Sii tu a decidere chi sei, ciò che vuoi esprimere nel modo in cui vesti e il modo in cui vivi, diceva Gianni Versace. E le modelle inclusive di oggi sembrano fare di questa frase un vero mantra, facendosi strada in quello che un tempo era un ambiente ancorato a diktat rigidissimi e apparentemente inscalfibili.
Le passerelle cambiano, si evolvono, seguono i bisogni della società e ne comprendono i diritti molto più di quanto si possa pensare. E le personalità che vi mostriamo di seguito ne sono l’esempio più forte e luminoso.
Valentina Sampaio
Nel giorno della Giornata internazionale contro l‘omofobia, la bifobia e la transfobia non potevamo che iniziare con Valentina Sampaio, una delle modelle transgender che hanno rivoluzionato il mondo della moda.
Valentina ha iniziato il suo percorso di transizione a 8 anni, ha iniziato a sfilare quando ne aveva 15 e “sfrutta” la sua fama e il suo successo per battersi a favore della comunità LGBTQ+.
È una delle modelle più amata di Victoria’s Secret, è apparsa sulla copertina di Vogue Parigi e Brasile e vanta anche collaborazioni importanti come quella con L’Oréal.
Iskra Lawrence
Dire che Iskra Lawrence è un esempio di inclusività è dire poco. La Lawrence è una fiera combattente che ogni giorno lotta contro il body shaming e rifiuta l’etichetta di plus-size: per lei la bellezza deve essere prima di forma e definizione, cosa che ribadisce ogni volta che può.
Iskra non permette che le sue foto, specie su quelle destinate a Instagram, siano ritoccate in nessun modo. La modella, oltra ad aver collaborato con diversi brand e ad aver sfilato alla New York Fashion Week del 2016 e alla Paris Fashion Week del 2017, ha lanciato l’hashtag #everyBODYisbeautiful, per combattere l’ossessione del “corpo perfetto”.
Alexandra Kutas
Forza da leonessa, sguardo fiero e voglia di cambiare il mondo: Alexandra Kutas è stata la prima modella ucraina a salire in passerella su una sedia a rotelle, mostrando al mondo che non esistono limiti quando si hanno dei sogni.
Alexandra è nata con un problema spinale che non le ha mai permesso di camminare. Il suo percorso nella moda è iniziato nel 2012, quando un fotografo la notò mentre stava prendendo un caffè al bar.
Da allora è diventata una fashion model professionista, specializzata in servizi fotografici, e non solo: ha anche collaborato con Vogue e ha creato una società, la Puffins Fashion, che crea abbigliamento inclusivo.
Jillian Mercado
Anche Jillian Mercado è una modella in sedia a rotelle, per altro una delle più affermate negli USA. È diventata anche un’attrice e da tempo tiene alta l’attenzione sulla distrofia muscolare: lei, infatti, ne è affetta da quando era bambina.
Oltre ad aver collaborato con i più grandi e importanti brand di moda mondiali, Jillian avverte come la sua posizione nel mondo della moda come una responsabilità, tanto da essere diventata ufficialmente un’attivista che cerca di connettere le persone con disabilità a opportunità di carriera e guadagno.
Diandra Forrest
Una bellezza particolare, intensa: Diandra Forrest è una delle più amate e apprezzate top model albine al mondo. È tra le modelle inclusive che si sono battute con maggiore forza per valorizzare la diversità.
Diandra ha sempre voluto fare la modella, ma prima di riuscire a entrare nel mondo del fashion ha dovuto lottare e ricevere diversi dinieghi, che non l’hanno mai fatta demordere.
Una volta riuscita nel suo intento ha calcato le più importanti passerelle internazionali e ha dedicato i suoi successi alla figlia, Rain, che è il motivo per cui si batte per cambiare il mondo.
Shaholly Ayers
Tra le modelle inclusive a Shaholly Ayers va decisamente una menzione d’onore: è stata, infatti, la prima modella con amputazioni a sfilare in passerella senza alcuna protesi.
Shaholly è priva di una parte del braccio sin dalla nascita e più volte le è stato detto che il suo sogno di diventare una modella era irrealizzabile. Lei non si è mai arresa e, a oggi, ha sfilato per ben sei volte alla New York Fashion Week per diversi grandi marchi.
È, inoltre, diventata brand ambassador per Global Disability Inclusion LLC, una società di consulenza che aiuta le aziende a diversificare la propria forza lavoro includendo persone con disabilità.
Rebekah Marine
La chiamano Bionic Model: Rebekah Marine, classe 1987, è nata senza l’avambraccio destro e fino ai suoi 23 anni ha vissuto questa condizione con grande disagio, sentendosi diversa e vivendo brutti episodi di emarginazione.
Le cose sono cambiate quando, compiuti 23 anni, Rebekah ha iniziato a posare per alcuni shooting fotografici con una protesi estremamente complessa, realizzata da TouchBionics.
Insieme alla riscoperta dell’amore per il proprio corpo è arrivato anche il successo: la Marine è diventata una dei volti fissi di Tommy Hilfiger per l’abbigliamento inclusivo e adattivo, ha partecipato a diverse New York Fashion Week ed è anche ambasciatrice del Lucky-Fin Project, un’organizzazione senza scopo di lucro che supporta le persone con arti superiori diversi.
Nina Rima
La storia di Nina Rima è una storia particolare, che sta accendendo i riflettori sulla bellezza inclusiva. Influencer, bellissima, sembrava aver un futuro assicurato nel mondo della moda. Poi, però, qualcosa è cambiato: un incidente in Francia le ha portato via una gamba.
