A Milano Moda Donna era molto attesa la collezione primavera/estate 2015-2016 di Roberto Cavalli che ha confermato la capacità del grande stilista italiano di portare in passerella non solo capi di haute couture, ma anche di creare un vero e proprio fashion show ricercato e particolare.

Questa è stata la prima sfilata del norvegese Peter Dundas (1969), il nuovo direttore creativo dello storico marchio made in Italy, che con il suo arrivo segna il tramonto dell’abito a sirena solitamente sfoggiato dalle star sul red carpet. Dundas ha portato un cambiamento che regala alle donne libertà e disinvoltura senza intaccare la loro anima più glamour e chic.

La sfilata è un omaggio al look sporty-chic, che viene così nobilitato per essere portato con scioltezza in outfit “mix and match”  rendendo il proprio stile grintoso e rock. La donna Cavalli deve sapere osare e non aver paura di creare nuovi abbinamenti.

Si punta sulla comodità con un ritorno al denim lavorato, stone wash, declinato in gilet smanicati, giubbottini, jeans a vita alta e vestiti corti in diversi colori scoloriti. Molti sono i minidress che si fanno largo in passerella, lasciando solo qualche concessione agli abiti lunghi.

Il lungo viene rivisitato per rendere i movimenti fluidi e così le creazioni che sfiorano il pavimento sono strappate o accorciate sul davanti per creare un disequilibrio dal risultato armonioso. Gonne, pantaloni e leggins si abbinano, senza strafare, a T-shirt semplici, canotte extra large o top minimal.

Anche le tipiche stampe di Cavalli avvertono il cambiamento, diventando più digitali e i classici animalier si trasformano in murales o in schizzi colorati. La caratteristica ricchezza del brand, data da ricami e intarsi, viene rivisitata trasformandosi in  strappi e frange.

Non mancano i colori, che vanno dalle tonalità pastello del viola e del rosa, come a voler omaggiare la prossima primavera, alle nuance più decise che arrivano all’argento.

Gli accessori sono ridotti all’essenziale: stivaletti comodi ma molto femminili, cinturoni da portare più per vezzo che per necessità, borse piccole o di medie dimensioni con frange e borchie, quasi come forma di ribellione alle convenzioni,  e torna di moda il mono orecchino pendente.