Da capo di abbigliamento comodo per lavorare a indumento di alta moda. Il blue jeans è senza tempo e riflette i cambiamenti che si sono verificati all’interno della società coinvolgendo tutti. Ma perché ha avuto tanta fortuna? All’inizio lo indossavano i marinai e i cercatori d’oro, ma Levi Strauss ha pensato di rinnovarlo creando il mitico numero 501 sia per gli uomini che per le donne.
Dalle origini operaie – e prima ancora come tela usata dai marinai genovesi – è diventato il simbolo di una donna forte e desiderosa di essere ciò che vuole. Negli anni il blue jeans è stato realizzato in mille modi diversi: a vita alta, a zampa di elefante, e poi mom e skinny. Ognuno con un taglio particolare, dal più ampio e comodo a quello così stretto da evidenziare la silhouette alla perfezione.
E poi con paillettes, strappi, toppe colorate fino ad arrivare ai Buckle Jeans. È un modello tagliato sul davanti e cucito da una parte all’altra con piccole fibbie arcobaleno come quelli che Lady Gaga ha indossato alla 49esima edizione del Gay Pride che si è svolto il 24 giugno a New York. Insomma i jeans sono entrati di diritto nel guardaroba di star del calibro della modella Veruschka, Marilyn Monroe, Madonna (e non solo). Quegli stessi hanno fatto la storia e li vediamo tornare sulle passerelle del momento, più attuali che mai.
Jeans a vita alta come negli anni Cinquanta
Per la primavera estate 2018 il jeans (e il denim) è letteralmente esploso sulle passerelle. Sono tante le case di moda e gli stilisti che hanno dedicato le loro collezioni a questa stoffa. Per esempio il modello disegnato da Maria Grazia Chiuri per Dior. Non solo tagli e forme semplici, ma anche cool ed estrose con pizzi e merletti e nei lavaggi più diversi. Dopo la rivoluzione di Levi’s, James Dean li ha indossati nel film Gioventù Bruciata del 1955 e da quel momento sono diventati un simbolo che rappresenta le varie generazioni. Nello stesso periodo sono nati i jeans a vita alta come quelli che ha sfoggiato Marilyn Monroe nella pellicola La magnifica preda del 1954. Ma a chi sta bene il modello a vita alta? In genere a tutte, ma in particolare a chi ha forme morbide come l’attrice statunitense. In più slanciano la figura e se aggiungi dei sandali gioiello e una t-shirt con le stampe sarai davvero cool.
A zampa di elefante: icona degli anni 70
Dal loro debutto fra i capi di tendenza per le donne, i jeans ne hanno fatta di strada. Negli anni Sessanta, per esempio, erano in voga quelli a zampa di elefante. Stretti sopra e larghi sotto come il modello della designer australiana Kym Ellery che ha abbinato a un paio di stivaletti giallo fluo. Li hanno indossati i figli dei fiori abbinandoli a top con le spalle scoperte, borse con le frange e occhiali da sole dalla montatura rotonda. Negli anni Settanta li ha consacrati a modello evergreen l’attrice e icona di stile, Farrah Fawcett. Definiti anche a campana, i jeans per la bella stagione sono tornati di moda e stanno bene se hai un fisico minuto e slanciato. Sottolineano le curve nei punti strategici. Per questo sono tornati alla ribalta come è emerso da un’indagine che è stata condotta dall’outlet online Privalia. Le scarpe ideali sono i sandali oppure le décolleté, meglio se nei colori pastello come il rosa, l’azzurro o il lavanda.
Jeans sdruciti come negli Eighties
Gli anni Ottanta non passano mai di moda. L’esempio evidente è arrivato dalle sfilate di prêt-à–porter come ha dimostrato lo stilista Alessandro Michele per Gucci. Un decennio di ferro che si distingue per i tanti eccessi e stravaganze che hanno coinvolto non solo il fashion system e la società. In questo periodo l’immagine della donna è cambiata: da angelo del focolare – moglie e madre –, pian piano è diventata imprenditrice di sé stessa. Nella moda questo cambiamento è stato colto da Gianni Versace che ha attribuito un ruolo di spicco alle sue modelle, non più considerate come dei semplici manichini ma vere protagoniste sulle passerelle. Da Cindy Crawford a Naomi Campbell, le modelle degli Eighties sono il simbolo di un’imprenditorialità al femminile. Gli eccessi e le stravaganze, però, sono arrivati anche dal mondo della musica e hanno trovato in Madonna la musa ispiratrice. Se da un lato si affermavano i tailleur per la donna in carriera, la regina del pop indossava i jeans sdruciti, con strappi e toppe in combinazione a giubbotti di pelle tempestati di borchie. Un modello audace tanto quanto la personalità di chi può indossarlo. Un esempio? Il modello proposto da Balmain. Sceglilo se sei originale e segui sempre le ultime tendenze.
Dai mom ai boyfriend jeans
Negli anni Novanta sono tornati di moda i jeans a vita alta ma in versione comfy. Innanzitutto i mom jeans: così chiamati perché ricordano quelli indossati dalle mamme, hanno la gamba dritta e le cinque tasche come nel più classico dei modelli. Sceglili se hai un vitino da vespa. I boyfriend jeans, invece, sono come quelli dei ragazzi, scendono morbidi e dritti e hanno il cavallo basso come quelli di Alexander Wang. Indossali se cerchi un modello confortevole e poco impegnativo, ma attenzione perché tendono ad appiattire il lato B. I girlfriend jeans possono essere una soluzione: una versione slim dei boyfriend e non hanno il cavallo bassissimo.
Jeans skinny come nei primi anni Duemila
Il modello skinny continua a raccogliere consensi nonostante la vita alta sia tornata alla ribalta. Quelli a vita bassa strizzano l’occhio ai primi anni Duemila e alle modelle che hanno segnato il periodo come Kate Moss. I jeans skinny non sono scomparsi, ma negli anni ci sono stati altri modelli che certamente hanno avuto più fortuna. Stanno bene a tutte. Sceglili se hai un fisico atletico – meglio a vita alta come quelli di Versace –, mentre se hai la silhouette a mela opta per la vita bassa.