuto in canvas per borse e accessori, mentre negli anni Settanta Gucci lancia il suo prêt à porter e nel 1981 sfila per la prima volta a Firenze (Aldo Gucci nel 1954)

L'era Tom Ford

Dopo aver disegnato la linea femminile per qualche anno, nel 1994 lo stilista americano Tom Ford diventa il direttore creativo di tutte le linee Gucci e grazie al suo lavoro l’azienda esce dalla crisi che stava vivendo e viene rilanciata nel mercato. Con lui inizia l’era dei direttori creativi star di celebri marchi storici e il brand ritrova l’energia che aveva perso negli anni precedenti

La sensualità anni Novanta

Tom Ford rivoluziona lo stile Gucci, proponendo una donna molto sensuale, con abiti scollati e fascianti, cavalcando la tendenza di una sensualità molto esibita, tipica degli anni Novanta. Nelle sue collezioni usa spesso inserti metallici, dettagli in pelle e pelliccia. Le campagne di Gucci venivano firmate molto spesso dal fotografo Mario Testino e la top model di riferimento era Rie Rasmussen (Gucci autunno-inverno 1995)

La rivoluzione di Tom Ford

Le collezioni di Tom Ford verranno ricordate soprattutto per l’immagine di una donna sensuale e determinata e per la sua capacità di rileggere, nell’ultimo periodo del suo lavoro da Gucci, lo stile hippy in modo chic. Ford ha anche rilanciato la Gucci Bamboo, proponendola in chiave moderna e in formato maxi. Tacchi a spillo vertiginosi e dettagli sportswear rimangono i segni distintivi delle sue ultime collezioni. Tom Ford ha lasciato Gucci nel 2003 per dedicarsi alla sua linea personale (Gucci AI 2004)

La parentesi Alessandra Facchinetti

Nel 2004, dopo l’addio di Tom Ford, la guida creativa di Gucci passa alla stilista Alessandra Facchinetti, che però non lascia il segno e rimane in carica solo un anno, disegnando un’unica collezione (Gucci, primavera-estate 2005)

L'arrivo di Frida Giannini

Nel 2006 la direzione creativa di Gucci passa nelle mani di Frida Giannini, che già dal 2002 disegnava le borse e gli accessori del marchio. La Giannini lancia anche la linea Première, dedicata agli abiti da sera che le star iniziano a indossare sempre più spesso nei red carpet. La Giannini negli anni propone una donna sempre diversa, ma molto forte e con uno stile sempre deciso

La ricerca nel passato

Spesso le collezioni Gucci firmate Frida Giannini sono a tema, dalla donna viaggiatrice con sahariane chic a quella ispirata agli anni Settanta. La stilista pesca molto dall’archivio Gucci, rilanciando anche lei la borsa iconica, rinominandola New Bamboo. Il suo lavoro di ricerca la porta anche a riproporre la fantasia Flora, ideata per un foulard di Grace Kelly, ma anche il simbolo della doppia G, facendolo stampare sulla pelle e creando la linea “Guccissima” (Gucci autunno-inverno 2011)

Gucci e il sociale

Frida Giannini verrà ricordata a Gucci anche per le sue iniziative attente all’ambiente, creando una linea di abiti da red carpet in tessuti organici e lanciando una serie di campagne, assieme all’Unicef, in difesa dei bambini. Suoi testimonial in questa iniziativa furono personaggi come Jennifer Lopez e Marc Anthony, assieme ai loro figli (Gucci primavera-estate 2014)

Alessandro Michele alla guida di Gucci

Dopo il licenziamento di Frida Giannini a fine 2014, Gucci ha scelto come direttore creativo Alessandro Michele, un designer sconosciuto al grande pubblico, ma che lavorava nell’ufficio stile di Gucci dal 2002. Era stato assunto da Tom Ford e per molti anni si è occupato delle borse e degli accessori del marchio

Il nuovo stile di Gucci

Il debutto di Alessandro Michele è avvenuto a sorpresa nel gennaio 2015 con la collezione uomo e da subito lo stilista ha dato un segnale di rivoluzione alla maison. Ha proposto infatti un uomo con abiti dal gusto retrò e lo stile androgino, molto diverso da quello proposto da Gucci fino a quel momento. La collezione è subito piaciuta alla stampa e ai clienti e dopo pochi giorni è stata ufficializzata la sua nomina a guida dello stile Gucci (Gucci autunno-inverno 2015)

La nuova donna Gucci

Dopo poche collezioni, Alessandro Michele ha già imposto lo stile della nuova Gucci, che attinge dal passato, utilizzando i colori rosso e verde simbolo del brand, ma guardando molto ai gusti del presente. Gli abiti di Gucci infatti possono essere indossati quasi da tutti, uomini e donne indistintamente, e questo piace molto al pubblico che sta premiando il lavoro di Michele (Gucci primavera-estate 2016)