Nina aveva da poco concluso un accordo con un brand di moda che, una volta saputo dell’amputazione, le ha chiuso le porte. Lei, però, non si è persa d’animo è oggi è ufficialmente una fashion model, lanciata dall’imprenditrice digitale Chiara Ferragni.
Noah Carlos
Nè modella, né modello: Noah Carlos è un* modell* che rifuta l’identità di genere. Fa parte della corrente millenials non-binaria, che sostiene che il concetto di maschile/femminile non abbia nulla a che fare con la bellezza del corpo o con il suo essere attraente.
Noah Carlos ha sfilato per Marc Jacobs, Maison Margiela, Lanvin e Alexander Wang, ha posato per Prada e per Kenzo e coltiva la sua immagine sui social, dov’è apprezzatissim*.
Ha più volte sostenuto che è importante giocare con sé stessi per diventare più vivi e consapevoli, e dal suo profilo Instagram invita a non aver paura del gender fluid e si batte per tutti coloro che sono vittime di bullismo e cyberbullismo.
Ella Emhoff
Salita ancor di più alla ribalta per essere figliastra della vicepresidentessa degli USA Kamala Harris, Ella Emhoff è un’artista, una stilista e una modella americana in prima fila per la diversità, l’inclusività e l’abbattimento di ogni canone estetico.
Ella, scritturata da IMG Models nel 2021 (come Amanda Gorman) rifiuta la depilazione e crea/indossa solo capi giocosi e “non sessualizzanti”, che giocano con i corpi senza renderli oggetti. È inoltre membro del 3% Movement, un’organizzazione focalizzata sull’aumento del numero di direttrici creative donne negli Stati Uniti.
Armine Harutyunyan
È stata sulla bocca di tutti alla fine del 2020 per via di una campagna di Gucci: Armine Harutyunyan entra a pieno titolo tra le modelle inclusive per il “semplice” fatto di star cambiando gli standard di bellezza, rendendoli quanto più possibile vicini al reale.
Armine, scoperta proprio da Gucci, è stata la prima modella armena a sfilare per un grande casa di moda e ha fatto dei suoi lineamenti fuori dagli schemi la sua forza, non curandosi del body shaming.
Anastasia Sidorov
Una bellezza classica, statuaria, che non sembra avere nulla di “diverso”. Allora perché Anastasia Sidorov rientra tra le modelle inclusive? Semplice, perché la sua lunga chioma rossa è la sua più grande vittoria dopo una lunga e spossante lotta contro l’alopecia androgenetica.
Anastasia ha iniziato a perdere i capelli quando aveva 18 anni. Ha deciso però di non demordere e si è sottoposta a una serie di trattamenti, alcuni invasivi e dolorosi, e di seguire accuratamente tutte le indicazioni dei tricologi. E da quando i suoi capelli sono ricresciuti, Anastasia non li ha più tagliati.
Madeline Stuart
Formidabile sotto ogni punto di vista: Madeline Stuart è una modella di origini australiane, affetta dalla Sindrome di Down. Madeline ha iniziato a sognare di fare la modella nel 2014, dopo essere stata a una sfilata di moda con sua madre.
Per farlo ha deciso mettersi in forma allenandosi e mantenendo uno stile di vita sano. Nel 2015, la madre, Rosanne Stuart, ha avviato una campagna online per farle realizzare il suo sogno, mostrando per altro tutti i progressi della figlia.
Il successo di Madeline è stato immenso e inatteso: nel 2015 sfilava già a una Fashion Parade in Australia e da lì ha calcato le passerelle delle Fashion Weeks di New York, Parigi e Londra. Ha inoltre posato per diverse riviste di moda.
Insieme alla madre supporta moltissime associazioni no profit ed è anche fondatrice e ambasciatrice di Inside Outside Dance a Brisbane, associazione che sostiene i giovani con disabilità che vogliono entrare a far parte del mondo della danza.
Ugbad Abdi
È nata in Somalia e ha conosciuto la crudeltà della guerra civile, è cresciuta in un campo profughi in Kenya e per una serie di imprevedibili coincidenze è stata notata dalla maison Valentino: dal suo debutto a oggi, Ugbad Abdi è ritenuta una delle modelle più attraenti e intriganti dell’ultimo decennio.
La Abdi è stata la prima modella per Fendi e Lanvin a sfilare usando l’hijab, velo religioso che lei ha deciso di utilizzare all’età di 14 anni e che continua a voler usare: gli abiti che usa durante le sue sfilate sono sempre completati da un hijab coordinato.
Proprio sull’hijab, la Abdi ha detto: «Per me non è un’imposizione, ma un modo di esprimere la mia libertà: quella di usarlo, quella di seguire i modelli di comportamento della mia religione. Non sono mai stata discriminata, ma talvolta ho avuto a che fare con persone che facevano osservazioni “ignoranti”. In quei casi sono intervenuta, spiegando in modo ragionevole cos’è l’hijab per me».
Winnie Harlow
Chiudiamo, infine, con una delle modelle inclusive più conosciute e in voga del momento: Winnie Harlow. Scoperta da Tyra Banks su Instagram, la Harlow ha partecipato alla ventunesima edizione del America’s Next Top Model e, pur non vincendo il programma, è subito diventata famosissima.
La Harlow soffre di vitiligine, condizione cronica che porta parti più o meno ampie della pelle a depigmentarsi. La sua diversità ha colpito nel segno: è diventata dapprima il volto del brand Desigual e poi ha calcato le più importanti passerelle mondiali.
Da quest’anno condurrà la seconda edizione di Making The Cut, fashion competition series di Amazon Prime Video.